Milano, 11 dicembre 2025 – Oggi il prezzo dell’oro con consegna immediata ha segnato un piccolo calo sui mercati internazionali, mentre i contratti con scadenza a febbraio sono saliti. Stamattina, a Piazza Affari e nelle principali borse europee, l’oro spot è stato scambiato a 4.210,83 dollari l’oncia, in ribasso dello 0,43%. Diverso invece il trend del future Comex di febbraio, che ha toccato 4.239,40 dollari l’oncia, con un aumento dello 0,35%. Dietro questi movimenti, secondo gli esperti, ci sono le incertezze sulle prospettive economiche globali e le attese per le prossime mosse delle banche centrali.
Oro spot e future: perché i prezzi vanno in direzioni diverse
La giornata conferma una dinamica ormai nota agli investitori: il prezzo dell’oro con consegna immediata si muove spesso in modo diverso rispetto ai future, come quelli in scadenza a febbraio. “Il mercato si aspetta una possibile ripresa della domanda nei mesi a venire”, ha spiegato un analista di una grande banca milanese, che ha preferito restare anonimo. La differenza, anche se piccola, indica aspettative diverse: da una parte c’è chi realizza guadagni nel breve, dall’altra chi guarda già al primo trimestre del 2026 con prudenza.
Secondo i dati di Bloomberg delle 10:30, il volume degli scambi sull’oro spot è rimasto nella media settimanale, mentre i future Comex hanno visto un leggero aumento degli ordini rispetto alla seduta precedente. Un dettaglio che non è passato inosservato: “Qualcuno si sta posizionando in vista di possibili tagli dei tassi negli Stati Uniti”, ha confidato un trader attivo a Londra.
Oro spot in calo, cosa c’è dietro
La giornata odierna si inserisce in un quadro di volatilità crescente per le materie prime. Il calo dello 0,43% dell’oro spot è legato soprattutto alla forza del dollaro nelle ultime ore e a una temporanea frenata della domanda fisica. “Abbiamo visto qualche vendita da parte di fondi speculativi”, ha ammesso un operatore del settore metalli preziosi a Zurigo. Intanto, diversi investitori istituzionali hanno preferito ridurre le loro posizioni prima delle festività, quando i volumi di scambio si riducono e la liquidità scarseggia.
Nonostante la flessione di oggi, il prezzo dell’oro resta vicino ai massimi storici raggiunti nelle settimane scorse. Secondo il World Gold Council, il metallo giallo ha guadagnato terreno negli ultimi mesi grazie alle tensioni geopolitiche e alle incertezze sull’economia, che spingono molti risparmiatori a cercare un rifugio sicuro.
Lo sguardo è sulle banche centrali e le loro mosse
Ora tutti guardano alle prossime decisioni della Federal Reserve e della Banca Centrale Europea. Le aspettative di possibili tagli ai tassi nel 2026 continuano a influenzare le scelte degli investitori. “Se la Fed decidesse di allentare la politica monetaria nei primi mesi del prossimo anno, l’oro potrebbe tornare a salire”, ha spiegato un economista di Intesa Sanpaolo contattato nel primo pomeriggio.
Nel frattempo, la differenza tra oro spot e future resta sotto la lente. Analisti ricordano che movimenti simili si erano già visti a fine 2023 e nella primavera del 2024, in momenti di particolare incertezza sui mercati obbligazionari. “Non è una novità, ma la velocità con cui si sono mossi i prezzi nelle ultime sedute ha colto molti di sorpresa”, ha commentato un gestore di fondi a Milano.
In sala operativa: occhi puntati sui dati e sulle prossime mosse
Tra le sale operative di Milano e Londra, la giornata è passata tra telefonate veloci e occhi incollati ai monitor Bloomberg e Reuters. “C’è molta attenzione ai dati macro in arrivo nei prossimi giorni”, ha detto un broker italiano verso le 13:00. In particolare, si aspettano con ansia le statistiche sull’inflazione americana e le prossime indicazioni della Fed.
Per ora, il mercato dell’oro resta al centro dell’attenzione. Gli investitori istituzionali stanno valutando se rafforzare le loro posizioni, in vista di una possibile ripresa della domanda nel 2026. Ma, come sempre, saranno le decisioni delle banche centrali e gli sviluppi geopolitici a dettare il passo nelle settimane che verranno.










