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Scandalo al Policlinico di Palermo: 15 arresti per tangenti sul rilascio delle salme

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Scandalo al Policlinico di Palermo: 15 arresti per tangenti sul rilascio delle salme
Scandalo al Policlinico di Palermo: 15 arresti per tangenti sul rilascio delle salme
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Palermo, 16 dicembre 2025 – Quindici persone sono finite nel mirino della Procura di Palermo con una richiesta di arresto per un presunto giro di mazzette all’interno dell’obitorio del Policlinico universitario. Tra il 2022 e il 2024, quattro dipendenti della struttura e undici titolari e addetti di agenzie funebri avrebbero messo in piedi un tariffario non ufficiale per velocizzare pratiche e accessi alle salme, chiedendo cifre che andavano dai 50 ai 200 euro. Un meccanismo che, secondo gli investigatori, era diventato la norma per chi voleva ottenere servizi rapidi o “favori” nei passaggi burocratici legati ai defunti.

Il tariffario segreto per “sbloccare” le salme

L’inchiesta, basata su intercettazioni e testimonianze, ha ricostruito un sistema di pagamenti in contanti per ogni tipo di richiesta. Vuoi vedere la salma di un parente prima del trasferimento o della vestizione? Sono 50 euro. Devi sbloccare una pratica per portare la salma fuori regione? 100 euro. In alcuni casi, come per l’espianto di un pacemaker, la cifra saliva fino a 200 euro. “Noi siamo abituati, tutte le ditte lasciano dei soldi… e li dividiamo”, ha confessato uno degli impiegati durante una conversazione intercettata con un operatore funebre. Un’abitudine così radicata da essere spiegata come una regola anche ai nuovi arrivati all’obitorio del Policlinico.

L’indagine parte da Milano

La scoperta del presunto sistema di mazzette non è nata da una segnalazione interna, ma da un caso fortuito. Gli investigatori della Procura di Milano, impegnati in un’altra indagine, hanno intercettato una telefonata tra un imprenditore funebre lombardo e Francesco Trinca, titolare di una ditta siciliana. “Qui funziona così, sempre 100 euro gli si dà se si vuole fare”, spiegava Trinca parlando delle pratiche necessarie per trasferire la salma di un cittadino greco da Palermo a Milano. Da quella frase è partita una verifica che ha portato i magistrati siciliani a scoprire l’intero sistema.

Chi sono gli indagati e cosa rischiano

Tra le persone coinvolte nella richiesta di arresto ci sono Salvatore Lo Bianco, Marcello Gargano, Antonio Di Donna e Giuseppe Anselmo, tutti impiegati dell’obitorio del Policlinico. Con loro, undici titolari e dipendenti di agenzie funebri locali. Le accuse sono pesanti: associazione a delinquere, concussione e corruzione. Secondo la Procura, il gruppo ha creato una rete stabile e organizzata per guadagnare sulle esigenze delle famiglie e sulle urgenze delle imprese funebri.

Un giro d’affari da diverse centinaia di euro al mese

Dalle intercettazioni emergono anche i numeri. “Solo a giugno, dal primo all’ultimo giorno, ho messo da parte 400 euro”, ha detto uno degli impiegati agli investigatori. Una cifra che, moltiplicata per i mesi e per il numero di persone coinvolte, fa capire la dimensione del fenomeno. I soldi venivano divisi tra i dipendenti dell’obitorio secondo accordi interni, mentre le agenzie funebri si adeguavano al tariffario non scritto pur di ottenere tempi più rapidi o evitare problemi burocratici.

Le reazioni e i prossimi sviluppi

La direzione del Policlinico ha assicurato di aver collaborato con gli inquirenti fin dall’inizio. “Abbiamo fornito tutta la documentazione richiesta e avviato controlli interni”, si legge in una nota dell’ospedale. Nel frattempo, le famiglie coinvolte parlano di “umiliazione” e di “dolore aggiunto” in un momento già difficile. Gli avvocati degli indagati promettono battaglia: “I nostri assistiti chiariranno la loro posizione davanti al giudice”, ha detto uno dei legali.

L’inchiesta va avanti. Nei prossimi giorni il gip dovrà decidere sulla richiesta di arresto della Procura. Nel frattempo, il Policlinico ha rafforzato i controlli sugli accessi all’obitorio e sulle pratiche amministrative legate al rilascio delle salme. Un caso che riporta l’attenzione su un settore delicato, dove la trasparenza – come dimostra questa vicenda – è ancora lontana dall’essere realtà.

Written by
Luca Carlini

Sono un appassionato di economia e del mondo del lavoro, con un occhio attento alle dinamiche sociali e politiche che influenzano la nostra vita quotidiana. La mia carriera giornalistica mi ha portato a esplorare vari aspetti dell'attualità, dalla cronaca alle notizie politiche, sempre con l'intento di fornire un'analisi critica e ben informata. Collaboro con smetteredilavorare.it per offrire approfondimenti utili e stimolanti su come l'economia influisce sulle nostre scelte professionali e sul nostro benessere. Credo fermamente nel potere dell'informazione e nella sua capacità di generare cambiamento, e mi impegno a raccontare storie che possano ispirare e informare i lettori. Quando non scrivo, mi piace esplorare nuovi luoghi e immergermi in culture diverse, sempre in cerca di nuove prospettive.

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