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Reiner svela il segreto del finale di Harry ti presento Sally: l’ispirazione dalla moglie

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Reiner svela il segreto del finale di Harry ti presento Sally: l'ispirazione dalla moglie
Reiner svela il segreto del finale di Harry ti presento Sally: l'ispirazione dalla moglie
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Los Angeles, 17 dicembre 2025 – Michele Singer Reiner, fotografa newyorkese e moglie del regista Rob Reiner, è stata trovata senza vita insieme al marito nella loro casa a Brentwood, Los Angeles. La notizia, confermata dalle autorità locali nelle prime ore di oggi, ha colpito duramente il mondo del cinema internazionale. La coppia, insieme da più di trent’anni, aveva intrecciato le proprie vite sia sul piano personale che professionale, lasciando un’impronta indelebile nella storia della commedia americana.

Un incontro che ha cambiato il cinema americano

Era ottobre 1988 quando Michele Singer si trovò per caso sul set newyorkese di “Harry, ti presento Sally…”, la commedia romantica destinata a diventare un classico. All’epoca, Michele lavorava come fotografa freelance a New York. Rob Reiner, reduce da un difficile divorzio dalla sceneggiatrice Penny Marshall, stava dirigendo una scena con Meg Ryan e Billy Crystal. “Ne fui subito colpito”, avrebbe raccontato il regista al New York Times un anno dopo. Quell’incontro, apparentemente casuale, cambiò non solo le loro vite, ma anche il destino del film.

In un’intervista al Guardian nel 2018, Reiner ha rivelato che l’originale finale del film prevedeva che Harry e Sally non finissero insieme. Fu solo dopo aver conosciuto Michele che decise di riscrivere la conclusione: “Poi ho incontrato Michele”, spiegava. Così anche i protagonisti trovarono il coraggio di scegliersi, proprio come era successo a loro.

Un legame forte dentro e fuori dal set

Qualche mese dopo quel primo incontro, Michele e Rob si sposarono. La loro vita fu un continuo scambio di idee e progetti: Michele lavorò come fotografa di scena in “Misery non deve morire” (1990), uno dei successi del marito, e più recentemente è stata tra i produttori di “Spinal Tap II: The End Continues”, la commedia heavy metal uscita quest’anno.

Ma non si è trattato solo di cinema. Michele ha partecipato attivamente anche alle campagne sociali portate avanti da Reiner. Tra queste, “I Am Your Child”, un’iniziativa per sensibilizzare sull’importanza dei primi anni di vita e migliorare l’accesso ai servizi per i genitori. Un impegno che la coppia ha sempre sostenuto, spesso lontano dai riflettori.

Una presenza discreta, ma sempre decisiva

Chi ha lavorato con Michele la ricorda come una donna riservata, poco amante della ribalta, ma sempre dietro le quinte dei progetti più importanti del marito. Sul set era facile riconoscerla, con la sua Leica al collo e lo sguardo attento a ogni dettaglio. “Era una presenza silenziosa ma fondamentale”, ha detto ieri un collaboratore storico dei Reiner.

Il suo ruolo non si limitava alla fotografia. Fonti vicine alla produzione raccontano che Michele spesso influiva in modo decisivo sulle scelte creative e organizzative dei film. Una complicità che andava oltre il lavoro: i due erano spesso visti insieme nei caffè di Brentwood o durante le passeggiate mattutine nel quartiere.

Un’eredità che supera il grande schermo

La morte di Michele Singer Reiner lascia un vuoto enorme in famiglia, tra amici e colleghi che ne hanno sempre apprezzato la dedizione e la sensibilità. “Era la degna conclusione”, aveva detto Norah Ephron – sceneggiatrice di “Harry ti presento Sally…” – parlando del lieto fine ispirato dalla loro storia d’amore.

Oggi, mentre Hollywood piange due figure chiave della sua storia recente, resta il ricordo di una donna che, lontana dai riflettori, ha saputo influenzare in modo sottile ma decisivo il cinema americano. Chi l’ha incontrata racconta soprattutto di una persona capace di ascoltare e di guardare il mondo con sincera curiosità. Un’eredità che va ben oltre le immagini fissate sulla pellicola.

Written by
Sara Lucchetta

Sono una giornalista appassionata di Università, ricerca e tutto ciò che ruota attorno al mondo dello studio. La mia missione su smetteredilavorare.it è quella di esplorare e raccontare le sfide e le opportunità che gli studenti e i ricercatori affrontano ogni giorno. Credo fermamente nel potere della conoscenza e nel valore dell'istruzione come strumento di cambiamento.Oltre a dedicarmi alla mia passione per l'istruzione, mi piace anche tuffarmi nel mondo dello spettacolo e del cinema. Scrivere di film e eventi culturali mi permette di esprimere la mia creatività e di esplorare le diverse sfaccettature della vita. Quando non sono impegnata a scrivere, mi trovate spesso a cercare nuovi film da vedere o a discutere di tendenze culturali con amici e colleghi. La mia curiosità mi guida in ogni racconto e spero che le mie parole possano ispirare e informare chi legge.

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