Roma, 21 dicembre 2025 – Nel tardo pomeriggio di oggi, il Senato ha finalmente rotto l’impasse in commissione Bilancio sul controverso emendamento al condono edilizio. Dopo giorni di tensioni e trattative serrate, la proposta – avanzata da Fratelli d’Italia – è stata rivista e, come ha spiegato il capogruppo Lucio Malan, sarà trasformata in un ordine del giorno. Una mossa che le opposizioni vedono come un passo indietro rispetto alle intenzioni iniziali della maggioranza.
Condono edilizio, la svolta che sblocca il confronto
Il nodo del condono edilizio era uno dei più spinosi nella manovra economica in discussione. L’emendamento, inserito tra le righe della legge di Bilancio, aveva acceso il dibattito sia dentro la maggioranza sia tra le opposizioni. Nel dettaglio, la proposta prevedeva una serie di sanatorie per abusi edilizi di lieve entità, con l’obiettivo dichiarato di “snellire la burocrazia” e “mettere ordine in situazioni irrisolte da anni”, come aveva spiegato lo stesso Malan nei giorni scorsi.
Ma la misura ha trovato una netta resistenza da parte di Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi-Sinistra. “Un condono mascherato – aveva tuonato la capogruppo dem Simona Malpezzi – che rischia di premiare chi ha ignorato le regole”. Le trattative si sono arenate più volte, tra sedute fiume in commissione e continui rinvii.
Da emendamento a ordine del giorno: cosa cambia
La svolta è arrivata oggi, poco dopo le 17. Secondo quanto riferito da Malan ai cronisti a Palazzo Madama, l’emendamento non andrà più al voto così com’è, ma diventerà un ordine del giorno. “Abbiamo deciso di accogliere le richieste di chiarimento arrivate anche da alcuni nostri alleati – ha spiegato –. L’ordine del giorno chiederà al governo di valutare eventuali interventi futuri sul tema”.
Una mossa che ha subito scatenato reazioni tra le opposizioni. “È una nostra vittoria – hanno commentato i capigruppo di Pd, M5S e Avs –. L’emendamento è stato di fatto ritirato: un ordine del giorno non si può negare a nessuno, ma sappiamo tutti che non ha valore vincolante”. Il clima in commissione, secondo quanto raccolto da alanews.it, è rimasto teso fino all’ultimo: solo dopo una lunga pausa tecnica si è arrivati alla decisione definitiva.
Reazioni e tensioni nel dibattito politico
Il tema del condono edilizio resta caldo nel dibattito politico. Da una parte, la maggioranza sottolinea la volontà di “dare risposte concrete ai cittadini”, come ha ribadito il senatore Andrea De Bertoldi (FdI), convinto che “molte famiglie aspettano da anni una soluzione per piccoli abusi formali”. Dall’altra, le opposizioni mettono in guardia contro il rischio di “legittimare comportamenti irregolari” e chiedono di mantenere alta la guardia sulla legalità.
Non sono mancati commenti anche dalle associazioni ambientaliste. Legambiente, in una nota diffusa in serata, ha parlato di “tentativo sventato di riaprire la stagione dei condoni”, mentre l’Ance (Associazione nazionale costruttori edili) ha invitato il Parlamento a “trovare soluzioni strutturali per la rigenerazione urbana”.
Cosa succederà adesso
L’ordine del giorno approvato in commissione Bilancio non avrà effetti immediati: si tratta di un atto di indirizzo che impegna il governo a valutare eventuali iniziative future sul tema del condono edilizio. Di fatto, la questione potrebbe tornare al centro dell’attenzione nei prossimi mesi, magari con una proposta più dettagliata o un disegno di legge ad hoc.
Nel frattempo, la manovra economica va avanti. Il calendario resta serrato: la legge di Bilancio dovrà essere approvata entro fine anno per evitare l’esercizio provvisorio. Nelle prossime ore sono previste nuove riunioni tra capigruppo e governo per sciogliere gli ultimi nodi.
Secondo fonti parlamentari sentite da alanews.it, questa decisione potrebbe fare da apripista per altri temi delicati ancora in discussione. “La partita non è chiusa”, ha confidato un senatore della Lega uscendo dalla commissione. Ma, almeno per ora, il capitolo condono sembra destinato a restare in sospeso.








