Roma, 31 dicembre 2025 – Nel 2024 i proventi riconosciuti ai Comuni per la collaborazione al recupero dell’evasione fiscale hanno toccato il minimo storico, portando nelle casse degli enti locali poco più di 2,5 milioni di euro. Lo rivela oggi il Centro Studi Enti Locali, che mette in luce un calo costante negli ultimi sette anni: nel 2018 la cifra era di 11,4 milioni; nel 2021 si era ridotta a 6,7 milioni; mentre nel biennio 2022-2023 si è fermata intorno ai 3 milioni.
Incassi in picchiata: cosa sta succedendo
Il report segnala come la collaborazione tra Comuni e Agenzia delle Entrate – che prevede una quota dei recuperi fiscali per gli enti che segnalano casi sospetti – stia perdendo terreno. I proventi si sono più che dimezzati rispetto al 2018. “Il trend negativo è evidente”, ha spiegato il presidente del Centro Studi Enti Locali, Marco Causi, sottolineando che “meno risorse e procedure sempre più complicate hanno limitato la capacità dei Comuni di individuare e segnalare l’evasione”.
Genova in testa, ma i piccoli sorprendono
Tra le città che hanno ottenuto di più dalla compartecipazione spicca Genova, che con le proprie segnalazioni ha incassato oltre 800mila euro, ben più degli altri capoluoghi. Ma la vera sorpresa arriva dalla Liguria: il piccolo Comune di Vasia, con meno di 400 abitanti in provincia di Imperia, ha guadagnato 20.710 euro, più del doppio rispetto a Roma (10.145 euro). “Per noi è una cifra importante”, ammette il sindaco di Vasia, Giovanni Bianchi, “anche se resta il rammarico per le lungaggini burocratiche che spesso frenano il lavoro degli uffici”.
Le regole del gioco: come funziona la compartecipazione
Oggi lo Stato riconosce ai Comuni il 50% delle somme recuperate grazie alle loro segnalazioni. Una percentuale che è cambiata più volte: all’inizio era il 30%, poi il 33%, fino al 50%, e tra il 2012 e il 2021 è salita temporaneamente al 100%. Dal 2022 si è tornati al 50%. Ora, secondo fonti del Ministero dell’Economia, si sta valutando di tornare alla compartecipazione totale. “Stiamo studiando l’impatto di questa misura”, spiega un funzionario del MEF, “per capire se possa davvero spingere i Comuni a intensificare i controlli”.
Bilanci locali sotto pressione, ecco cosa cambia
Il calo dei proventi pesa sui bilanci comunali, soprattutto nei piccoli centri, dove ogni entrata in più conta davvero. “La compartecipazione è uno strumento prezioso per sostenere le casse locali”, ricorda il presidente dell’ANCI, Antonio Decaro, “ma servono procedure più snelle e risorse adeguate per rafforzare il lavoro con l’Agenzia delle Entrate”. Secondo il Centro Studi Enti Locali, la flessione potrebbe dipendere anche dalla minor voglia dei Comuni di investire in personale e formazione specifica.
Serve una svolta: il sistema va rivisto
In attesa delle decisioni del governo sulla percentuale di compartecipazione, resta aperto il tema dell’efficacia del sistema. “Solo con una vera collaborazione tra enti locali e amministrazione finanziaria si può combattere l’evasione”, osserva Causi. Intanto, tra i corridoi dei municipi, si spera in una svolta che riporti i numeri almeno ai livelli pre-pandemia. Per ora, però, i dati sono chiari: per recuperare davvero l’evasione fiscale serve che lo Stato coinvolga i Comuni in modo più concreto.










