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Ubriaco e stressato: la sorprendente sentenza del giudice di Bolzano

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Ubriaco e stressato: la sorprendente sentenza del giudice di Bolzano
Ubriaco e stressato: la sorprendente sentenza del giudice di Bolzano
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Bolzano, 19 dicembre 2025 – Un automobilista altoatesino coinvolto in un incidente sulla Mebo la sera dell’11 settembre 2022 è stato assolto in appello dall’accusa di guida in stato di ebbrezza. La Corte d’Appello di Bolzano ha ribaltato la sentenza di primo grado, che lo aveva condannato a un’ammenda di 8.000 euro, alla revoca della patente e alla confisca del veicolo. La motivazione? “Per non aver commesso il fatto”. Una decisione che nelle ultime ore sta facendo discutere giuristi e cittadini.

Lo scoppio dello pneumatico e quella bottiglia in mano

Tutto è successo poco dopo le 22 dell’11 settembre 2022, lungo la superstrada Merano-Bolzano. L’uomo, residente in provincia, guidava un furgone quando uno pneumatico è esploso all’improvviso. Il mezzo ha sbandato e ha terminato la corsa contro il guardrail. I primi a intervenire sono stati i soccorritori della Croce Bianca, che lo hanno trovato ancora al volante, con una bottiglia di spumante in mano. Una scena che, agli occhi di soccorritori e forze dell’ordine, sembrava chiara e senza dubbi.

Ma già nei verbali raccolti quella notte emergeva confusione. L’uomo, visibilmente scosso, avrebbe detto ai sanitari di aver bevuto solo dopo l’incidente, “perché profondamente turbato e sotto stress”. Una versione che il giudice di primo grado non aveva ritenuto convincente.

La difesa punta su stress e errori nei test

La svolta è arrivata in appello. I legali Vittorio Papa e Alessandro Lorenzi hanno puntato tutto su due aspetti: lo stato d’animo del loro assistito e la validità degli accertamenti ospedalieri. “Era un momento difficile – ha spiegato uno degli avvocati –. Dopo l’incidente era in shock e ha bevuto per calmarsi”. Una spiegazione insolita, ma confermata anche da alcuni testimoni.

Il nodo vero, però, riguarda i rilievi tecnici. Secondo i consulenti della difesa, il prelievo del sangue fatto in ospedale, che aveva segnato un tasso di 2,15 grammi di alcol per litro, non sarebbe stato eseguito correttamente. Il test avrebbe misurato l’alcol nel plasma, non nel sangue intero, e questo fa una grande differenza: “Nel plasma il valore è sempre più alto rispetto al sangue”, hanno spiegato. Inoltre, il prelievo è stato fatto almeno due ore e mezza dopo l’incidente. Troppo tempo per sapere con certezza quanto alcol ci fosse nel sangue al momento del sinistro.

Assolto per mancanza di prove certe

Il giudice d’appello ha dato ragione alla difesa. Nelle motivazioni si legge che “non si può dire con certezza che l’uomo guidasse in stato di ebbrezza”. Il dato emerso dagli esami non è attendibile per il modo in cui è stato preso e per i tempi troppo lunghi.

Così sono state annullate tutte le sanzioni di primo grado: niente multa, patente non revocata, veicolo non confiscato. Una decisione che ha sorpreso anche qualche addetto ai lavori. “Il caso mostra quanto sia importante la precisione negli accertamenti tecnici”, ha commentato un magistrato bolzanino, che ha chiesto di restare anonimo.

Tra dubbi e discussioni: la giustizia sotto la lente

La notizia dell’assoluzione si è diffusa in fretta in città. Nei bar del centro, tra avvocati e gente comune, non sono mancati i commenti scettici. “Se basta dire di essere stressati…”, ha sbuffato un pensionato davanti a un caffè al Museion. Altri invece hanno sottolineato l’importanza di procedure rigorose: “Non si può condannare una persona senza prove chiare”, ha detto un giovane praticante legale.

Il caso riapre il dibattito su come vengono gestiti gli incidenti e sui controlli per la guida in stato di ebbrezza. Fonti della polizia locale raccontano che negli ultimi mesi sono cresciuti i ricorsi contro le multe per alcol alla guida, proprio per presunti errori nelle procedure.

Solo quando le regole vengono rispettate fino in fondo la giustizia può davvero fare chiarezza. Ma, tra le pieghe di questa sentenza, restano domande aperte su responsabilità e prevenzione.

Written by
Luca Carlini

Sono un appassionato di economia e del mondo del lavoro, con un occhio attento alle dinamiche sociali e politiche che influenzano la nostra vita quotidiana. La mia carriera giornalistica mi ha portato a esplorare vari aspetti dell'attualità, dalla cronaca alle notizie politiche, sempre con l'intento di fornire un'analisi critica e ben informata. Collaboro con smetteredilavorare.it per offrire approfondimenti utili e stimolanti su come l'economia influisce sulle nostre scelte professionali e sul nostro benessere. Credo fermamente nel potere dell'informazione e nella sua capacità di generare cambiamento, e mi impegno a raccontare storie che possano ispirare e informare i lettori. Quando non scrivo, mi piace esplorare nuovi luoghi e immergermi in culture diverse, sempre in cerca di nuove prospettive.

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