Roma, 15 dicembre 2025 – Questa mattina alle 9.30, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha aperto la Conferenza delle Ambasciatrici e degli Ambasciatori alla Farnesina, mettendo in luce il ruolo chiave dell’Italia nei rapporti tra Europa e Stati Uniti. Di fronte a diplomatici e funzionari, Tajani ha ribadito con fermezza: “Il governo ha subito instaurato rapporti eccellenti con la nuova amministrazione Usa. La nostra posizione è chiara: gli Stati Uniti non possono fare a meno dell’Europa, così come l’Europa non può fare a meno degli Usa”. Un messaggio netto, pronunciato nella Sala Conferenze Internazionali, che fotografa la linea della politica estera italiana in questa fase.
Italia, il ponte tra Europa e Stati Uniti
Per Tajani, l’Italia si mette al centro del dialogo tra le due sponde dell’Atlantico, proprio mentre le relazioni transatlantiche tornano a essere protagoniste nel dibattito globale. “Partendo da questo presupposto – ha detto il ministro – l’Italia si impegna in prima linea per rafforzare i legami tra Europa e Stati Uniti”. Questo significa, per la Farnesina, essere attivi nei dossier più caldi: dalla sicurezza alla cooperazione economica, fino alla gestione delle crisi internazionali.
La conferenza, che riunisce oltre 120 ambasciatori italiani sparsi nel mondo, è un appuntamento fondamentale per fare il punto sulle priorità della diplomazia italiana. Tajani ha sottolineato quanto sia importante “rafforzare il dialogo con Washington”, specie dopo i recenti cambiamenti politici negli Stati Uniti. “Abbiamo lavorato fin dal primo giorno per costruire un rapporto solido con la nuova amministrazione”, ha raccontato il ministro.
Le sfide della diplomazia italiana
Nel suo discorso, Tajani ha elencato alcune delle priorità della politica estera italiana: la sicurezza energetica, la stabilità nel Mediterraneo, il sostegno all’Ucraina e la gestione dei flussi migratori. Temi che, secondo lui, richiedono “un coordinamento stretto con i partner europei e atlantici”. Il ministro ha ricordato che “le sfide globali non si affrontano da soli”, evidenziando l’importanza di “una voce europea unita” quando si parla con Washington.
Non sono mancati richiami alle crisi in corso. Tajani ha citato il Medio Oriente e la guerra in Ucraina come esempi di dossier dove “la collaborazione tra Europa e Stati Uniti è fondamentale”. Ha poi sottolineato il ruolo dell’Italia nella mediazione diplomatica e nel sostegno umanitario. “Il nostro Paese – ha detto – continuerà a lavorare per la pace e la sicurezza nel mondo”.
Le reazioni degli ambasciatori
Molti ambasciatori presenti hanno accolto con favore le parole del ministro. A margine della conferenza, qualcuno ha osservato come “la chiarezza della linea italiana aiuti a rafforzare la posizione del Paese nei tavoli internazionali”. Un diplomatico di lungo corso, che ha chiesto l’anonimato, ha spiegato: “Serve coesione tra i partner occidentali. L’Italia può fare da collante”.
La conferenza prosegue per tutta la giornata con tavoli tematici dedicati a sicurezza, economia e innovazione tecnologica. Nel pomeriggio sono attesi altri interventi da parte di membri del governo e rappresentanti europei. Fonti della Farnesina parlano di un obiettivo chiaro: “definire una strategia condivisa” per affrontare le sfide dei prossimi mesi.
Un’agenda piena tra diplomazia e sicurezza
L’incontro alla Farnesina si inserisce in un calendario fitto di appuntamenti internazionali. Nei prossimi giorni Tajani sarà a Bruxelles per un vertice dei ministri degli Esteri dell’Unione Europea. Al centro del dibattito, ancora una volta, i rapporti con gli Stati Uniti e la gestione delle crisi globali. “Dobbiamo essere pronti a rispondere alle nuove sfide”, ha concluso il ministro, lasciando intendere che il dialogo transatlantico sarà una priorità anche nel 2026.
Fuori dalla Farnesina, in via XX Settembre, qualche diplomatico si sofferma a commentare l’atmosfera “operosa” di quest’anno. “C’è consapevolezza – osserva una funzionaria – che il mondo sta cambiando rapidamente e che serve un’Italia presente e credibile”. Una consapevolezza che, per la diplomazia italiana, si traduce oggi in una strategia netta: rafforzare il legame tra Europa e Stati Uniti, senza esitazioni.










