Roma, 17 dicembre 2025 – I lavoratori del cinema e i tecnici dei set tornano a farsi sentire. Dopo l’assemblea nazionale che si è chiusa ieri nella capitale, hanno annunciato nuove proteste. Il movimento #siamoaititolidicoda, nato per dare voce a chi lavora dietro le quinte dell’industria audiovisiva, ha proclamato una vera e propria “dichiarazione dello stato di dissenso creativo”. Un grido contro un sistema che li ha ridotti a una “categoria fantasma”. Una scelta che arriva dopo anni di abbandono, denunciano, da parte delle istituzioni e dei sindacati.
Un grido di allarme dal cuore dei set
Al Palazzo delle Esposizioni di via Nazionale, l’assemblea ha messo in luce un malessere profondo. “Siamo schiacciati da un sindacato che non ci rappresenta più, senza prospettive”, ha detto uno dei portavoce. Il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro non viene rinnovato dal lontano 1999. “L’ultima versione era in lire”, hanno ricordato alcuni tecnici, tra microfoni aperti e fogli sparsi sui tavoli.
Il messaggio è chiaro: le sigle tradizionali non bastano più. Il movimento chiede nuove rappresentanze, che sappiano davvero difendere chi lavora sul set e in post-produzione. La proposta contrattuale arrivata dalla Slc Cgil è stata bocciata senza appello. Per i lavoratori, sarebbe una trappola che li metterebbe in una situazione ancora più fragile.
Il ministero nel mirino: caos e confusione
Al centro delle critiche c’è anche il Ministero della Cultura. Il movimento accusa il ministro Gennaro Sangiuliano di aver scatenato una “corsa folle” che sta smantellando le regole del settore. Secondo il documento diffuso ieri, la legge sul cinema è in fase di riscrittura senza un vero confronto con chi lavora davvero sul campo.
“Questa confusione ha lasciato migliaia di professionisti senza tutele”, si legge nel testo. Mancano un sistema di welfare adeguato e le garanzie contrattuali di base. “Molti di noi lavorano in una sorta di zona grigia, costretti ad accettare condizioni precarie pur di non restare senza lavoro”, ha raccontato una montatrice presente all’assemblea.
Ampia partecipazione e sostegno dalla città
La prima assemblea nazionale del movimento #siamoaititolidicoda ha raccolto più di cento persone in sala e tanti collegamenti da remoto. Il dibattito è stato acceso e si è protratto fino a tardi, con interventi appassionati e un chiaro desiderio di cambiamento. “La categoria è esausta di confrontarsi con vecchie strutture che non funzionano più”, ha detto uno degli organizzatori, tra applausi e qualche commento a voce alta.
Un ringraziamento particolare è arrivato dal movimento al Comune di Roma, con il sindaco Roberto Gualtieri e l’assessore alla Cultura Massimiliano Smeriglio, che hanno garantito supporto e spazi. La direzione del Palazzo delle Esposizioni ha aperto le porte per un momento che molti definiscono cruciale per il futuro della mobilitazione.
Proteste in arrivo e richieste precise
Il futuro, dicono i promotori, sarà di lotta. Tra le richieste, spicca l’inserimento di misure specifiche per le troupe e la post-produzione nella nuova legge sul cinema. “Non si può più accettare che chi è strategico per l’industria culturale italiana sia regolato da norme vecchie di vent’anni”, hanno ribadito i portavoce.
Nei corridoi del Palazzo delle Esposizioni si respira la voglia di farsi sentire, forte e chiara. Solo così, sostengono, si potrà parlare davvero di una riforma vera del settore audiovisivo. Intanto, la mobilitazione non si ferma.










