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Votare ‘Sì’ al referendum per difendere i diritti dei lavoratori italiani e stranieri

Votare 'Sì' al referendum per difendere i diritti dei lavoratori italiani e stranieri

Votare 'Sì' al referendum per difendere i diritti dei lavoratori italiani e stranieri

Il dibattito sui referendum che si terranno nei prossimi mesi si fa sempre più acceso, e Michele Pagliaro, presidente dell’Inca, il patronato della Cgil, ha espresso chiaramente l’importanza di votare “Sì”. In un’intervista rilasciata ad Adnkronos/Labitalia, ha sottolineato che un voto favorevole rappresenta un’opportunità per migliorare le condizioni dei lavoratori, sia italiani che stranieri, e per porre fine alla mercificazione del lavoro in Italia.

Licenziamenti e tutele crescenti

Uno dei quesiti referendari riguarda l’abrogazione della disciplina sui licenziamenti del contratto a tutele crescenti introdotto dal Jobs Act. Questa normativa, in vigore dal 7 marzo 2015, ha creato una situazione iniqua per oltre 3,5 milioni di lavoratori. In particolare, nelle aziende con più di 15 dipendenti, i lavoratori assunti dopo tale data non hanno diritto al reintegro in caso di licenziamento considerato illegittimo da un giudice. Ciò significa che, anche di fronte a una decisione giudiziaria che dichiara ingiusta la cessazione del rapporto di lavoro, questi lavoratori non possono tornare al loro posto. Pagliaro ha evidenziato come questa condizione possa aggravarsi nei prossimi anni, penalizzando sempre più lavoratori e lavoratrici.

Indennità di licenziamento nelle piccole imprese

Un secondo quesito in discussione chiede la cancellazione del tetto all’indennità in caso di licenziamenti nelle piccole imprese. Attualmente, le aziende con meno di 16 dipendenti possono offrire un risarcimento massimo di sei mensilità in caso di licenziamento illegittimo. Pagliaro ha affermato che l’obiettivo di questo quesito è di innalzare le tutele per i lavoratori, permettendo ai giudici di determinare il giusto risarcimento senza alcun limite prefissato.

Precarietà e cittadinanza

Un tema cruciale sollevato da Pagliaro è quello del precariato, che affligge un gran numero di lavoratori in Italia. Circa 2,3 milioni di persone sono attualmente impiegate con contratti a tempo determinato. L’approvazione del referendum potrebbe ripristinare l’obbligo di specificare le motivazioni per il ricorso ai contratti a termine, un cambio normativo fondamentale per ridurre l’instabilità lavorativa.

Inoltre, un ulteriore quesito proposto riguarda il processo di concessione della cittadinanza italiana. Attualmente, i cittadini stranieri devono risiedere legalmente in Italia per 10 anni prima di poter richiedere la cittadinanza. La modifica proposta prevede di ridurre questo tempo a 5 anni, rappresentando una conquista significativa per circa 2,5 milioni di cittadini di origine straniera.

In un clima di crescente insoddisfazione tra i lavoratori, Pagliaro ha invitato tutti a riflettere sull’importanza di questi quesiti referendari. Votare “Sì” non significa solo sostenere modifiche legislative, ma anche riaffermare il valore del lavoro e dei diritti dei lavoratori. La mercificazione del lavoro è una questione urgente, poiché mette a rischio il futuro di milioni di persone nel Paese.

La questione dei diritti dei lavoratori è particolarmente attuale in un momento storico segnato dalla pandemia e dalle crisi economiche. Le scelte politiche e normative degli ultimi anni hanno spesso privilegiato la flessibilità a scapito della sicurezza dei lavoratori, creando un divario sempre più marcato tra diritti e doveri.

In questo contesto, il referendum si presenta come un’opportunità per rivedere e correggere le politiche lavorative del Paese. Pagliaro ha concluso sottolineando come sia fondamentale mobilitarsi e informarsi, coinvolgendo la cittadinanza in un dibattito che riguarda direttamente la vita di ognuno. Riconquistare diritti e dignità per tutti i lavoratori, italiani e stranieri, è un obiettivo che richiede un impegno collettivo e una partecipazione attiva al voto. La battaglia per un lavoro giusto e dignitoso è una battaglia che riguarda tutti, e il referendum rappresenta una tappa importante in questo percorso di giustizia sociale.