Milano, 28 dicembre 2025 – Amazon ha deciso oggi di mettere in pausa i suoi piani per le consegne con droni in Italia. Una svolta arrivata dopo una revisione interna che ha sorpreso un po’ tutti. L’annuncio, arrivato a metà mattina, blocca un progetto che aveva acceso la curiosità sia degli addetti ai lavori sia dei consumatori, ansiosi di vedere i primi pacchi volare sopra le nostre città.
Amazon blocca le consegne con i droni in Italia
Dal quartier generale di Seattle spiegano che, nonostante il “buon dialogo” e i “passi avanti fatti con le autorità aeronautiche italiane”, la situazione attuale non permette di raggiungere i risultati sperati nel lungo periodo. “Abbiamo deciso di fermare i nostri piani di consegna commerciale con i droni in Italia”, si legge nella nota ufficiale. Non sono stati forniti dettagli su quando e se il progetto potrà ripartire. Al momento, la sospensione sembra definitiva.
Perché Amazon ha fatto marcia indietro
Amazon punta il dito soprattutto contro un quadro normativo e infrastrutturale che, a oggi, non è pronto per un servizio di consegne con i droni su vasta scala. Fonti vicine al progetto parlano di “problemi logistici” e di una tecnologia ancora da perfezionare, soprattutto per quanto riguarda la sicurezza dei voli e l’integrazione con il traffico aereo tradizionale. Un manager del settore, che ha preferito non essere citato, confessa: “Le prove sono andate bene, ma le regole sono ancora troppo complicate. Senza garanzie, investire diventa troppo rischioso”.
Droni, avanti negli Stati Uniti e nel Regno Unito
Mentre in Italia si ferma tutto, Amazon continua a far volare i suoi droni negli Stati Uniti e nel Regno Unito. In questi Paesi, i test e le prime consegne sono già una realtà concreta. “I clienti li hanno apprezzati e il servizio ha funzionato”, spiegano dall’azienda. Negli Usa, soprattutto nelle zone suburbane di Texas e California, i droni Prime Air sono attivi da mesi. Nel Regno Unito, l’attenzione si concentra sulle Midlands e sul Cambridgeshire. “Ogni mercato è diverso”, dicono da Amazon, “e la velocità con cui si adottano queste tecnologie dipende molto dalle regole locali”.
Amazon resta in campo, ma senza droni
Nonostante lo stop ai droni, Amazon conferma il suo impegno in Italia. In quindici anni ha investito più di 25 miliardi di euro e creato oltre 19.000 posti di lavoro diretti in più di 60 sedi. “Continuiamo a servire i nostri clienti in Italia, offrendo un’esperienza d’acquisto di qualità”, si legge nella nota. Nei magazzini di Castel San Giovanni (Piacenza), Passo Corese (Rieti) e Vercelli, l’attività va avanti senza sosta. Però, questa battuta d’arresto lascia un po’ di amarezza tra gli operatori del settore, che vedono un’occasione persa.
Reazioni e cosa potrebbe succedere
La notizia ha diviso gli esperti di logistica e innovazione. Andrea Giuricin, docente di Economia dei Trasporti all’Università Bicocca di Milano, sottolinea che “l’Italia ha un ritardo strutturale nell’adozione delle nuove tecnologie per la distribuzione”. C’è chi teme che la decisione di Amazon possa rallentare ancora di più lo sviluppo dei droni commerciali nel nostro Paese. Altri, invece, la vedono come un’opportunità per rivedere norme e infrastrutture e preparare il terreno per un futuro rilancio.
Per ora, quindi, i cieli italiani resteranno senza droni Prime Air. Ma il dibattito su innovazione, regole e logistica del futuro è più vivo che mai.










