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Borghi: il decreto armi in attesa di cambiamenti, ma il governo resta saldo

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Borghi: il decreto armi in attesa di cambiamenti, ma il governo resta saldo
Borghi: il decreto armi in attesa di cambiamenti, ma il governo resta saldo
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Roma, 13 dicembre 2025 – La Lega non cambia idea sul rinnovo del decreto per l’invio di armi all’Ucraina. Niente proroga “a scatola chiusa” delle misure già in vigore. Serve una svolta che tenga conto di come sono andate le cose finora e dei negoziati in corso. A ribadire questa posizione, nelle ultime ore, è stato il senatore Claudio Borghi, che ha affidato a una nota la linea del partito guidato da Matteo Salvini. Un messaggio chiaro, arrivato proprio mentre il Governo sta valutando se continuare a sostenere militarmente Kiev.

La Lega vuole una svolta: “Non voteremo la fotocopia del vecchio decreto”

“Abbiamo sempre appoggiato le decisioni del Governo, ma senza mai rinunciare a dire la nostra”, ha spiegato Borghi. La Lega non intende dare il suo ok a “una semplice, ennesima riproposizione del vecchio decreto armi”. Parla del provvedimento che, dal febbraio 2022, autorizza l’Italia a inviare materiale militare all’Ucraina. Ma, ha aggiunto, il mondo è cambiato da allora. Serve “una discontinuità che tenga conto di quello che sta succedendo oggi e dei negoziati in corso”.

Il senatore leghista ha poi chiarito che non vuole mettere in discussione la tenuta del Governo guidato da Giorgia Meloni. “Non abbiamo alcuna intenzione di mettere a rischio un Esecutivo che, con la sua stabilità, resta l’unica ancora di salvezza per l’Italia in un mondo sempre più pericoloso”, ha detto Borghi. Una posizione che, secondo la Lega, è solo “una richiesta di buon senso”, condivisa da tanti cittadini.

Un momento delicato: la maggioranza sotto pressione

Il dibattito sul rinnovo del decreto armi arriva in un momento particolarmente teso. Da settimane, a Palazzo Chigi si discute se continuare a inviare aiuti militari a Kiev o se invece rivedere la strategia, anche alla luce dei tentativi di dialogo tra Russia e Ucraina. La Lega chiede che il nuovo decreto rifletta questa nuova fase, evitando decisioni automatiche e aprendo a una valutazione caso per caso.

Intanto, la posizione della Lega si inserisce in un clima di tensioni all’interno della maggioranza. Fratelli d’Italia e Forza Italia hanno finora sostenuto la linea del Governo, favorevole a mantenere gli aiuti. Ma il Carroccio insiste: “La nostra richiesta è solida e ben motivata”, ha ribadito Borghi, facendo capire che non si farà mettere da parte.

Pace e negoziati al centro: la Lega critica l’Europa

Al cuore della posizione della Lega c’è la richiesta di puntare su pace e negoziati, non su un invio continuo e senza fine di armi. “La Lega, come tanti italiani, vuole solo la pace”, ha detto Borghi. Il senatore ha poi criticato le scelte dell’Unione Europea, accusandola di aver adottato “idee belliciste” che hanno allontanato la fine del conflitto invece di favorirla.

Secondo Borghi, prima dell’intervento dell’ex presidente americano Donald Trump sulla scena internazionale, Bruxelles avrebbe fatto “di tutto per allontanare la fine delle ostilità”. Un giudizio netto, che rispecchia il malumore di una parte dell’elettorato leghista verso le politiche europee sulla guerra in Ucraina.

Il Governo in bilico tra alleati e maggioranza

Il Governo Meloni è ora davanti a un bivio. Da una parte ci sono le pressioni degli alleati occidentali – Stati Uniti in testa – per continuare a sostenere Kiev; dall’altra, le richieste di una parte della maggioranza che vuole rivedere la strategia. Secondo fonti parlamentari, nelle prossime settimane sono previsti incontri tecnici per discutere i dettagli del nuovo decreto.

Nel centrodestra si cerca una mediazione per evitare rotture. La Lega ribadisce di non voler mettere a rischio la stabilità del Governo, ma chiede “un cambiamento” rispetto al passato. Una posizione che, secondo Borghi, rispecchia il sentimento di tanti italiani: “È una richiesta di buon senso”, ha concluso il senatore.

Il dibattito resta aperto. Solo nelle prossime settimane si capirà se il Governo riuscirà a trovare un compromesso tra le diverse anime della maggioranza sulla delicata questione dell’invio di armi all’Ucraina.

Written by
Luca Carlini

Sono un appassionato di economia e del mondo del lavoro, con un occhio attento alle dinamiche sociali e politiche che influenzano la nostra vita quotidiana. La mia carriera giornalistica mi ha portato a esplorare vari aspetti dell'attualità, dalla cronaca alle notizie politiche, sempre con l'intento di fornire un'analisi critica e ben informata. Collaboro con smetteredilavorare.it per offrire approfondimenti utili e stimolanti su come l'economia influisce sulle nostre scelte professionali e sul nostro benessere. Credo fermamente nel potere dell'informazione e nella sua capacità di generare cambiamento, e mi impegno a raccontare storie che possano ispirare e informare i lettori. Quando non scrivo, mi piace esplorare nuovi luoghi e immergermi in culture diverse, sempre in cerca di nuove prospettive.

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