Brescia, 30 dicembre 2025 – Bortolo Giorgio Oliva, imprenditore bresciano di 66 anni, è tornato a far parlare di sé dopo aver atterrato con il suo elicottero sulle piste da sci del comprensorio Maniva Ski, in provincia di Brescia, ieri. Non è una novità: già due settimane fa, il 13 dicembre, aveva scelto la stessa strada per raggiungere le piste, mentre ad aprile si era reso protagonista di un atterraggio simile vicino agli impianti di Madonna di Campiglio. Stavolta, però, l’Enac – l’Ente nazionale per l’aviazione civile – ha deciso di sospendere in via cautelativa la sua licenza di volo, per motivi di sicurezza.
Enac blocca la licenza: la sicurezza prima di tutto
La decisione dell’Enac è arrivata ieri sera, dopo che la notizia dell’ennesimo atterraggio era già salita tra gli sciatori e il personale degli impianti. L’ente ha spiegato che la sospensione è una misura “per tutelare la sicurezza”, inserita in un procedimento aperto il 18 dicembre dopo l’atterraggio del 13 dicembre sempre al Maniva. In quella occasione, secondo l’Enac, Oliva aveva fatto la manovra senza le autorizzazioni necessarie, mettendo a rischio la “flight safety” e la sicurezza delle persone in zona.
Nel comunicato ufficiale si legge che il provvedimento è stato preso “in via cautelativa” per evitare il ripetersi di episodi simili e proteggere chi frequenta le piste. “Non possiamo permettere comportamenti che mettano in pericolo chi si trova sulle aree sciistiche”, ha detto un funzionario dell’ente, ricordando che le regole sugli elicotteri vicino a luoghi affollati sono molto severe.
Tre episodi in pochi mesi: una storia che si ripete
Non è il primo caso. Bortolo Giorgio Oliva, titolare della Olifer – azienda di laminati con sede a Odolo, nel bresciano – era finito nel mirino delle autorità già ad aprile, quando era atterrato con il suo elicottero vicino agli impianti di Madonna di Campiglio. In quella occasione era scattata una multa. Poi, il 13 dicembre, il primo atterraggio sul Maniva Ski senza permessi. Ora, a distanza di appena due settimane, il terzo episodio.
I testimoni presenti ieri sulle piste del Maniva raccontano che l’elicottero è arrivato poco dopo le 10 del mattino, posandosi vicino agli impianti principali. “Abbiamo visto l’elicottero abbassarsi e fermarsi vicino alla seggiovia”, ha detto uno sciatore, ancora sorpreso. “C’erano bambini e famiglie intorno”. Per fortuna nessuno si è fatto male, ma la scena ha creato preoccupazione.
Regole chiare, rischi concreti
La vicenda ha riacceso il dibattito sulle norme che regolano l’uso degli elicotteri in montagna e sulle sanzioni per chi le infrange. Per legge, infatti, atterrare in aree non autorizzate – specialmente vicino a impianti sciistici o zone frequentate da turisti – è vietato, salvo emergenze o casi particolari. L’Enac ha ribadito che “la sicurezza viene prima di tutto” e ha annunciato controlli più severi nei comprensori sciistici durante l’inverno.
Oliva, intanto, non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali dopo la sospensione della licenza. In passato aveva minimizzato, definendo i suoi atterraggi “un modo pratico per raggiungere le piste”. Una giustificazione che non ha convinto né le autorità locali né gli operatori del turismo. “Non si può mettere a rischio la sicurezza per comodità personale”, ha commentato un responsabile degli impianti del Maniva.
Cosa succede adesso?
L’Enac ha fatto sapere che la sospensione resterà valida fino alla fine degli accertamenti. Nel frattempo, si stanno verificando altre possibili violazioni o comportamenti simili nel passato. La vicenda potrebbe anche finire in tribunale: fonti vicine all’inchiesta non escludono l’apertura di un fascicolo per violazione delle norme sulla sicurezza del volo.
Intanto, sulle piste del Maniva Ski si torna alla normalità. Ma tra gli sciatori resta il ricordo di quella scena insolita: un elicottero privato che atterra tra le seggiovie, sfidando regole e buon senso.










