Roma, 17 dicembre 2025 – Ieri pomeriggio in Senato, durante la replica alle comunicazioni in vista del prossimo Consiglio europeo, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha voluto mettere un punto fermo su un tema caldo per molti lavoratori. Poco dopo le 16, ha chiarito: “Chi ha già riscattato la laurea non vedrà cambiare nulla. Qualsiasi modifica riguarderà solo il futuro. L’emendamento dovrà essere corretto”. Le sue parole si sono rivolte ai senatori e sono arrivate anche attraverso le telecamere, per fugare dubbi e ansie.
Riscatto della laurea, nessuna retroattività
Al centro della questione c’è il cosiddetto riscatto della laurea: un’opzione che permette di trasformare gli anni di studio universitario in contributi pensionistici, pagando una somma calcolata dall’INPS. Negli ultimi giorni, un emendamento alla manovra finanziaria aveva fatto nascere dubbi e timori. Alcuni avevano interpretato che potesse cambiare le regole anche per chi aveva già utilizzato questo strumento. Da qui la necessità di un chiarimento diretto da parte del governo.
Meloni ha ribadito che “ogni modifica sarà valida solo per il futuro”, escludendo così effetti retroattivi. Una precisazione importante per migliaia di lavoratori – insegnanti, dipendenti pubblici, professionisti – che negli anni hanno scelto di riscattare gli anni universitari per migliorare o anticipare la pensione. “L’emendamento dovrà essere corretto”, ha aggiunto la premier, lasciando intendere che il testo sarà rivisto nelle prossime ore.
Le reazioni in Aula e tra i sindacati
La dichiarazione della presidente del Consiglio è arrivata dopo una mattinata piuttosto tesa, con diversi interventi critici da parte delle opposizioni. In particolare, senatori del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle avevano chiesto garanzie chiare. “Non si possono cambiare le regole in corsa”, ha detto poco prima la senatrice Simona Malpezzi (PD), sottolineando il rischio di “creare incertezza tra chi ha già fatto una scelta importante per il proprio futuro”.
Anche i sindacati si sono mossi in queste ore. La segretaria generale della Cgil, Elly Schlein, aveva chiesto “un chiarimento immediato” e la tutela dei diritti già acquisiti. Dopo l’intervento di Meloni, i toni si sono smorzati. “Prendiamo atto dell’impegno a non toccare chi ha già riscattato la laurea”, ha spiegato in serata il segretario confederale della Uil, Domenico Proietti. Resta però aperta la richiesta di confronto sul testo definitivo dell’emendamento.
L’emendamento sotto la lente
Dalle prime ricostruzioni parlamentari, l’emendamento alla manovra – presentato di recente in Commissione Bilancio – avrebbe introdotto nuove regole per il calcolo del riscatto degli anni universitari. In particolare, si ipotizzava un aumento dei costi o una diversa modalità per il conteggio dei contributi figurativi. Il testo però non chiariva se queste novità sarebbero state applicate solo ai riscatti futuri o anche a quelli già effettuati.
Questa incertezza ha acceso un campanello d’allarme tra i lavoratori e persino tra i tecnici dell’INPS. “Serve chiarezza normativa”, aveva spiegato ieri mattina un funzionario dell’Istituto, contattato telefonicamente. Solo nel 2024, secondo i dati ufficiali INPS, sono state oltre 35mila le domande di riscatto della laurea presentate in Italia.
Cosa succederà adesso: correzioni e confronto
Ora la palla passa al Parlamento. La correzione dell’emendamento sarà affrontata nelle prossime sedute della Commissione Bilancio, probabilmente già questa settimana. Il governo – assicurano fonti di Palazzo Chigi – vuole evitare “ogni forma di retroattività” e garantire stabilità e certezze a chi ha già completato la procedura.
Rimane aperto il confronto sulle nuove regole per il futuro: se e come cambieranno costi e modalità per chi presenterà domanda dal 2026 in poi. Un tema che interessa soprattutto i giovani lavoratori e chi sta pensando ora a come costruire la propria pensione. “Siamo pronti al dialogo”, ha concluso Meloni in Aula, “ma nessuno perderà quello che ha già ottenuto”.










