Roma, 23 dicembre 2025 – Riscoprire la gentilezza e la semplicità, alzando lo sguardo verso il cielo per ritrovare una spiritualità senza tempo: è questo il messaggio che ieri sera la Fondazione Alda Fendi – Esperimenti ha voluto trasmettere con “Preghiera per andare in Paradiso con gli asinelli”, un action set firmato da Raffaele Curi negli spazi di Palazzo Rhinoceros. Un evento nato per il Natale, che ha attirato visitatori e appassionati d’arte, immersi in un’atmosfera sospesa tra poesia e riflessione.
Un viaggio tra arte, poesia e spiritualità
L’iniziativa, ispirata al famoso componimento di Francis Jammes, si è svolta in tre momenti distinti ma legati da un unico filo: la riscoperta dell’asino come simbolo di umiltà e dolcezza. “Ogni parola di questa poesia tocca il cuore”, ha raccontato Alda Fendi, spiegando come la mitezza e la semplicità siano valori spesso dimenticati nella vita di tutti i giorni. L’allestimento ha visto lungo il percorso tante piccole figure di asinelli di pan biscotto, dettagli che hanno contribuito a creare un’atmosfera intima e familiare.
L’asino, simbolo di umanità e resistenza
Presenza centrale nel presepe e nella tradizione cristiana, l’asino è stato protagonista anche di una suggestiva installazione ispirata alla Natività del Beato Angelico, immersa in una distesa di paglia. “La passione per la poesia di Jammes è anche la passione per l’asino, un animale che forse ha una dolcezza in più rispetto ai cani”, ha sottolineato Raffaele Curi, direttore artistico della Fondazione. Il percorso partiva dal piano terra, dove una folla di asinelli sospesi tra nuvole tridimensionali, realizzati con materiali diversi, si accompagnava ai versi della poesia.
Un’esperienza tra luci e parole
Salendo al primo piano, i visitatori venivano avvolti da un fascio di luce simbolico, quasi un richiamo alla gloria divina evocata nei capolavori di Guido Reni e Giotto. Qui si trovava una scenografia imponente: un asino glorificato, circondato da angeli. Due pali telegrafici di legno, alti circa due metri e con isolatori in ceramica d’epoca, sostenevano fili lungo cui fluttuavano piccoli asinelli. Un’immagine delicata che ha colpito molti presenti.
La poesia di Jammes come filo rosso
Proseguendo, la luce si faceva più tenue, lasciando spazio a un effetto “luna piena”. Sulla parete principale si poteva leggere la poesia di Jammes per intero, in italiano e in inglese. Al quarto piano, una gigantografia del poeta francese dominava la scena, con sopra il testo critico di Matteo Veronesi. Un omaggio sentito a Jammes (1868-1938), figura chiave del simbolismo minore e maestro nel raccontare la bellezza delle piccole cose.
Un progetto artistico in tre tappe
La trilogia ideata da Curi proseguirà ad aprile 2026, seguendo le tracce dell’Asino d’Oro di Apuleio, per chiudersi a ottobre con un tributo a Marina Abramović. “È un percorso diffuso, ricco di richiami”, ha spiegato l’artista, sottolineando come ogni evento sia pensato per integrarsi perfettamente negli spazi verticali di Rhinoceros, il palazzo disegnato da Jean Nouvel ispirandosi ai Passages parigini di Walter Benjamin.
Rhinoceros: un crocevia di arte e cultura
Nel cuore di Roma, tra via dei Cerchi e via del Velabro, Rhinoceros resta un punto di riferimento per lo scambio culturale e artistico. Sei piani distribuiti in verticale, senza soluzione di continuità tra architettura ed esposizione. Dal 2001, la Fondazione Alda Fendi – Esperimenti porta qui contaminazioni tra linguaggi diversi, offrendo al pubblico esperienze immersive e gratuite.
In queste sere di dicembre, tra asinelli sospesi e versi sussurrati, il messaggio che arriva da Palazzo Rhinoceros è chiaro: riscoprire la gentilezza può essere il primo passo per sentirsi più umani. E forse, solo allora, anche il Natale torna davvero a parlare al cuore.










