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Harry’s Bar riapre a Firenze: un tuffo nel passato con arredi storici intatti

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Harry's Bar riapre a Firenze: un tuffo nel passato con arredi storici intatti
Harry's Bar riapre a Firenze: un tuffo nel passato con arredi storici intatti
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Firenze, 15 dicembre 2025 – Harry’s Bar ha riaperto i battenti dopo due anni di chiusura. Lo storico locale, un tempo sul lungarno Vespucci, si è spostato in via Il Prato, proprio accanto all’hotel Villa Medici. La riapertura, avvenuta il 12 dicembre, segna il ritorno di uno dei più celebri american bar di Firenze. Un posto che dagli anni Cinquanta ha accolto artisti, intellettuali e personaggi famosi da tutto il mondo. La gestione resta nelle mani della famiglia Bechi, che ha ottenuto dalla pubblica amministrazione il trasferimento della licenza, mantenendo il locale all’interno della zona Unesco.

Harry’s Bar Firenze: nuova casa, stessa anima

Il trasloco in via Il Prato non ha cambiato l’identità di Harry’s Bar. “La pubblica amministrazione ci ha dato il permesso di spostare la licenza dal lungarno a qui, restando sempre nella zona Unesco”, spiega l’avvocato Antonio Bechi, che insieme al fratello Francesco guida la società che gestisce il marchio. La nuova sede si trova al piano terra dell’hotel Villa Medici, di proprietà della Sina Spa, che già cura il food and beverage dell’albergo con il brand Harry’s Bar.

Dentro, l’atmosfera è quella di sempre: il famoso bancone, le boiserie in legno scuro, le applique in vetro di Murano e il salottino sono gli stessi che arredavano il locale sul lungarno. Questi pezzi, conservati per mesi in un magazzino, sono stati rimontati con grande attenzione. “Volevamo che i clienti trovassero lo stesso ambiente di sempre”, racconta uno dei camerieri storici, indicando con orgoglio lo sgabello preferito da Margot Hemingway, ancora segnato da una piccola etichetta.

Un pezzo di storia fiorentina che continua

Fondato nel 1953 da Raffaello Sabatini ed Enrico Mariotti in via del Parione, il locale prende il nome da un suggerimento di Giuseppe Cipriani, fondatore dell’Harry’s Bar di Venezia. Nel 1963 si sposta sul lungarno Vespucci, dove resta fino al 2023. Nel corso degli anni, tra i clienti abituali si sono alternati nomi come Richard Burton, Liz Taylor, Burt Lancaster, Greta Garbo e Paul Newman. “Era il posto perfetto per chi cercava discrezione e qualità”, ricorda un ex direttore.

Le pareti del nuovo Harry’s Bar sono dipinte di un cipria rosato, una scelta che risale agli anni Cinquanta e che Mariotti aveva voluto per creare un’atmosfera calda e accogliente. “Abbiamo mantenuto anche questo dettaglio perché fa parte della nostra storia”, spiega Francesco Bechi.

Lo staff storico e il menù di sempre

Non sono cambiati solo gli arredi e i colori. Anche la squadra è la stessa. Chef, direttore, barman e il personale di sala – una decina di persone – hanno seguito il locale in questa nuova avventura. Il menù storico resta invariato: i piatti e i cocktail che hanno reso famoso l’Harry’s Bar continueranno a essere serviti nella nuova sede.

Al momento ci sono 24 coperti, ma la capienza salirà a 40 con l’apertura di una sala attigua prevista per la primavera. Nei progetti anche un dehor sul piazzale davanti, per offrire uno spazio all’aperto nei mesi più caldi.

Inaugurazione tra ricordi e nuovi inizi

L’inaugurazione del 12 dicembre ha richiamato vecchi clienti e curiosi. “Non vedevamo l’ora di tornare”, racconta una signora seduta al bancone poco dopo le 19. “Qui si respira ancora quell’aria di casa che ci mancava”. La proprietà guarda avanti ma senza dimenticare le radici: “Vogliamo che Harry’s Bar resti un punto di incontro per Firenze e per chi arriva da fuori”, sottolinea Antonio Bechi.

Il ritorno di Harry’s Bar in città non è solo la rinascita di un locale storico, ma anche un segnale di vitalità per il tessuto sociale e culturale fiorentino. E mentre le luci si abbassano sulle pareti color cipria, tra i tavoli si mescolano ricordi e nuove storie da raccontare.

Written by
Sara Lucchetta

Sono una giornalista appassionata di Università, ricerca e tutto ciò che ruota attorno al mondo dello studio. La mia missione su smetteredilavorare.it è quella di esplorare e raccontare le sfide e le opportunità che gli studenti e i ricercatori affrontano ogni giorno. Credo fermamente nel potere della conoscenza e nel valore dell'istruzione come strumento di cambiamento.Oltre a dedicarmi alla mia passione per l'istruzione, mi piace anche tuffarmi nel mondo dello spettacolo e del cinema. Scrivere di film e eventi culturali mi permette di esprimere la mia creatività e di esplorare le diverse sfaccettature della vita. Quando non sono impegnata a scrivere, mi trovate spesso a cercare nuovi film da vedere o a discutere di tendenze culturali con amici e colleghi. La mia curiosità mi guida in ogni racconto e spero che le mie parole possano ispirare e informare chi legge.

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