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Addio a Paolo Bontempi, il maestro che ha portato la musica nelle nostre case con pianole e organi

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Addio a Paolo Bontempi, il maestro che ha portato la musica nelle nostre case con pianole e organi
Addio a Paolo Bontempi, il maestro che ha portato la musica nelle nostre case con pianole e organi
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Montelupone (Macerata), 27 dicembre 2025 – Paolo Bontempi, ingegnere e protagonista dell’industria musicale italiana, si è spento a 93 anni nella sua casa di Montelupone. Dietro di lui lascia un’eredità che ha segnato l’infanzia di milioni di italiani. La notizia della sua morte, avvenuta pochi giorni prima di Natale, è trapelata solo dopo le esequie, che si sono tenute in forma privata, come da sua volontà. Il funerale si è svolto nel cimitero di Recanati, a pochi chilometri da dove tutto ha avuto inizio.

Da una piccola bottega all’impero delle tastiere

La storia della famiglia Bontempi comincia nel 1937, quando Egisto Bontempi, papà di Paolo, aprì una bottega di fisarmoniche a Montelupone. Un laboratorio artigianale, piccolo e semplice, dove la musica prendeva vita tra legno e metallo. Paolo, nato nel 1932, è cresciuto tra quei suoni e profumi, imparando presto il mestiere e il valore del lavoro.

Negli anni ’70, con un’idea che a molti sembrava azzardata, Paolo puntò su strumenti musicali accessibili e colorati. Le sue pianole e gli organi elettronici entrarono nelle case degli italiani, diventando un vero fenomeno popolare. “Volevamo portare la musica a tutti, non solo ai professionisti”, diceva spesso ai suoi collaboratori. E ci riuscì: in quegli anni l’azienda arrivò a impiegare quasi mille persone nel Maceratese, un record per il territorio.

Il simbolo di un’infanzia italiana

Chi è cresciuto negli anni Settanta e Ottanta associa subito il nome Bontempi a ricordi precisi: tastiere colorate sotto l’albero di Natale, le prime note suonate con dita goffe, pomeriggi passati a imitare i grandi musicisti. “Era un modo per imparare divertendosi”, racconta Marco Gatti, oggi insegnante di musica a Civitanova Marche, che ricorda la sua prima pianola ricevuta nel 1978. “Non era solo un giocattolo: era il primo passo verso la musica vera”.

Paolo Bontempi ebbe il merito di anticipare i tempi: mentre il mondo iniziava a scoprire la musica elettronica, lui offriva già strumenti portatili e facili da usare. Le sue tastiere varcarono anche i confini italiani, soprattutto in Francia e Germania, dove il marchio divenne sinonimo di didattica musicale.

L’imprenditore riservato che preferiva i fatti

Nonostante il successo, Paolo Bontempi ha sempre vissuto con modestia. Poche apparizioni pubbliche, nessuna intervista in tv. “Era un uomo concreto, parlava con i fatti”, ricorda un ex dipendente storico. Anche la scelta di funerali riservati rispecchia questo lato: nessun annuncio ufficiale prima della cerimonia, solo parenti e amici stretti.

Fonti vicine alla famiglia riferiscono che Bontempi da tempo aveva chiesto di evitare celebrazioni pubbliche. “Voleva essere ricordato per ciò che ha fatto, non per le parole”, spiega un parente.

Un’eredità che continua a vivere

Oggi il marchio Bontempi è ancora un punto di riferimento negli strumenti musicali per l’apprendimento. L’azienda ha attraversato crisi e cambiamenti – dalla globalizzazione alla concorrenza asiatica, fino ai gusti musicali sempre più vari – ma il nome resta legato all’idea di musica per tutti. Nel 2023, dati della Camera di Commercio di Macerata dicono che l’azienda contava ancora circa 70 dipendenti, con una produzione rivolta soprattutto all’Europa.

Il Comune di Montelupone ha espresso il proprio cordoglio per la scomparsa dell’ingegnere. “Ha dato lavoro e dignità a tante famiglie”, ha detto il sindaco Rolando Pecora durante una breve commemorazione in municipio. Ma tra i cittadini resta soprattutto il ricordo delle note leggere che uscivano dalle finestre delle case negli anni del boom economico.

Il ricordo che attraversa le Marche e non solo

Nelle ultime ore sono arrivati messaggi di cordoglio da ex dipendenti e musicisti che hanno iniziato la loro carriera con una tastiera Bontempi. “Era più di un imprenditore: credeva davvero nella forza della musica”, ha scritto il maestro Francesco Marconi in una lettera aperta.

Così si chiude la storia di Paolo Bontempi: un uomo che ha trasformato una bottega artigiana in un simbolo nazionale della musica popolare. Un’eredità fatta di note semplici, ma che restano indelebili.

Written by
Luca Carlini

Sono un appassionato di economia e del mondo del lavoro, con un occhio attento alle dinamiche sociali e politiche che influenzano la nostra vita quotidiana. La mia carriera giornalistica mi ha portato a esplorare vari aspetti dell'attualità, dalla cronaca alle notizie politiche, sempre con l'intento di fornire un'analisi critica e ben informata. Collaboro con smetteredilavorare.it per offrire approfondimenti utili e stimolanti su come l'economia influisce sulle nostre scelte professionali e sul nostro benessere. Credo fermamente nel potere dell'informazione e nella sua capacità di generare cambiamento, e mi impegno a raccontare storie che possano ispirare e informare i lettori. Quando non scrivo, mi piace esplorare nuovi luoghi e immergermi in culture diverse, sempre in cerca di nuove prospettive.

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