Bergamo, 13 dicembre 2025 – Le truffe digitali in Italia hanno raggiunto livelli senza precedenti negli ultimi tre anni, con un impatto economico in continua crescita. Lo rivela una ricerca della Federazione autonoma bancari italiani (Fabi), presentata ieri durante il convegno “Difendersi dalle truffe” a Bergamo, alla presenza del segretario generale aggiunto Mattia Pari. Tra il 2022 e il 2024, secondo i dati mostrati, sono stati sottratti ben 559,4 milioni di euro tramite raggiri online e frodi informatiche, una cifra che dà la misura del fenomeno e della sua espansione.
Truffe online, il boom dei numeri
La ricerca Fabi mette in luce come le truffe online siano la parte più grossa del problema. Nel 2022, le somme rubate ammontavano a 114,4 milioni di euro; nel 2024 sono salite a 181 milioni, segnando un aumento del 58% in solo due anni. Anche le frodi informatiche, sebbene meno diffuse, sono in crescita: da 38,5 milioni di euro nel 2022 a 48,1 milioni nel 2024, un +25%.
Mattia Pari ha spiegato durante il convegno: “La digitalizzazione dei servizi bancari ha portato molti vantaggi, ma ha anche aperto nuove falle. I truffatori usano metodi sempre più raffinati e spesso le vittime si accorgono troppo tardi di essere state ingannate”.
Frodi creditizie, chi cade nella rete
La Fabi ha poi analizzato le frodi creditizie, che nel primo semestre del 2024 hanno superato i 17.200 casi, causando un danno economico stimato intorno ai 79 milioni di euro. Le vittime sono di ogni tipo: uomini al 64,3%, donne al 35,7%. La fascia più colpita è quella tra i 41 e i 50 anni (22,7%), seguita dai giovani tra i 18 e i 30 anni (21,6%) e da chi ha tra i 31 e i 40 anni (20,6%). Non sono da meno gli over 60, che rappresentano il 16,3%, mentre chi ha tra i 51 e i 60 anni si attesta al 17,9%.
“Non c’è un profilo tipo della vittima – ha detto Pari –. Il rischio riguarda tutti: giovani e meno giovani, uomini e donne. Le truffe digitali non fanno distinzioni”.
Lombardia al primo posto, ma il fenomeno colpisce ovunque
La mappa delle truffe digitali mostra che il problema è diffuso in tutta Italia, con alcune regioni più colpite. Dai dati elaborati da Fabi e dall’osservatorio Crif sulle frodi creditizie emerge che la Lombardia guida la classifica con il 15,1% dei casi, seguita da Sicilia (12,8%) e Campania (12,4%). Numeri importanti anche per Lazio (9,9%), Piemonte (7,1%), Emilia Romagna (7%) e Puglia (7,2%).
A Bergamo, dove si è svolto il convegno, molti partecipanti hanno condiviso esperienze personali o racconti di familiari. “Mi hanno chiamato fingendosi operatori della banca – ha raccontato una signora –. Solo dopo ho capito che era una truffa”.
Prevenire per difendersi: la sfida delle banche
L’aumento delle truffe digitali spinge a riflettere sulle contromisure. Le banche stanno puntando su sistemi di sicurezza più efficaci e su campagne di informazione rivolte ai clienti. “La formazione è la chiave – ha ribadito Pari –. Bisogna imparare a riconoscere i segnali: email o telefonate sospette, link non sicuri, messaggi che chiedono dati personali”.
Gli esperti intervenuti a Bergamo sottolineano che la collaborazione tra banche, forze dell’ordine e cittadini è la strada migliore per combattere le truffe digitali. Solo così si potrà fermare un fenomeno che, dati alla mano, continua a colpire famiglie e imprese in tutta Italia.










