Roma, 14 dicembre 2025 – Torna al centro del dibattito politico la questione del contante e dei pagamenti elettronici. A riaccendere la discussione è stato Matteo Salvini, vicepremier e leader della Lega, intervenuto oggi pomeriggio ad Atreju, la manifestazione organizzata da Fratelli d’Italia. Salvini ha parlato delle modifiche alla manovra finanziaria, sottolineando quanto sia importante lasciare ai cittadini la libertà di scegliere come pagare.
Salvini: “Pagate come volete, senza dovervi giustificare”
“Siamo in un paese libero”, ha detto Salvini dal palco poco dopo le 16. “Se uno vuole usare la carta di credito, lo deve poter fare. Ma se preferisce pagare in contanti, deve poterlo fare senza spiegare perché, senza dover giustificare i soldi che ha in banca: non siamo mica in Venezuela”. Queste parole hanno subito acceso reazioni, sia tra i presenti che tra i politici collegati in streaming. Il riferimento al Venezuela, preso come esempio di restrizioni, ha fatto discutere anche sui social.
Il nodo dei limiti al contante nella legge di bilancio
Il vero punto è uno dei cambiamenti alla legge di bilancio che il Parlamento sta esaminando. La Lega vuole alzare il tetto massimo per i pagamenti in contanti. Oggi è fissato a 5.000 euro, ma la proposta è di portarlo a 10.000. Altri partiti, come il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle, invece spingono per mantenere o addirittura abbassare il limite, per cercare di mettere un freno all’evasione fiscale.
Reazioni e tensioni in maggioranza
Le parole di Salvini sono state accolte con entusiasmo dai militanti della Lega a Atreju, ma hanno creato qualche malumore tra gli alleati di governo. Un deputato di Fratelli d’Italia, parlando fuori microfono, ha detto: “Libertà sì, ma serve anche responsabilità. Così rischiamo di favorire il nero”. Dall’opposizione, invece, la capogruppo Pd alla Camera, Chiara Braga, ha risposto: “Il governo continua a guardare dall’altra parte quando si tratta di evasione. Il contante non aiuta certo la trasparenza”.
Come stanno le cose in Europa
L’Italia non è sola in questa discussione sui limiti al contante. In Francia e Spagna il tetto è a 1.000 euro, mentre in Germania non ci sono limiti fissi, ma controlli più severi sui movimenti bancari. Nel 2023, la Commissione Europea ha suggerito agli Stati di fissare soglie uniformi per contrastare riciclaggio ed evasione. Salvini, però, dice che “non si può far passare chi usa il contante come un criminale”. Una posizione che trova appoggio soprattutto tra commercianti e piccoli imprenditori.
I numeri e le preoccupazioni degli esercenti
Secondo i dati della Banca d’Italia di ottobre 2025, le transazioni con carte e bancomat sono cresciute del 12% rispetto all’anno scorso. Ma molti commercianti si lamentano ancora delle commissioni troppo alte sui pagamenti digitali. “Non è giusto che su ogni caffè ci prendano una percentuale”, spiega Marco Rossi, che gestisce un bar a Prati. “Per molte piccole attività, il contante resta fondamentale”.
Un dibattito aperto, con la parola al Parlamento
Il tema divide anche gli italiani. Un sondaggio Ipsos pubblicato ieri dal Corriere della Sera dice che il 54% vuole continuare a pagare in contanti senza limiti troppo stretti, mentre il 38% preferisce incentivi più forti per i pagamenti digitali. Solo l’8% non si esprime. Il governo dovrà trovare un punto d’incontro nelle prossime settimane, quando la legge di bilancio passerà in Commissione Bilancio.
Libertà, fiducia e trasparenza: una partita che va oltre la politica
Alla fine, la questione del contante riguarda abitudini di tutti i giorni e un senso profondo di libertà personale e fiducia nelle istituzioni. Salvini lo ribadisce con forza: “Non possiamo trattare gli italiani come sospetti a prescindere”. Il confronto resta aperto, tra la necessità di trasparenza e il desiderio di autonomia. La decisione finale arriverà solo con l’approvazione definitiva della legge di bilancio, prevista entro la fine dell’anno.









