New York, 25 dicembre 2025 – Wall Street ha aperto il giorno di Natale con un passo incerto. Il Dow Jones ha perso appena lo 0,07%, chiudendo a 48.421,68 punti, mentre il Nasdaq ha lasciato sul terreno lo 0,11%, scendendo a 23.533,16 punti. L’S&P 500 invece è rimasto fermo a 6.910,04 punti. Un avvio senza grandi scossoni, che rispecchia la prudenza degli investitori in una giornata in cui i volumi si riducono e gli scambi rallentano.
Mercati in stand-by: Wall Street aspetta segnali chiari
La mattina a Wall Street è filata via senza grandi emozioni. Gli operatori, secondo Bloomberg alle 9.30 locali, hanno tenuto un atteggiamento prudente. Molte borse europee hanno chiuso prima del previsto e non sono arrivati dati economici di rilievo a muovere il mercato. “L’atmosfera è sospesa – ha detto Mark Reynolds, analista di Morgan Stanley – perché tutti guardano alla Federal Reserve, in attesa di capire cosa farà con i tassi”.
Le contrattazioni sono state lente e tranquille: pochi scambi, ordini contenuti e volatilità bassa. Solo qualche titolo tecnologico ha mosso qualcosa, senza però cambiare il quadro generale.
Dow Jones e Nasdaq: piccoli passi, grandi domande
Il Dow Jones, che alla vigilia aveva chiuso in leggero rialzo, ha segnato una correzione minima. Nulla di sorprendente, dicono i trader: “In queste giornate – racconta un operatore di New York – è normale vedere movimenti ridotti. Molti desk sono quasi vuoti, il vero traffico ripartirà solo dopo Capodanno”.
Il Nasdaq, specchio delle tech, ha mostrato un po’ di debolezza. Apple e Nvidia hanno perso circa lo 0,2% all’apertura, mentre Tesla è rimasta stabile. Gli investitori restano cauti dopo i dati sulle vendite natalizie online, giudicati “in linea con le aspettative, senza grandi novità”, secondo un report di JP Morgan uscito alle 8.45.
S&P 500 immobile: tutti in attesa della Fed
L’S&P 500 è rimasto praticamente fermo, senza scossoni. Segno che il mercato aspetta indicazioni più nette dalla Federal Reserve, specie dopo le parole di Jerome Powell della scorsa settimana. Powell aveva ribadito che bisogna “tenere d’occhio l’inflazione”, suggerendo che tagli ai tassi non sono dietro l’angolo.
Gli occhi sono già puntati al meeting della Fed del 15 gennaio. “Solo allora – spiega Lisa Chang di Goldman Sachs – si capirà se la banca centrale cambierà davvero rotta nel primo trimestre del 2026”.
Volumi in calo: le festività pesano sugli scambi
Questa giornata si inserisce in una settimana tradizionalmente tranquilla per i mercati americani. La chiusura anticipata di Londra e Francoforte, ferme alle 13 locali, ha ridotto ancora di più i volumi su Wall Street.
Dati del New York Stock Exchange alle 10.15 parlano di scambi sotto del 35% rispetto alla media delle ultime quattro settimane. “Non c’è molto da fare – ammette un operatore di Citigroup – tutti aspettano gennaio”.
Fine anno in attesa: inflazione e trimestrali sotto la lente
Guardando avanti, gli analisti vedono una fase di stallo. Il focus resta sull’andamento dell’inflazione negli Stati Uniti e sui primi risultati trimestrali delle big tech, in arrivo dal 10 gennaio.
“Il mercato è in pausa – dice David Miller di Bank of America – nessuno vuole correre rischi prima di avere dati concreti su consumi e prezzi”. Solo allora si potrà capire se il 2026 partirà con slancio o se la prudenza continuerà a dominare.
In questo clima di attesa, Wall Street si prende una pausa. Lo sguardo è fisso sulle mosse della Fed e sulle prime cifre dell’anno nuovo. Per ora, la parola d’ordine è una sola: prudenza.










