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Giovani Confindustria: le imprese pronte a innovare nonostante l’incertezza dei dazi

Giovani Confindustria: le imprese pronte a innovare nonostante l'incertezza dei dazi

Giovani Confindustria: le imprese pronte a innovare nonostante l'incertezza dei dazi

In un periodo storico segnato da sfide geopolitiche e incertezze economiche, le imprese italiane dimostrano una resilienza straordinaria. Questo è il messaggio che Maria Anghileri, presidente dei giovani imprenditori di Confindustria dal novembre 2024, ha voluto evidenziare in un’intervista rilasciata ad Adnkronos/Labitalia. La sua visione si fa particolarmente rilevante alla vigilia dell’assemblea dell’associazione, che si terrà a Bologna il 27 maggio, un evento cruciale per il futuro del panorama industriale italiano.

la resilienza delle imprese italiane

Anghileri evidenzia come, nonostante le difficoltà legate alla guerra in Ucraina e all’instabilità economica globale, le imprese italiane siano pronte a investire e a cercare nuove opportunità di mercato. “Vogliamo sottolineare che la voglia di fare impresa in Italia c’è”, afferma con entusiasmo. “I giovani imprenditori sono carichi di passione e determinazione, ma necessitano di un supporto maggiore da parte delle istituzioni”. Questo richiamo all’azione è fondamentale, poiché la partecipazione attiva e il sostegno alle nuove generazioni di imprenditori sono essenziali per affrontare le sfide attuali.

il contesto economico e le sfide dei dazi

Il contesto economico globale è segnato da una produzione industriale in calo, un fenomeno che dura ormai da 24 mesi. Tuttavia, secondo Anghileri, ci sono segnali positivi. “Il PIL del primo trimestre, seppur con un incremento modesto dello 0,3%, rappresenta un dato positivo rispetto ai nostri principali competitor europei”. Qui emerge la competitività dell’industria italiana, che, sebbene sia in difficoltà, riesce a mantenere una certa stabilità.

Un elemento cruciale da considerare è l’impatto dei dazi imposti dagli Stati Uniti. Anghileri sottolinea come l’incertezza legata a queste misure tariffarie penalizzi non solo le aziende che esportano negli Stati Uniti, ma l’intero sistema produttivo italiano. “L’Italia è un grande Paese esportatore, con un export che ha raggiunto i 626 miliardi nel 2024”, spiega. “È fondamentale che l’Unione Europea si presenti unita nei negoziati con gli Stati Uniti”. La diversificazione dei mercati esteri, come il Mercosur e l’India, è vista come una strategia necessaria per ridurre la dipendenza da un singolo mercato.

la formazione e le competenze nel futuro industriale

Un altro tema cruciale è quello delle competenze. Anghileri accoglie positivamente il Fondo Nuove Competenze, che destina oltre 700 milioni di euro alla formazione dei lavoratori in ambiti come digitalizzazione e intelligenza artificiale. Tuttavia, chiede un impegno maggiore: “Ci sono fondi disponibili, ma solo il 10% è stato utilizzato. Non possiamo perdere questa opportunità”. La formazione e l’aggiornamento delle competenze sono essenziali per affrontare le sfide dell’industria 5.0, un fenomeno che richiede investimenti significativi.

In questo contesto, l’accesso al credito emerge come un ostacolo significativo per le giovani imprese. “Il venture capital in Italia è poco sviluppato, e il sistema bancario non sostiene adeguatamente le start-up”, spiega Anghileri. La proposta è di incentivare nuove forme di finanziamento e superare la frammentazione a livello europeo, per consentire una maggiore fluidità nel mercato.

Maria Anghileri, con la sua visione chiara e pragmatica, rappresenta una voce importante per i giovani imprenditori italiani, chiamati a navigare in un contesto complesso ma ricco di opportunità. La chiave del successo risiede nella capacità di innovare, di affrontare le sfide con determinazione e di lavorare insieme per costruire un futuro migliore per il settore industriale italiano.