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Manovra 2024: novità sui fondi pensione e sconti sui contratti

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Manovra 2024: novità sui fondi pensione e sconti sui contratti
Manovra 2024: novità sui fondi pensione e sconti sui contratti
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Roma, 21 dicembre 2025 – La manovra economica appena approvata dal Parlamento porta con sé una serie di cambiamenti importanti su pensioni, lavoro, imprese e infrastrutture. Dopo giorni di trattative intense e qualche tensione tra i partiti, il testo finale è stato illustrato ieri sera a Montecitorio. Tra le novità più discusse ci sono la stretta sulle pensioni anticipate per i lavoratori precoci e usuranti, la conferma della detassazione dei contratti fino a 33mila euro, il mancato ripristino dei fondi per la Metro C di Roma e l’ampliamento dello spoil system nelle Authority. Nel pacchetto ci sono anche misure su Tfr, farmaci innovativi e incentivi alle imprese.

Pensioni anticipate, addio a un’opzione e nuovi tagli

Dal 2025 non si potrà più andare in pensione anticipata sommando la rendita della previdenza complementare a quella principale. Questa novità elimina la possibilità, finora concessa su richiesta, di usare il valore delle rendite integrative per raggiungere la quota mensile necessaria con almeno 20 anni di contributi. “È un intervento necessario per tenere in equilibrio i conti del sistema”, ha spiegato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti durante il dibattito notturno.

Per i lavoratori precoci e chi svolge lavori usuranti arrivano nuovi tagli all’anticipo pensionistico. Il governo stima risparmi per 50 milioni nel 2033 e 100 milioni dal 2034. Il fondo per il pensionamento anticipato degli usuranti scende da 233 a 194 milioni all’anno a partire dal 2033. “Un prezzo che pagano soprattutto quelli che hanno iniziato a lavorare da giovani”, ha commentato il segretario della Cgil Maurizio Landini.

Tfr e previdenza complementare, più aziende coinvolte

Cambia anche la gestione del Trattamento di fine rapporto. Dal 2026 al 2027 tutte le aziende con almeno 60 dipendenti dovranno versare il Tfr al fondo Inps. Dal 2028 toccherà a quelle con almeno 50 lavoratori, mentre dal 2032 anche alle imprese con 40 dipendenti. Torna poi l’adesione automatica alla previdenza complementare per i nuovi assunti da luglio: chi non vuole aderire dovrà comunicarlo entro 60 giorni.

Contratti e imprese, conferme e qualche taglio

Resta confermata l’aliquota agevolata al 5% sulla tassazione degli aumenti contrattuali fino a 33mila euro di reddito. La misura varrà anche per i rinnovi del 2024 e per i due anni successivi. “Un segnale concreto per sostenere il potere d’acquisto dei lavoratori”, ha detto la viceministra del Lavoro Maria Teresa Bellucci.

Per le imprese, la manovra conferma le misure per la Transizione 4.0: stanziati 1,3 miliardi per il credito d’imposta e 532 milioni per le aziende che hanno fatto domanda per la Zes unica. Dal 2026 si mantiene l’iperammortamento triennale, ma salta la maggiorazione al 220% sugli investimenti green. Crescono invece i fondi per incentivi all’aggregazione e alla tutela dei posti di lavoro nel biennio 2027-2028.

Assicurazioni, farmaci e infrastrutture: le novità

Con un nuovo emendamento, le compagnie di assicurazione dovranno versare un secondo contributo da 1,3 miliardi come acconto dell’85% sul premio delle polizze auto e natanti dell’anno precedente. Sul fronte sanitario, il fondo per i farmaci innovativi si riduce di 140 milioni dal prossimo anno: la cifra servirà a coprire l’aumento del tetto di spesa farmaceutica previsto dal 2026.

Per le infrastrutture, arrivano 780 milioni per rifinanziare il Ponte sullo Stretto di Messina nel periodo 2032-2033. Rimangono invece i tagli ai fondi per le metropolitane di Roma (Metro C), Milano (M4) e Napoli (Napoli-Afragola), con una decurtazione di 50 milioni.

Authority, editoria e altri provvedimenti in cantiere

Sul piano istituzionale, arriva lo spoil system nelle Authority: sarà possibile chiudere “di diritto” i contratti dirigenziali in caso di riorganizzazioni interne. Per l’editoria, torna il finanziamento da 60 milioni nel 2026, mentre si riducono i tagli al cinema da 150 a 90 milioni e si blocca la stretta sulle tv locali.

Niente da fare invece per la sanatoria edilizia del 2003: l’emendamento di Fratelli d’Italia è stato trasformato in ordine del giorno. Infine, la Lega ha ottenuto un impegno del governo per far uscire Anas da Ferrovie dello Stato e riportarla sotto il controllo diretto del ministero dell’Economia.

Tra strette e qualche apertura, questa manovra delinea il nuovo scenario delle politiche sociali ed economiche italiane per i prossimi anni.

Written by
Luca Carlini

Sono un appassionato di economia e del mondo del lavoro, con un occhio attento alle dinamiche sociali e politiche che influenzano la nostra vita quotidiana. La mia carriera giornalistica mi ha portato a esplorare vari aspetti dell'attualità, dalla cronaca alle notizie politiche, sempre con l'intento di fornire un'analisi critica e ben informata. Collaboro con smetteredilavorare.it per offrire approfondimenti utili e stimolanti su come l'economia influisce sulle nostre scelte professionali e sul nostro benessere. Credo fermamente nel potere dell'informazione e nella sua capacità di generare cambiamento, e mi impegno a raccontare storie che possano ispirare e informare i lettori. Quando non scrivo, mi piace esplorare nuovi luoghi e immergermi in culture diverse, sempre in cerca di nuove prospettive.

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