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La proposta di La Russa jr alla denunciante: perché rifiuta i soldi nonostante la condanna dell’amico dj

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La proposta di La Russa jr alla denunciante: perché rifiuta i soldi nonostante la condanna dell'amico dj
La proposta di La Russa jr alla denunciante: perché rifiuta i soldi nonostante la condanna dell'amico dj
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Milano, 18 dicembre 2025 – Il reato di revenge porn a carico di Leonardo Apache La Russa, figlio del presidente del Senato, si è ufficialmente estinto. A deciderlo è stata questa mattina la giudice per l’udienza preliminare di Milano, al termine di un lungo procedimento. La svolta arriva nonostante la giovane che aveva denunciato La Russa avesse rifiutato l’offerta risarcitoria di 25mila euro.

Con loro, in tribunale, c’era anche l’amico dj Tommaso Gilardoni, condannato a un anno per la diffusione illecita di immagini private. La ragazza, invece, ha già annunciato che farà ricorso contro la sentenza.

La cifra offerta da La Russa jr e il no della ragazza

Per la giudice Maria Beatrice Parati, i 25mila euro proposti da La Russa jr – già depositati con assegno – sono “congrui” e bastano per chiudere il caso. Ma la giovane, assistita dall’avvocato Stefano Benvenuto, non la pensa così. Con una mail ufficiale aveva già detto no: “Non è un’offerta congrua, c’è stata una violazione di un mio diritto costituzionale”. Dietro il rifiuto ci sono motivazioni personali e di principio.

La ragazza aveva anche accusato La Russa di violenza sessuale, ma quella denuncia era stata archiviata qualche mese fa dalla gip Rossana Mongiardo, su richiesta della Procura.

La Procura e la giustizia riparativa: un percorso saltato

La Procura di Milano, con l’aggiunta Letizia Mannella e la pm Rosaria Stagnaro, aveva chiesto che la congruità del risarcimento fosse valutata solo dopo un percorso di giustizia riparativa. Ma la giudice Parati ha deciso diversamente. Ha chiuso il procedimento senza attivare quel percorso, ritenendo che la somma offerta e il deposito dell’assegno fossero sufficienti.

In aula, gli avvocati di La Russa jr – Vinicio Nardo e Adriano Bazzoni – avevano sottolineato la volontà del loro assistito di incontrare la ragazza per un confronto diretto. In una lettera inviata alla giudice, Leonardo Apache La Russa aveva parlato di un “rammarico sincero” per quanto successo.

La condanna dell’amico dj e i retroscena dell’inchiesta

Nel frattempo, la gup ha condannato a un anno Tommaso Gilardoni, dj milanese e amico di La Russa jr, anche lui accusato di aver diffuso immagini private senza il consenso della protagonista.

Secondo l’accusa, nella notte tra il 18 e il 19 maggio 2023, dopo una serata in discoteca e una festa in casa La Russa, Leonardo Apache avrebbe inviato via WhatsApp un video a contenuto sessualmente esplicito a Gilardoni, realizzato senza il permesso della ragazza. Il dj, poi, avrebbe girato quel video a un altro amico nei mesi successivi. Le immagini sono state trovate sui telefoni dei due durante le indagini della Polizia. Gilardoni ha scelto il rito abbreviato; i suoi difensori, Luigi Stortoni e Alessio Lanzi, avevano chiesto l’assoluzione.

La reazione della ragazza e la battaglia che continua

“Sono soddisfatta perché il reato è stato riconosciuto”, ha detto la giovane tramite il suo legale Benvenuto, riferendosi alla condanna per revenge porn inflitta a Gilardoni. Ma non intende fermarsi qui. Ha già annunciato che impugnerà la decisione sulla congruità del risarcimento offerto da La Russa jr: “Impugnerò sicuramente il provvedimento”.

La ragazza non accetterà i 25mila euro messi sul tavolo dall’imputato e farà appello contro la sentenza.

Revenge porn, un caso che riaccende il dibattito

Il caso di Milano riporta al centro il tema della tutela delle vittime di revenge porn e l’efficacia delle misure previste dalla legge per riparare il danno. Qui, la valutazione economica ha avuto la meglio sulla richiesta della Procura di attivare percorsi alternativi, come la giustizia riparativa.

Ma resta aperta una domanda: il rifiuto della vittima non è solo una questione di soldi. “Non si tratta solo di denaro”, ha detto fuori dall’aula l’avvocato Benvenuto. Ora toccherà alla Corte d’Appello decidere sul ricorso che la giovane ha già annunciato.

Written by
Luca Carlini

Sono un appassionato di economia e del mondo del lavoro, con un occhio attento alle dinamiche sociali e politiche che influenzano la nostra vita quotidiana. La mia carriera giornalistica mi ha portato a esplorare vari aspetti dell'attualità, dalla cronaca alle notizie politiche, sempre con l'intento di fornire un'analisi critica e ben informata. Collaboro con smetteredilavorare.it per offrire approfondimenti utili e stimolanti su come l'economia influisce sulle nostre scelte professionali e sul nostro benessere. Credo fermamente nel potere dell'informazione e nella sua capacità di generare cambiamento, e mi impegno a raccontare storie che possano ispirare e informare i lettori. Quando non scrivo, mi piace esplorare nuovi luoghi e immergermi in culture diverse, sempre in cerca di nuove prospettive.

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