Milano, 31 dicembre 2025 – Il prezzo del gas naturale ha segnato oggi un nuovo calo sul mercato di Amsterdam, il riferimento principale per l’Europa. Il future sul metano con consegna a gennaio ha chiuso in ribasso del 2,6%, fermandosi a 27,7 euro al Megawattora. Un livello che, secondo gli operatori, si avvicina ai minimi toccati dall’inizio del 2022, poco prima dello scoppio del conflitto in Ucraina.
Gas ai minimi da quasi tre anni
Oggi il future TTF (Title Transfer Facility) ha continuato a scendere, dopo una settimana con oscillazioni contenute. L’11 dicembre scorso il prezzo era sceso fino a 26,5 euro, il valore più basso da quasi tre anni. “Il mercato sembra aver trovato una certa calma, almeno per il momento”, ha commentato un trader milanese specializzato in materie prime energetiche. “Le scorte in Europa restano alte e la domanda non dà segnali di impennate improvvise”.
Perché il prezzo scende
Gli analisti spiegano che il calo è frutto di diversi fattori. Prima di tutto, le riserve di gas in Europa sono ancora ben sopra la media stagionale: i dati di Gas Infrastructure Europe mostrano che gli stoccaggi sono pieni per più dell’85%. Un dato rassicurante, soprattutto a fine dicembre. “Nonostante il freddo degli ultimi giorni, la domanda non è aumentata in modo significativo”, ha sottolineato un esperto del settore energia. “Questo aiuta a tenere sotto controllo i prezzi”.
Il quadro internazionale
La situazione geopolitica resta complicata, ma negli ultimi mesi la tensione sui mercati energetici si è allentata. Dopo i picchi del 2022, con prezzi oltre i 300 euro al Megawattora, il mercato ha gradualmente assorbito gli effetti della guerra in Ucraina e delle interruzioni nelle forniture russe. Oggi l’Europa importa sempre più gas naturale liquefatto (GNL) dagli Stati Uniti e dal Qatar, mentre i flussi dalla Norvegia restano regolari.
Cosa cambia per famiglie e imprese
Il calo dei prezzi all’ingrosso non si traduce subito in bollette più leggere per le famiglie e le imprese italiane. Però, secondo Arera – l’Autorità per l’energia – questa tendenza potrebbe riflettersi sulle tariffe nei prossimi mesi. “Se il ribasso continuerà anche a gennaio e febbraio, potremmo vedere una diminuzione dei costi per i consumatori”, ha spiegato un portavoce dell’Autorità. Le associazioni dei consumatori chiedono però più chiarezza su come si formano i prezzi finali.
Cosa aspettarsi nel 2026
Gli operatori sono prudenti sulle previsioni per il nuovo anno. Il mercato del gas resta vulnerabile a imprevisti: freddo intenso, tensioni politiche o problemi tecnici alle infrastrutture potrebbero far risalire i prezzi in fretta. Per ora, però, la situazione sembra sotto controllo. “Il rischio non scompare mai”, ha ammesso un analista londinese contattato da alanews.it. “Ma rispetto a un anno fa lo scenario è molto meno teso”.
Le reazioni dal settore
Nel pomeriggio, alcune associazioni industriali hanno accolto con favore il calo dei prezzi. “Per le aziende che consumano molta energia è un segnale positivo”, ha detto il presidente di Confindustria Energia. “Speriamo che questa fase tranquilla duri”. Anche il mondo sindacale ha reagito con cautela: “Serve stabilità nei prezzi per proteggere lavoro e investimenti”, ha dichiarato un rappresentante della Filctem-Cgil.
Un equilibrio ancora fragile
In sintesi, il prezzo del gas in Europa è tornato a livelli che non si vedevano da quasi tre anni. Un equilibrio delicato, che dipende da fattori climatici e politici difficili da prevedere. Tutti gli occhi restano puntati sulle prossime settimane: solo allora si capirà se il calo sarà stabile o se nuove tensioni riporteranno instabilità sui mercati energetici.










