Intoo-Wyser: la sfida della longevità mette a rischio il 60% delle imprese

Intoo-Wyser: la sfida della longevità mette a rischio il 60% delle imprese
L’Italia sta vivendo una trasformazione demografica senza precedenti, con previsioni che indicano che nei prossimi vent’anni un italiano su tre avrà più di 65 anni. Questo cambiamento si riflette anche nel mondo del lavoro, dove quasi un lavoratore su cinque ha già superato i 55 anni. Nonostante queste statistiche allarmanti, molte aziende sembrano ancora impreparate ad affrontare questa nuova realtà. La ricerca “La sfida della longevity”, condotta da Intoo e Wyser, evidenzia una lacuna preoccupante nella preparazione delle imprese italiane.
La preparazione delle aziende di fronte alla longevità
Secondo lo studio, il 62% dei manager italiani ritiene che le aziende non siano pronte ad affrontare una forza lavoro sempre più matura. Questa situazione è particolarmente preoccupante, considerando che oltre un terzo dei lavoratori senior percepisce una mancanza di attenzione da parte delle proprie organizzazioni. Le richieste principali dei lavoratori over 50 includono:
- Maggiore equilibrio tra vita e lavoro
- Ritmi di lavoro sostenibili
- Stabilità e sicurezza
Tuttavia, le iniziative esistenti sono spesso frammentarie e non sufficientemente diffuse. Solo il 20% dei lavoratori over 50 è a conoscenza delle iniziative aziendali a loro dedicate, e solo il 12% ha partecipato a tali programmi.
Discriminazione legata all’età e opportunità
Un aspetto allarmante emerso dalla ricerca è la presenza di discriminazioni legate all’età. Il 69% dei lavoratori senior e il 78% dei manager hanno riconosciuto la presenza di tali discriminazioni nei luoghi di lavoro. Un lavoratore su cinque si è sentito escluso o penalizzato a causa della propria età. Nonostante ciò, il 70% dei lavoratori over 50 considera l’età un valore, riconoscendo l’importanza dell’esperienza acquisita nel tempo.
Marinella Sartori, amministratrice delegata di Wyser, sottolinea che il dibattito pubblico e aziendale è attualmente focalizzato sulle transizioni digitale e ambientale, mentre la questione dell’invecchiamento della popolazione viene spesso trascurata. “Il livello di consapevolezza e maturità organizzativa non è ancora sufficiente a tradursi in politiche e iniziative concrete”, afferma Sartori.
La tecnologia come risorsa
La ricerca mette in luce anche la relazione tra lavoratori senior e tecnologia. Sebbene ai manager più giovani venga riconosciuto un vantaggio competitivo, il 70% dei lavoratori over 50 considera la tecnologia una risorsa fondamentale. Inoltre, il 76% richiede percorsi di formazione per rimanere aggiornato. Anche l’intelligenza artificiale è vista come un’opportunità, segnalando un cambio di paradigma nei pregiudizi esistenti.
Nonostante le difficoltà, il 65% dei lavoratori over 50 si dichiara soddisfatto del proprio lavoro, apprezzando l’autonomia e la responsabilità acquisite nel tempo. Tuttavia, il 36% è aperto a nuove opportunità, e tra i manager di alto livello, il 13% è già attivamente alla ricerca di un nuovo impiego.
In un contesto in cui più di 260.000 pensionati del settore privato risultano ancora attivi nel 2023, rappresentando un aumento del 90% rispetto al 2014, è evidente che i lavoratori over 50 non solo desiderano, ma sono anche capaci di continuare a contribuire attivamente al mercato del lavoro. La sfida per le aziende è ora quella di riconoscere e valorizzare il potenziale di questa fascia di età, adottando un approccio più inclusivo e strategico.