Mosca, 16 dicembre 2025 – La partecipazione degli europei ai negoziati sull’Ucraina non lascia sperare bene per la Russia. Lo ha detto oggi Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, rispondendo ai giornalisti durante un punto stampa a Mosca. Le sue parole, diffuse dall’agenzia russa Ria Novosti, arrivano in un momento di forte tensione tra Mosca, Washington e le principali capitali europee.
Peskov: “Non ci aspettiamo nulla di buono dai negoziati con gli europei”
Peskov non ha nascosto il pessimismo sulla presenza europea al tavolo delle trattative. “Non promette nulla di buono”, ha detto il portavoce, lasciando intendere che il Cremlino non si aspetta aperture importanti dall’Occidente. La risposta è arrivata a una domanda sulle tempistiche di nuovi contatti diretti tra Russia e Stati Uniti. Peskov ha spiegato che prima Mosca vuole vedere come andranno i colloqui tra Washington e Kiev, con la partecipazione anche dei partner europei.
Il quadro: negoziati bloccati e tensioni in crescita
Negli ultimi mesi, il dialogo sul conflitto in Ucraina si è fatto sempre più complicato. Da una parte, gli Stati Uniti hanno aumentato il sostegno militare e politico a Kiev; dall’altra, la Russia continua a chiedere garanzie di sicurezza e il riconoscimento delle sue posizioni nei territori occupati. In questo clima, la presenza europea è vista da Mosca come un ostacolo in più a una possibile intesa. “Prima dobbiamo capire cosa uscirà dagli incontri che gli americani stanno facendo con gli ucraini”, ha ribadito Peskov, sottolineando che ogni mossa verso Washington dipende da questi sviluppi.
Le reazioni di Bruxelles e Washington
A Bruxelles, le parole di Mosca hanno suscitato freddezza. Fonti dell’Unione Europea hanno ribadito che “l’Europa deve essere parte dei negoziati per assicurare una soluzione duratura e condivisa”. Un funzionario della Commissione ha aggiunto che “non possiamo restare spettatori di una crisi che ci riguarda da vicino”. Anche a Washington, la portavoce del Dipartimento di Stato ha sottolineato che “la presenza degli alleati europei rafforza la legittimità e l’efficacia del negoziato”.
Prossimi passi: attesa e prudenza
Al momento, non sono in programma incontri diretti tra Russia e Stati Uniti. Peskov ha chiarito che Mosca vuole “valutare con attenzione” i risultati dei colloqui in corso prima di muoversi. “Non abbiamo ancora fissato date per nuovi contatti”, ha ammesso, lasciando intendere che la situazione resta incerta. Nel frattempo, sul terreno continuano le operazioni militari nell’est dell’Ucraina, mentre le cancellerie occidentali seguono con attenzione ogni segnale dal Cremlino.
Analisi: un equilibrio fragile e una diplomazia sotto pressione
Gli osservatori internazionali vedono nella posizione di Peskov una strategia di attesa da parte russa. Tatiana Stanovaya, analista intervistata da Kommersant, spiega che “Mosca vuole capire fin dove gli Stati Uniti sono disposti a cedere, senza l’influenza diretta degli europei”. Una mossa prudente, che però rischia di allungare lo stallo. Nelle ultime settimane, diversi tentativi di mediazione sono falliti su temi chiave come il controllo dei territori occupati e le garanzie di sicurezza chieste da Mosca.
La posta in gioco per l’Europa
Per l’Unione Europea, essere coinvolta nei negoziati è una necessità politica e una responsabilità diretta. “Non possiamo restare fuori da decisioni che influenzeranno la sicurezza del continente”, ha confidato un diplomatico francese. Tuttavia, la diffidenza russa verso Bruxelles resta alta. In questo clima di sospetti, ogni parola pubblica – come quella di oggi di Peskov – rischia di irrigidire ancora di più le posizioni.
La partita diplomatica sull’Ucraina si gioca su più fronti: tra Mosca e Washington, ma anche tra Russia ed Europa. Nei prossimi giorni capiremo se prevarrà la strada del dialogo o quella dello scontro.










