Milano, 24 dicembre 2025 – Italian Wine Brand (Iwb), società quotata sull’Egm di Piazza Affari, ha concluso ieri la vendita del complesso di Valle Talloria a Diano d’Alba, in provincia di Cuneo, per un totale di 9,5 milioni di euro. L’acquirente è il gruppo Caffo 1915, noto per l’Amaro del Capo. Al momento della firma, l’importo versato è stato di 9,1 milioni.
Valle Talloria cambia proprietà: tutti i numeri dell’accordo
L’operazione era stata annunciata il 9 ottobre scorso, ma si è chiusa solo ora, a ridosso delle feste. Il complesso di Valle Talloria era in vendita da giugno 2024, nell’ambito di una più ampia riorganizzazione interna lanciata da Iwb con il nome di “progetto One Company”. L’obiettivo, secondo fonti interne, è quello di concentrare le forze e spostare la produzione in siti considerati più strategici.
Il sito di Diano d’Alba è un pezzo storico per la viticoltura delle Langhe. Immerso tra le colline, era da tempo nel mirino di diversi operatori. Alla fine, ha spuntarla è stata l’azienda calabrese guidata dalla famiglia Caffo, che negli ultimi anni ha allargato la propria presenza nel Nord Italia.
Caffo 1915 punta sulle Langhe: investimenti e nuovi progetti
Per il gruppo Caffo, l’acquisto di Valle Talloria arriva a meno di due mesi dall’acquisizione del ramo d’azienda Cinzano da Campari. “La nuova casa del Vermouth e dello Spumante Cinzano è già realtà”, ha detto il management Caffo in una nota diffusa oggi. Il trasferimento della produzione nelle Langhe non è casuale: “Abbiamo scelto di portare nelle Langhe una delle realtà enologiche più antiche d’Italia”, si legge.
Nel sito troverà spazio anche l’archivio storico Cinzano, una raccolta che racconta oltre due secoli di storia del marchio. “Qui sarà custodito l’archivio che racconta una storia iniziata nel 1757 e che continuerà a rappresentare il made in Italy nel mondo”, ha spiegato Caffo. Un segnale chiaro della volontà di valorizzare il patrimonio culturale e produttivo legato al marchio.
Il territorio accoglie Caffo: occupazione e sviluppo
La notizia è stata ben accolta da operatori locali e amministratori. Il sindaco di Diano d’Alba, Giovanni Battista Gallo, ha commentato: “L’arrivo di un gruppo come Caffo è una garanzia per la continuità produttiva e per mantenere i posti di lavoro”. Sul sito lavorano circa 40 persone, secondo le prime stime.
Gli analisti vedono in questa operazione un rafforzamento della posizione di Caffo nel mondo degli spumanti e dei vermouth, settori in crescita sia in Italia che all’estero. L’acquisto del marchio Cinzano da Campari, avvenuto lo scorso novembre, aveva già segnato una svolta nella strategia del gruppo calabrese.
Iwb e il progetto di semplificazione: una mossa strategica
Per Italian Wine Brand, la vendita rientra in un percorso di riorganizzazione iniziato oltre un anno fa. Il “progetto One Company” punta a rendere più snella la struttura e a concentrare gli investimenti sui marchi più forti. “Vendere Valle Talloria ci permette di liberare risorse da investire sui nostri brand principali”, ha spiegato una fonte vicina al consiglio di amministrazione.
Il titolo Iwb ha chiuso oggi a 3,42 euro, in leggero rialzo rispetto a ieri. Gli investitori sembrano aver apprezzato la notizia, vedendola come un segnale di attenzione alla redditività e alla sostenibilità economica.
Il passaggio di consegne tra Iwb e Caffo segna una nuova tappa per uno degli stabilimenti simbolo dell’enologia piemontese. E forse apre una nuova stagione anche per il marchio Cinzano nelle Langhe.








