Roma, 13 dicembre 2025 – Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha diffuso oggi un quadro chiaro sulle nuove norme che regolano i corsi di formazione per assistenti bagnanti, rispondendo alle domande arrivate dagli enti autorizzati. La circolare, firmata dal Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera, vuole assicurare una linea uniforme e senza interruzioni nell’applicazione delle regole, proprio mentre si avvicina la stagione estiva.
Corsi per assistenti bagnanti: cosa cambia davvero
Dal Mit fanno sapere che le nuove indicazioni spiegano bene diversi punti fondamentali: chi può fare da docente, chi può accedere ai corsi, quali certificati medici servono e come saranno composte le commissioni d’esame. Un elemento importante riguarda la possibilità di fare la parte teorica online, mentre le prove pratiche e il tirocinio vanno fatte obbligatoriamente in presenza. “Abbiamo voluto rispondere alle richieste degli enti e mettere tutti sulla stessa pagina”, dice un funzionario del ministero, sottolineando l’importanza di una formazione uniforme in tutto il Paese.
Formazione mista e riconoscimento dei titoli esteri
La circolare conferma che la teoria si può seguire a distanza, una scelta che secondo chi lavora nel settore aiuta soprattutto chi vive in zone meno servite. Però, per la pratica e il tirocinio, serve esserci di persona, sia in piscina, sia al mare o nei laghi. Sono state anche fissate le regole per il riconoscimento dei titoli esteri, tema che aveva creato qualche confusione tra gli enti che lavorano con personale proveniente da altri Paesi europei. “Era importante chiarire questo aspetto”, conferma un responsabile di una scuola di formazione romana, “perché nelle ultime settimane c’erano interpretazioni diverse”.
Capitanerie di porto: controlli e autorizzazioni
Il Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera resta al centro del sistema: dà il via libera agli enti che fanno formazione e controlla che tutto si svolga secondo le regole. Da fonti interne si apprende che questo significa controlli regolari e verifiche costanti. “La sicurezza in mare passa anche dalla qualità della formazione”, ricorda un ufficiale della Guardia Costiera, “non possiamo permettere zone grigie”.
L’obiettivo è sicurezza e continuità per l’estate
Il ministero sottolinea che le nuove regole sono pensate per evitare interruzioni nei corsi e garantire che ci sia personale formato già all’inizio della stagione balneare. Una necessità concreta, soprattutto con l’aumento previsto dei turisti per l’estate 2026. Secondo le associazioni di categoria, ogni anno in Italia si formano circa 4.000 nuovi assistenti bagnanti, con picchi nelle regioni costiere come Emilia-Romagna, Toscana e Puglia.
Reazioni dal settore e cosa succede adesso
Gli operatori del settore hanno accolto con sollievo la circolare. “C’era bisogno di chiarezza”, spiega al telefono Marco Bianchi, responsabile di una società di formazione a Rimini. “Negli ultimi mesi ci sono arrivate molte domande da candidati confusi su come muoversi”. Ora, con le regole scritte nero su bianco, gli enti possono organizzare i corsi senza paura di blocchi improvvisi o contestazioni.
Il ministero ha annunciato che seguiranno altri incontri tecnici con gli enti autorizzati per verificare che tutto venga applicato correttamente e raccogliere eventuali segnalazioni. Nel frattempo, le Capitanerie continueranno a tenere d’occhio il rispetto delle norme, con l’obiettivo di garantire la massima sicurezza sulle spiagge italiane, nei laghi e nelle piscine pubbliche.
Un passaggio tecnico, certo, ma che – come ricordano gli addetti ai lavori – ha effetti concreti sulla vita quotidiana di migliaia di operatori e bagnanti. Un passo avanti verso una gestione più chiara e sicura della sicurezza in acqua.










