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Orsini: l’energia come questione cruciale di sicurezza nazionale

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Orsini: l'energia come questione cruciale di sicurezza nazionale
Orsini: l'energia come questione cruciale di sicurezza nazionale
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Roma, 14 dicembre 2025 – L’energia torna a far parlare di sé, stavolta con un messaggio forte e chiaro lanciato da Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, durante il suo intervento ad Atreju. “Il problema dell’energia non riguarda solo le imprese, ma anche le famiglie”, ha detto a una platea attenta, sottolineando come questa sfida tocchi ormai ogni aspetto della vita quotidiana e dell’economia del Paese.

Energia: un’emergenza che pesa su tutti

Orsini ha messo in luce come la situazione attuale sia il risultato di “scelte del passato” che ancora gravano su cittadini e aziende. “Anche in Europa – ha detto – dobbiamo metterci al lavoro e fare meglio”. Parole che puntano il dito contro strategie energetiche frammentate e poco coordinate tra i vari Paesi. La soluzione? Accelerare verso un “mercato unico europeo per l’energia”, un passo che potrebbe portare più stabilità e prezzi più bassi.

Ma la questione non è solo economica. Per Orsini, la transizione energetica e la sicurezza delle forniture sono ormai nodi cruciali per la tenuta sociale del Paese. “Bisogna agire subito”, ha scandito. Solo così si potrà evitare che famiglie e imprese restino schiacciate da costi fuori controllo o da blackout improvvisi.

Consumi in aumento: la sfida della domanda

Il presidente di Confindustria ha portato sul tavolo anche i numeri, che non lasciano spazio a dubbi. “Il nostro sistema produttivo, fatto di manifattura e servizi, consuma oggi circa 200 terawatt/ora”, ha ricordato. Una cifra già alta, destinata però a salire parecchio. “Si prevede che entro il 2035 si supereranno i 600 terawatt/ora”, ha aggiunto, citando dati dell’associazione.

Questo aumento mette sotto pressione il sistema, che dovrà reggere un carico molto più pesante. “Non possiamo nasconderci, è una preoccupazione seria”, ha ammesso Orsini. In gioco c’è non solo la competitività delle imprese italiane, ma anche la possibilità per le famiglie di accedere a energia a prezzi ragionevoli. Per lui, è ormai una questione di “sicurezza nazionale”.

Mercato unico europeo: un traguardo ancora lontano

L’idea di un mercato unico europeo dell’energia non è nuova, ma Orsini ha fatto capire che è ancora lontana dal diventare realtà. “Dobbiamo muoverci in fretta”, ha ribadito più volte. La situazione attuale, con regole diverse da paese a paese e infrastrutture poco collegate tra loro, complica la risposta alle crisi e alle variazioni dei prezzi.

Secondo fonti vicine a Confindustria, questa frammentazione penalizza soprattutto i Paesi più vulnerabili alle oscillazioni del mercato internazionale, come l’Italia. “Serve una strategia condivisa”, ha detto Orsini, invitando l’Unione Europea a fare presto.

Transizione e sicurezza: cosa serve davvero

Durante l’incontro ad Atreju, Orsini ha toccato anche il tema della transizione energetica. Un percorso che, ha spiegato, richiede investimenti importanti e una pianificazione seria. “Non possiamo permetterci errori”, ha confidato a margine un dirigente del settore energia. Le aziende chiedono certezze su regole e incentivi, mentre le famiglie guardano con preoccupazione alle bollette sempre più care.

Il governo osserva il dibattito con attenzione. Fonti del Ministero dell’Ambiente confermano che sono allo studio nuove misure per migliorare l’efficienza energetica e aumentare la produzione da fonti rinnovabili. Ma la strada resta lunga e complessa.

Un problema che tocca tutti da vicino

Il messaggio che arriva da Roma è chiaro: la questione energia non si può più rimandare o affrontare a pezzi. Famiglie e imprese chiedono risposte concrete e rapide. Solo una strategia condivisa, a livello nazionale ed europeo, potrà garantire stabilità e sicurezza negli anni a venire. Come ha chiuso Orsini: “Diventa per forza un problema di sicurezza nazionale”. Parole che suonano come un campanello d’allarme per politica e istituzioni.

Written by
Luca Carlini

Sono un appassionato di economia e del mondo del lavoro, con un occhio attento alle dinamiche sociali e politiche che influenzano la nostra vita quotidiana. La mia carriera giornalistica mi ha portato a esplorare vari aspetti dell'attualità, dalla cronaca alle notizie politiche, sempre con l'intento di fornire un'analisi critica e ben informata. Collaboro con smetteredilavorare.it per offrire approfondimenti utili e stimolanti su come l'economia influisce sulle nostre scelte professionali e sul nostro benessere. Credo fermamente nel potere dell'informazione e nella sua capacità di generare cambiamento, e mi impegno a raccontare storie che possano ispirare e informare i lettori. Quando non scrivo, mi piace esplorare nuovi luoghi e immergermi in culture diverse, sempre in cerca di nuove prospettive.

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