Venezia, 24 dicembre 2025 – The Voice of Hind Rajab, presentato alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia 2025, ha segnato un punto di svolta tra quello che il cinema è stato e quello che può diventare. Diretto da Yousef Al-Khalil, il film ha conquistato il Leone d’Argento lo scorso settembre, emergendo come il simbolo dell’edizione. Un premio che, secondo molti critici al Lido, “non poteva andare a nessun altro”. Ma la storia di Hind Rajab va ben oltre i riconoscimenti: il film continua a far parlare, emozionare e riflettere, molto dopo che le luci in sala si sono spente.
Un film che scuote le coscienze
Dopo il successo a Venezia, The Voice of Hind Rajab si prepara a ricevere anche il Capri Humanitarian Award, assegnato insieme alla Croce Rossa Italiana. Il premio, che verrà consegnato il 28 dicembre durante l’apertura del Capri Hollywood – The International Film Festival, celebra il valore umano e civile di un’opera che, come ha spiegato il presidente della Croce Rossa Francesco Rocca, “non si limita a raccontare una tragedia, ma ci obbliga davvero ad ascoltare”. Un gesto di responsabilità culturale, lo chiamano gli organizzatori. E la storia di Hind – ispirata a fatti veri accaduti a Gaza nel 2024 – non lascia certo indifferenti.
Dal Leone d’Argento al Capri Humanitarian Award
Il cammino del film è stato breve ma intenso. Dopo la proiezione a Venezia, con una sala piena e applausi a lungo, sono arrivate le prime recensioni entusiastiche. “Un cinema che emoziona e fa pensare”, ha scritto su X il critico Paolo Mereghetti. La giuria del festival ha motivato il premio definendolo “un’opera che crea uno spazio di silenzio e consapevolezza in un mondo assuefatto al rumore”. Ora, con il riconoscimento di Capri, il film si prepara a entrare nella corsa ai grandi premi internazionali. Da fonti vicine alla produzione, la candidatura agli Oscar 2026 è già stata inviata.
Il cinema tra empatia e impegno
La presenza di The Voice of Hind Rajab al festival di Capri non è un caso. L’edizione 2025 della rassegna – promossa dall’Istituto Capri nel Mondo con il sostegno del Ministero della Cultura e della Regione Campania – mette al centro il dialogo e la pace. Simposi, incontri con registi e attivisti: tutto gira intorno al cinema come strumento per capire gli altri. “Abbiamo bisogno di storie che ci mettano in gioco”, ha detto Pascal Vicedomini, direttore artistico del festival. E proprio The Voice of Hind Rajab diventa il punto di partenza per riflettere sul potere delle immagini.
Un ponte tra culture alla vigilia degli Oscar
Capri Hollywood – The International Film Festival celebra quest’anno la sua trentesima edizione. Un evento che, come ricordano gli organizzatori, “è sempre stato un ponte tra culture e sensibilità diverse”. La presenza di partner come Intesa Sanpaolo e Givova conferma l’attenzione verso un pubblico internazionale. In queste giornate sull’isola si respira un’atmosfera particolare: tra le vie di Anacapri e i saloni dell’Hotel Quisisana si parla di cinema, ma anche di diritti umani, conflitti dimenticati e responsabilità collettiva.
Un prima e un dopo
Con The Voice of Hind Rajab, il festival ribadisce una convinzione forte: il cinema può ancora cambiare il modo in cui guardiamo il mondo. “Quando lo fa con verità e coraggio”, ha raccontato una spettatrice uscendo dalla sala, “segna davvero un prima e un dopo”. Forse è proprio questo il vero senso del film: non solo raccontare una storia, ma lasciare un segno nella coscienza di tutti. In attesa degli Oscar, la voce di Hind Rajab continua a farsi sentire.








