Home News Zio malato lascia tre milioni alla badante dopo il rifiuto della famiglia
News

Zio malato lascia tre milioni alla badante dopo il rifiuto della famiglia

Share
Zio malato lascia tre milioni alla badante dopo il rifiuto della famiglia
Zio malato lascia tre milioni alla badante dopo il rifiuto della famiglia
Share

Torino, 11 dicembre 2025 – Un’eredità da tre milioni di euro e una storia di famiglia che si è trasformata in un caso giudiziario: è quella di Lido Frediani, chimico torinese. Nel 2019, a 91 anni e con problemi di salute, aveva chiesto aiuto a una cugina e a un nipote. La risposta? “Ti portiamo i pasti a casa, ma non possiamo ospitarti”. Così Frediani aveva deciso di prendere una badante e, poco dopo, di nominarla sua erede universale. Una scelta che ha scatenato un processo penale, ora concluso con l’assoluzione della donna e del marito.

L’erede scelto in pochi giorni

Dai documenti emerge che Frediani, rimasto solo dopo una frattura al femore e alcuni mini-ictus, aveva cercato aiuto tra i parenti nel giugno 2019. Viveva in via Nizza, nel sud della città, e aveva bisogno di assistenza continua. La cugina e il nipote si erano limitati a portargli i pasti a domicilio, consigliandogli però di trovare una professionista. È così che è arrivata la badante, un’operatrice sociosanitaria di 56 anni. Dopo soli cinque giorni di lavoro, Frediani le aveva confidato la volontà di lasciarle tutto il suo patrimonio. Venticinque giorni dopo, davanti a un notaio torinese, aveva firmato il testamento.

L’accusa di circonvenzione d’incapace

Nel 2020, dopo la morte dell’anziano – attribuita a un “deperimento da anoressia” – la vicenda è finita in tribunale. La badante e il marito, un carabiniere di 53 anni, sono stati accusati di circonvenzione d’incapace: secondo i parenti, avrebbero approfittato delle difficoltà mentali di Frediani per ottenere l’eredità. In primo grado, la sentenza era stata severa: quattro anni e quattro mesi di carcere per entrambi.

Il colpo di scena in appello: “Il fatto non sussiste”

Ora la Corte d’appello di Torino ha ribaltato tutto. “Il fatto non sussiste”, si legge nelle motivazioni depositate ieri. Per i giudici, Frediani, pur con un lieve disturbo cognitivo, era capace di intendere e volere. La scelta di lasciare tutto alla badante sarebbe stata un gesto per “fare un dispetto ai parenti con cui aveva litigato”. Il chimico aveva un carattere duro, spesso scontroso, e negli ultimi mesi aveva chiuso ogni rapporto con la famiglia. Aveva persino fatto mettere un videocitofono per tenere i parenti fuori di casa.

I giudici spiegano la sentenza

La sentenza sottolinea che “Frediani ha deciso di nominare erede la badante appena cinque giorni dopo averla assunta”. Un periodo troppo breve, secondo i giudici, perché la donna potesse “ingannarlo e fargli fare un testamento a suo favore, scavalcando i parenti”. Più probabile che la scelta sia nata proprio dal litigio con la famiglia. “È credibile che la badante e il marito non si siano accorti del calo cognitivo dell’anziano”, si legge ancora.

Le reazioni restano nel silenzio

I parenti non hanno rilasciato commenti ufficiali, nonostante nei mesi scorsi avessero contestato anche la decisione di far cremare Frediani senza avvisarli. “Il giovane si presentava come suo nipote e veniva da lui solo per soldi”, hanno scritto i giudici, riportando alcune parole dell’anziano raccolte prima della morte.

Piccole condanne per altri fatti

La Corte ha però condannato la badante a dieci mesi e il marito a quattro per altri piccoli episodi: per esempio, l’operatrice sociosanitaria avrebbe finto una malattia per lasciare il lavoro e dedicarsi all’assistenza dell’anziano. Nessuna prova, invece, che abbiano manipolato Frediani per l’eredità.

Un caso che fa discutere

Questa vicenda ha riacceso il dibattito sulle difficoltà degli anziani soli e sui contrasti familiari legati alle eredità. In via Nizza, tra i vicini, qualcuno ricorda ancora le sporadiche visite dei parenti e il carattere riservato del chimico. “Era uno che non voleva essere disturbato”, racconta una signora del palazzo. Ora la giustizia ha deciso: l’eredità resta alla badante, così ha voluto Frediani. Ma dentro quella casa torinese, restano ancora molte domande senza risposta.

Written by
Luca Carlini

Sono un appassionato di economia e del mondo del lavoro, con un occhio attento alle dinamiche sociali e politiche che influenzano la nostra vita quotidiana. La mia carriera giornalistica mi ha portato a esplorare vari aspetti dell'attualità, dalla cronaca alle notizie politiche, sempre con l'intento di fornire un'analisi critica e ben informata. Collaboro con smetteredilavorare.it per offrire approfondimenti utili e stimolanti su come l'economia influisce sulle nostre scelte professionali e sul nostro benessere. Credo fermamente nel potere dell'informazione e nella sua capacità di generare cambiamento, e mi impegno a raccontare storie che possano ispirare e informare i lettori. Quando non scrivo, mi piace esplorare nuovi luoghi e immergermi in culture diverse, sempre in cerca di nuove prospettive.

Smettere di Lavorare è un magazine che esplora stili di vita alternativi e indipendenza finanziaria con sezioni su News, Spettacolo & TV, Soldi & Risparmi, Ambiente, Trasferirsi all’estero e Lavorare all’estero.

Info & Comunicati

Per info e comunicati stampa inviare email a: info@smetteredilavorare.it

© 2025 proprietà Influencer Srls - Via Luca Bati 57 - Roma - P.IVA 14920521003

Questo blog non è una testata giornalistica, in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 07.03.2001.