Milano, 31 dicembre 2025 – Ultimo giorno dell’anno fiacco per le Borse asiatiche, che oggi, con Tokyo e Seul chiuse per Capodanno, hanno visto scambi ridotti e pochi movimenti. Dopo un 2025 da record per i mercati azionari della regione, la giornata si è chiusa tra segni contrastanti e qualche presa di profitto.
Borse asiatiche: chiudono l’anno in ordine sparso
La mattina ha visto Hong Kong scendere dello 0,9%, mentre Shenzhen ha perso lo 0,3%. Più tranquille invece Sydney (-0,03%) e Shanghai, che ha guadagnato un timido 0,1%. Il clima è stato prudente, anche perché molte piazze hanno chiuso in anticipo e non c’erano grandi spunti per gli operatori. “Oggi si è vista la solita cautela di fine anno”, ha commentato un analista di Nomura a Singapore, spiegando che molti hanno già chiuso i conti.
2025, un anno d’oro per l’Asia-Pacifico tra IA e tagli Fed
Nonostante la giornata fiacca, il 2025 si chiude con numeri da record: l’indice MSCI Asia-Pacifico ha messo a segno un balzo superiore al 25%. A spingere sono stati l’ottimismo sull’intelligenza artificiale e i tagli dei tassi della Federal Reserve americana. “Il rally è stato alimentato dall’entusiasmo per le nuove tecnologie e dalla liquidità abbondante”, ha detto un gestore di Hong Kong. Solo guardando ai dati complessivi si capisce quanto sia stato forte il recupero rispetto agli anni passati.
Argento protagonista, oro in frenata
Sul fronte materie prime, gli occhi sono puntati sull’argento, che nell’ultima seduta ha perso il 3,7% a 71,71 dollari l’oncia. Ma nel 2025 il metallo ha brillato, chiudendo con un +147%, ben oltre il +65% dell’oro, oggi in calo dell’1,3% a 4.328 dollari l’oncia. “È stato l’anno dell’argento”, ha detto un trader di Shanghai, ricordando come la domanda industriale e gli acquisti speculativi abbiano spinto i prezzi ai massimi storici.
Dollaro debole, petrolio ai minimi da tre anni
Sul mercato valutario, il dollaro ha continuato a perdere terreno: oggi ha ceduto lo 0,1% a 1,173 euro, e su base annua ha lasciato sul campo l’11,7% contro l’euro e l’8% contro le altre valute principali (dati Bloomberg). “Il cambio riflette le attese di una Fed meno dura”, ha spiegato un operatore di Londra. Poco mosso invece il petrolio, che si prepara a chiudere il peggior anno dal 2020: il WTI vale 57,96 dollari al barile, il Brent 61,35 dollari. Gli analisti indicano come causa principale l’eccesso di offerta unito a una domanda ancora debole.
Wall Street e le Borse europee verso chiusure anticipate
Anche i future su Wall Street si muovono poco: l’S&P 500 segna -0,2%, il Nasdaq -0,3%. La Borsa americana oggi resterà chiusa per le feste, così come molte piazze europee che apriranno solo per mezza giornata o resteranno ferme. A Piazza Affari, in via Filodrammatici, pochi operatori fin dalle prime ore. “Si pensa già al 2026”, ha detto un broker milanese.
In breve, il 2025 chiude con numeri solidi per i mercati asiatici ma un’ultima giornata all’insegna della prudenza. Gli investitori guardano già avanti: tra politiche monetarie e tecnologia in evoluzione, il gioco è appena cominciato.










