Washington, 23 dicembre 2025 – L’amministrazione Trump ha lanciato oggi una nuova iniziativa rivolta ai migranti senza documenti che vivono negli Stati Uniti: un incentivo di 3.000 dollari per chi sceglierà di lasciare volontariamente il Paese entro fine anno. A fianco del contributo economico, sarà offerto anche il viaggio gratuito verso il paese d’origine. La proposta, presentata dal Dipartimento per la Sicurezza nazionale nelle prime ore del mattino, punta a ridurre il numero di irregolari sul territorio.
3.000 dollari per chi decide di andarsene
Il Dipartimento per la Sicurezza nazionale ha spiegato che i migranti interessati potranno iscriversi tramite una nuova applicazione digitale, inserendo i loro dati personali e indicando la destinazione del rimpatrio. La procedura, dicono fonti ufficiali, è stata pensata per essere semplice e veloce. “Vogliamo dare a chi è senza documenti una via d’uscita chiara e sicura”, ha detto un portavoce del dipartimento durante un briefing con i giornalisti a Washington.
La misura partirà subito e resterà valida fino al 31 dicembre. “Chi vorrà potrà approfittarne senza correre rischi”, ha aggiunto la stessa fonte, sottolineando che il viaggio sarà organizzato direttamente dalle autorità federali. I voli partiranno dagli aeroporti principali come JFK di New York, LAX di Los Angeles e O’Hare di Chicago.
La ministra Noem non lascia spazio a dubbi
In occasione dell’annuncio, la ministra della Sicurezza nazionale, Kristi Noem, ha ribadito la linea dura dell’amministrazione: “Chi non ha documenti dovrebbe cogliere questa opportunità e auto-deportarsi. Chi non lo farà sarà arrestato”, ha detto davanti ai giornalisti nella sala stampa della Casa Bianca. Un messaggio netto, senza margini di interpretazione.
Noem ha spiegato che il provvedimento nasce dalla necessità di “alleggerire la pressione sulle strutture di detenzione” e di “offrire una chance a chi vuole evitare problemi con la legge”. Secondo i dati del dipartimento, negli Stati Uniti vivono circa 11 milioni di migranti irregolari. “Non possiamo più sopportare questa situazione”, ha concluso la ministra, “e chi non collaborerà dovrà affrontare le conseguenze previste dalla legge”.
Reazioni a caldo: tra critiche e appoggi
La notizia ha subito acceso un dibattito acceso. Le principali associazioni per i diritti civili, come l’ACLU, hanno criticato la misura definendola “una pressione psicologica sui più fragili”. L’avvocato Miguel Torres, che opera a Houston nella difesa dei migranti, ha commentato: “Offrire soldi per farli andare via non risolve il problema di fondo e rischia di far nascere nuove difficoltà nei loro paesi di origine”.
Sul fronte opposto, alcuni esponenti del Partito Repubblicano hanno accolto con favore la mossa. Il senatore Tom Cotton, intervistato da Fox News, ha parlato di “un passo necessario per riportare ordine e legalità”. Anche tra la gente comune le opinioni sono divise. Davanti all’ufficio immigrazione di Miami, alle 10 del mattino, un gruppo di residenti si è detto favorevole: “Era ora che si facesse qualcosa”, ha detto una donna di origini cubane. Altri, invece, temono le conseguenze per famiglie già ben integrate.
Come funziona il programma e quali sono i rischi
Chi vorrà aderire dovrà registrarsi entro il 31 dicembre tramite l’app ufficiale del Dipartimento per la Sicurezza nazionale. Inseriti nome, origine e recapiti, riceverà tutte le indicazioni su luogo e orario del volo. Negli aeroporti principali ci saranno operatori federali a supporto dei partecipanti, per garantire che tutto si svolga in sicurezza.
Secondo le prime stime interne, il governo conta che almeno 50.000 persone possano aderire nelle prossime settimane. Ma restano dubbi sull’efficacia del progetto. “Molti temono che i dati raccolti possano essere usati contro di loro in futuro”, ha detto un volontario della ONG Border Angels, attiva al confine con il Messico.
Un momento delicato per la politica migratoria
La decisione arriva in un momento cruciale per la politica sull’immigrazione negli Stati Uniti. Con le elezioni presidenziali alle porte e il tema al centro del dibattito, l’amministrazione Trump vuole mostrare fermezza ma anche pragmatismo. “Non si tratta solo di espulsioni – ha spiegato un funzionario della Casa Bianca – ma di offrire una scelta concreta a chi vive nell’incertezza”.
Resta da vedere quanti risponderanno all’appello e se questa misura riuscirà davvero a cambiare il quadro della presenza di migranti irregolari. Per ora, tra promesse di incentivi e minacce di arresti, il clima nelle grandi città americane resta teso.










