Roma, 23 dicembre 2025 – Ornella Muti si apre senza filtri, proprio nell’anno in cui spegne settanta candeline. L’attrice, nata Francesca Romana Rivelli il 25 marzo 1955 a Roma, ha deciso di raccontare la sua vita in un’autobiografia – “Questa non è Ornella Muti” (La Nave di Teseo, 192 pagine, 19 euro) – che si legge come una chiacchierata intima con chi la segue da sempre. “Spesso si ha un’idea di me che non corrisponde alla realtà”, confessa Muti, “qui invece c’è la vera Francesca”. Il libro si muove tra ricordi privati, trionfi pubblici e la ricerca di una semplicità che finalmente sente sua.
Natale, tra luci di candele e vecchi ricordi
Per Ornella Muti, il Natale è sempre stato un momento speciale. “Mia madre era nordica, faceva l’albero con le candele vere”, ricorda con un sorriso. “Ci metteva due giorni a sistemarle tutte, mentre a Roma si usava solo il presepe”. La casa si riempiva di luci tremolanti e di vecchie canzoni tedesche, un’atmosfera calda che ancora oggi cerca di riproporre per i suoi figli e nipoti. Quest’anno sarà a Roma, con la famiglia al completo. Quando le chiedono cosa vorrebbe da Babbo Natale, risponde senza pensarci: “Niente, sto bene così. Voglio solo che loro stiano bene”.
La riservatezza come scudo
Nonostante una vita sotto i riflettori, Muti ha sempre tenuto ben stretto il suo privato. “È una cosa tra me e i lettori, e deve restare così”, spiega a chi la interroga sul perché abbia scelto solo ora di raccontarsi. Il libro diventa così un luogo intimo, quasi segreto: “Ognuno lo legge dove vuole, a letto o in bagno, e quello che ho scritto resta solo tra me e loro”. Stessa linea anche in televisione – come nell’intervista con Mara Venier a Domenica In – dove preferisce non svelare troppo della sua vita fuori dal set.
Da ragazzina al grande schermo: la carriera di Ornella
Il cammino artistico di Ornella Muti parte molto presto: a soli 14 anni debutta in “La moglie più bella” di Damiano Damiani. Da lì, una carriera ricca di incontri con registi del calibro di Dino Risi, Ettore Scola, Carlo Verdone, fino a Woody Allen. Nel 2022 la vediamo alla conduzione del Festival di Sanremo accanto ad Amadeus. “Sono sempre stata timida e riservata, e con questo ruolo volevo mostrare anche le mie fragilità”, ammette. Non si tira indietro nemmeno quando parla di persone: su Alain Delon, ad esempio, è chiara e diretta: “Non è stato gentile, è stato cattivo con me”.
Il ricordo di Tognazzi: un legame profondo
Tra i tanti volti incontrati, uno rimane nel cuore: Ugo Tognazzi. “Era un attore straordinario, un uomo generoso, un amico e un fratello sensibile”, racconta Muti. L’aneddoto sul set di “Romanzo popolare” svela la loro complicità: “Ero incinta, Mario Monicelli lo sapeva ma Tognazzi no. Ho chiamato il regista e gli ho detto: ‘Mi è arrivato il fogliettino, aspetto un bambino, devo lasciare il film’. Lui mi ha risposto: ‘Ti sistemo io’. Mi ha fatto girare tutto in anticipo”. Con registi come Ferreri, Maselli e altri, ricorda esperienze che l’hanno segnata profondamente.
Una vita semplice, tra campagna e animali
Oggi Ornella Muti vive in campagna, in una casa ristrutturata per accogliere figli e nipoti. “Mi piace andare a letto presto, mangiare presto, alzarmi presto”, confida. La figlia Naike è con lei, mentre gli altri due figli vivono a Roma. Gli animali fanno parte della famiglia: “Naike ha sempre amato i maiali, io non mangio nemmeno le uova, un po’ per ideologia e un po’ per salute. Abbiamo anche quattro cani e quattro gatti. Sono loro i veri padroni di casa”.
Settant’anni con leggerezza e senza rimpianti
Settant’anni portati con naturalezza e consapevolezza. “Cerco di restare centrata su di me – spiega – il mondo fuori spesso mi distrae”. La bellezza delle cose semplici è diventata la sua guida quotidiana. “Qualcosa che non rifarei? Poco importa. Le lezioni della vita le tengo con me: è un equilibrio tra momenti belli e momenti difficili”. Un bilancio sincero, senza rimpianti inutili. E con la voglia di continuare a vivere seguendo la sua natura – semplice, vera, e pronta a stare lontana dai riflettori quando serve.










