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Nel 2025 catastrofi: meno perdite assicurate, ma superiamo i 100 miliardi

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Nel 2025 catastrofi: meno perdite assicurate, ma superiamo i 100 miliardi
Nel 2025 catastrofi: meno perdite assicurate, ma superiamo i 100 miliardi
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Losanna, 17 dicembre 2025 – Nel 2025 le perdite assicurate causate da catastrofi naturali sono calate rispetto all’anno scorso, ma restano comunque sopra la soglia dei 100 miliardi di dollari. Lo rivela il nuovo rapporto dello Swiss Re Institute, che dipinge un quadro ancora difficile per il settore assicurativo globale, soprattutto negli Stati Uniti. Le stime parlano di 107 miliardi di dollari di danni assicurati quest’anno, in calo del 24% rispetto ai 141 miliardi del 2024. Ma per il sesto anno di fila si supera la soglia dei cento miliardi.

Incendi in California e uragano Melissa: il conto più pesante del 2025

A pesare di più sono stati gli incendi boschivi a Los Angeles, con danni assicurati per 40 miliardi di dollari. Secondo Swiss Re, è il valore più alto mai registrato a livello mondiale per un singolo incendio. Le immagini delle colline intorno a Malibu e Santa Clarita avvolte dalle fiamme, diffuse dalle tv americane tra luglio e agosto, hanno fatto il giro del mondo. Nel rapporto si legge: “La devastazione è frutto di una serie di fattori meteorologici, come caldo e siccità prolungati e venti forti, uniti all’espansione delle abitazioni di pregio nelle zone a rischio tra città e foresta”.

L’altro evento che ha segnato l’anno è stato l’uragano Melissa, che ha colpito la costa sud-orientale degli Stati Uniti a fine settembre. I danni assicurati stimati per questo ciclone sono intorno ai 2,5 miliardi di dollari. È il valore più alto per la stagione degli uragani 2025, ma resta comunque in un contesto meteorologico più tranquillo rispetto agli anni passati.

Stati Uniti, ancora il mercato più colpito

Gli Stati Uniti si confermano il paese più esposto alle catastrofi naturali sotto il profilo assicurativo. L’83% delle perdite mondiali – pari a 89 miliardi di dollari – riguarda proprio il mercato americano. Oltre agli incendi in California e all’uragano Melissa, hanno pesato anche le tempeste nel Midwest tra aprile e giugno. John Doyle, analista di Swiss Re, spiega: “Negli ultimi anni il valore degli immobili nelle zone a rischio è cresciuto costantemente. Questo rende ogni evento più costoso”.

Calano le perdite, ma la soglia resta alta

Il dato complessivo del 2025 segna una svolta rispetto al picco dello scorso anno. Però, la soglia dei 100 miliardi di dollari viene superata senza sosta dal 2020. Un segnale che mette in allarme gli addetti ai lavori. Doyle sottolinea: “La frequenza e la forza degli eventi estremi restano alte. Anche se quest’anno le perdite sono diminuite rispetto al 2024, il rischio legato ai cambiamenti climatici non va via”.

Secondo Swiss Re, la combinazione tra ondate di calore, siccità prolungate e l’aumento dell’urbanizzazione nelle aree più esposte crea un problema serio per le compagnie assicurative. Solo negli Stati Uniti, negli ultimi dieci anni, più di due milioni di persone si sono spostate in zone ad alto rischio incendi.

Un impatto che si sente in tutto il mondo

A livello globale, il 2025 ha visto una riduzione delle perdite anche grazie a una stagione degli uragani più calma nell’Atlantico e all’assenza di grandi terremoti o alluvioni in Asia e in Europa occidentale. Ma Swiss Re avverte: “Il cambiamento climatico sta cambiando la frequenza e la distribuzione degli eventi estremi”.

Le compagnie assicurative guardano con attenzione ai prossimi mesi. Il settore, già alle prese con costi di copertura più alti e la necessità di rivedere i premi, dovrà fare i conti con nuove sfide legate sia al clima sia all’espansione urbana. “Serve un lavoro comune tra pubblico e privato per ridurre i rischi”, chiude Doyle.

Il rapporto Swiss Re sarà presentato ufficialmente domani a Zurigo, durante il consueto summit annuale dedicato ai rischi globali.

Written by
Luca Carlini

Sono un appassionato di economia e del mondo del lavoro, con un occhio attento alle dinamiche sociali e politiche che influenzano la nostra vita quotidiana. La mia carriera giornalistica mi ha portato a esplorare vari aspetti dell'attualità, dalla cronaca alle notizie politiche, sempre con l'intento di fornire un'analisi critica e ben informata. Collaboro con smetteredilavorare.it per offrire approfondimenti utili e stimolanti su come l'economia influisce sulle nostre scelte professionali e sul nostro benessere. Credo fermamente nel potere dell'informazione e nella sua capacità di generare cambiamento, e mi impegno a raccontare storie che possano ispirare e informare i lettori. Quando non scrivo, mi piace esplorare nuovi luoghi e immergermi in culture diverse, sempre in cerca di nuove prospettive.

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