Roma, 28 dicembre 2025 – Stefano Fresi torna a calarsi nei misteri e nei segreti con tre nuove storie de I delitti del Barlume, in arrivo su Sky Cinema e in streaming su Now il 5, 12 e 19 gennaio. L’attore romano, ormai volto noto del giallo italiano, si muove tra set e copioni con la sua solita ironia, ma non nasconde una riflessione amara sul futuro del cinema indipendente. “Un film come questo rischia di sparire, perché ha meno difese”, ha raccontato Fresi ad alanews.it, parlando di L’acqua non è mai ferma, un noir indie diretto da Roberto Mariotti, dove recita insieme a Elena Arvigo e Toni Garrani.
Stefano Fresi torna tra noir e commedia
Nel film di Mariotti, presentato a novembre come apertura del Roma Independent Film Festival, Fresi interpreta un agente di commercio che arriva in un piccolo borgo sulle rive di un lago. Il suo personaggio è un uomo misterioso che affitta un appartamento di proprietà di Gustavo (Toni Garrani). Da qui si scatena un confronto serrato tra i due, sullo sfondo della sparizione mai chiarita di Vittoria (Elena Arvigo), avvenuta anni prima proprio in quella casa. “In questo ruolo sono meno il classico investigatore, più una coscienza che indaga”, spiega Fresi. “Più che un detective, sono uno psicologo che tira fuori cose che già sai. Non devo scoprirle, perché sono dentro di te”.
Un ruolo diverso dal solito, che gli permette di esplorare una parte più intima e psicologica. “Quando resti solo con te stesso davanti a una verità che forse solo tu conosci, perché non hai mai avuto il coraggio di dirla”, aggiunge l’attore, sottolineando il lato introspettivo del suo personaggio.
Cinema indipendente: tra rischi e libertà
La chiacchierata si allarga presto al momento difficile che sta attraversando il cinema indipendente. “Oggi si parla molto della crisi produttiva, soprattutto per i problemi legati ai fondi”, osserva Fresi. Secondo lui, proprio film come L’acqua non è mai ferma sono quelli più esposti: “Hanno meno protezioni”. Eppure, in questa fragilità, Fresi vede anche un punto di forza: “Più che cinema indipendente, lo chiamerei cinema libero. Quando il mercato ti controlla meno, puoi permetterti una libertà diversa”.
Il tema della libertà creativa torna spesso nelle sue parole. “C’è meno pressione commerciale, puoi permetterti di rischiare di più”, spiega. Una condizione che, secondo lui, rischia però di diventare sempre più rara in Italia.
I delitti del Barlume, la tredicesima stagione prende il via
Gennaio si apre con un calendario fitto per Fresi. Dal 5 gennaio su Sky Cinema e Now arrivano tre nuovi episodi de I delitti del Barlume 13, ispirati ai libri di Marco Malvaldi. Gli episodi – “Il gioco delle coppie”, “Il matrimonio di Pasquali” e “La danza dello squalo” – promettono nuovi intrecci tra commedia e giallo. “Poi tra marzo e aprile dovremmo iniziare le riprese della nuova stagione”, anticipa l’attore.
La serie, ambientata nell’immaginaria Pineta, è diventata negli anni un appuntamento fisso per il pubblico italiano. Fresi, che interpreta Massimo Viviani, è pronto a tornare sul set: “C’è sempre qualcosa di nuovo da raccontare”.
Kostas e altri progetti in arrivo
Non solo Barlume. Fresi sarà protagonista anche di Kostas, la serie gialla di Rai 1 tratta dai romanzi di Petros Markaris. “Stanno scrivendo le nuove puntate”, racconta. Le riprese dovrebbero partire tra settembre e novembre.
Nel frattempo, l’attore è nel cast della commedia nera Sotto a chi tocca di Giorgio Pasotti, che parla del mondo del lavoro. E guarda già oltre: “Dovrei partecipare anche al prossimo film di Massimiliano Bruno”.
Un attore tra generi e nuove sfide
Tra noir indipendenti e serie di successo, Fresi si muove con disinvoltura in un panorama che cambia in fretta. “Bisogna sapersi adattare”, ammette. Il pubblico lo segue, tra piccoli borghi e misteri da risolvere, in attesa della prossima storia da raccontare.










