Seul, 31 dicembre 2025 – La Borsa di Seul chiude il 2025 con un’impennata che non ha eguali tra i grandi mercati mondiali: l’indice Kospi segna un balzo del 76% nell’arco dell’anno. A spingere il rally sono stati i titoli legati all’intelligenza artificiale e al settore della difesa. Dietro a Seul si piazzano Madrid, che con un +49,3% si conferma la migliore piazza europea, e San Paolo, con un +34% sull’indice Ibovespa, che supera anche Milano (+31,5%), ora fuori dal podio globale.
Il boom coreano spinto da chip e difesa
A Seul, a trainare la corsa sono stati soprattutto i colossi dei semiconduttori. Le azioni di Samsung Electronics sono salite del 125%, mentre SK Hynix ha fatto ancora meglio, triplicando il proprio valore con un rialzo del 270%. Il settore dei chip, già una colonna portante dell’economia sudcoreana, ha tratto grande vantaggio dall’aumento della domanda legata all’espansione dell’intelligenza artificiale e dei data center.
Ma non è tutto. Anche aziende come Doosan Enerbility, che fornisce componenti per la produzione di energia, compreso il nucleare, e Hyosung Heavy Industries, specializzata in trasformatori di potenza, hanno visto i loro titoli moltiplicare per quattro il valore in borsa.
Non solo tecnologia. Le tensioni geopolitiche e la nuova strategia americana hanno acceso i riflettori sul settore della difesa. Hanwha Aerospace e Hanwha Ocean hanno messo a segno aumenti vicini al 200%, secondo gli analisti locali. “Il comparto difesa è stato un porto sicuro in un anno pieno di incertezze”, commenta un gestore di fondi di Seul.
Europa, Madrid e Milano spingono con banche e materie prime
In Europa, il 2025 ha visto brillare le piazze di Madrid e Milano, con rialzi rispettivi del 49,3% e del 31,5%. A fare la differenza sono stati soprattutto i titoli bancari, settore chiave per entrambe le borse, e il comparto difesa. A questi si sono aggiunte le società minerarie, in particolare quelle attive nell’estrazione di rame e metalli preziosi, risorse fondamentali per l’elettrificazione dei data center.
Francoforte (+23%) e Londra (+21,5%) hanno tenuto il passo, mentre Parigi si è fermata a un +10,2%, frenata dall’incertezza politica interna. “Le banche spagnole e italiane hanno beneficiato di tassi di interesse favorevoli e di una ripresa nella domanda di credito”, spiega un analista di Madrid.
Wall Street resiste tra turbolenze politiche
Negli Stati Uniti, gli indici chiudono l’anno in positivo, anche se con numeri più contenuti. Il Nasdaq segna un +21,3%, mentre l’S&P 500 si ferma al +17,2%. Il mercato ha superato i timori legati a una possibile bolla sull’intelligenza artificiale e ha resistito alle mosse imprevedibili del presidente Donald Trump, rientrato alla Casa Bianca a gennaio. “Il mercato americano ha dimostrato una forza notevole”, racconta un trader di New York, “nonostante le incognite politiche”.
Asia-Pacifico e Sud America: crescita che non si ferma
Oltre a Seul, anche altre piazze asiatiche hanno fatto segnare risultati importanti: Tokyo chiude con un +26,2%, Hong Kong con un +27,8%. In Sud America, l’Ibovespa di San Paolo guadagna il 34%, spinta dalle materie prime e da una relativa stabilità politica.
Mercati globali: il 2025 è un anno da record
Nel complesso, l’indice Msci World, punto di riferimento per i mercati mondiali, chiude il 2025 con un +20%. L’Msci Asia-Pacifico cresce del 25%, mentre lo Stoxx 600 europeo guadagna quasi il 17%, segnando il miglior risultato dal 2021.
Ora tutti guardano al 2026 con prudenza. “Dopo un anno così intenso – confida un gestore milanese – sarà difficile tenere questi ritmi. Ma la domanda globale di tecnologia e materie prime resta alta”. Sullo sfondo, però, restano le incognite geopolitiche e le mosse delle principali banche centrali. Nei prossimi mesi si capirà se la corsa potrà continuare o se prevarrà la cautela.










