Milano, 11 dicembre 2025 – Le criptovalute hanno vissuto ieri una giornata di forti sbalzi, dopo che la Federal Reserve ha annunciato un nuovo taglio dei tassi d’interesse e diffuso le sue previsioni per il 2026. Il Bitcoin, la moneta digitale più nota, ha perso il 3,2% nelle prime ore del mattino, scendendo sotto la soglia dei 90.000 dollari. Solo nel pomeriggio ha recuperato un po’, chiudendo a 90.336 dollari, ma comunque in calo del 2,2% rispetto al giorno prima.
Bitcoin e criptovalute affondano dopo la mossa della Fed
La reazione dei mercati è stata immediata. Appena la Fed ha tagliato il tasso di riferimento di un quarto di punto, gli investitori hanno iniziato a vendere le principali criptovalute. A soffrire non è stato solo il Bitcoin: anche Cardano ha perso il 7%, Dogecoin il 4,5%, Solana il 4,3% e Binance Coin il 2,8%. Secondo gli esperti, tra cui Paolo Zani di CryptoLab, “la volatilità era prevista, ma la rapidità con cui sono scesi i prezzi ha sorpreso molti”.
Il taglio dei tassi deciso ieri sera a Washington vuole sostenere la crescita economica in vista di un 2026 che si annuncia incerto. Jerome Powell, presidente della Fed, ha detto chiaramente che “le prospettive globali restano fragili e la politica monetaria deve adattarsi”. Un messaggio che ha avuto subito effetti anche sui mercati digitali.
Perché le criptovalute sono calate: tassi e scenari economici
Negli ultimi anni, la stretta relazione tra politica monetaria e andamento delle criptovalute è diventata sempre più evidente. Quando le banche centrali cambiano i tassi, gli investitori tendono a spostare i soldi verso asset più sicuri. Questa volta, il taglio dei tassi ha creato dubbi sulle prospettive di guadagno delle monete digitali.
I dati di CoinMarketCap alle 17:30 di ieri mostrano che il volume degli scambi su Bitcoin ha superato i 38 miliardi di dollari nelle 24 ore precedenti. È un segno dell’intensa attività in un mercato molto volatile. “Molti hanno preferito ridurre le posizioni in attesa di capire come andrà la situazione economica generale”, ha spiegato Francesca Riva, analista finanziaria di Milano Finanza.
Operatori cauti, il 2026 resta un’incognita
Nel mondo delle criptovalute, la giornata è passata sotto il segno della prudenza. Alcuni hanno parlato di “correzione naturale”, altri hanno ricordato che i valori restano comunque ben più alti rispetto ai minimi dello scorso anno. “Non è una fuga – ha detto un trader attivo su Binance – ma una presa di profitto dopo settimane di rialzi”.
Le prospettive per il 2026 restano incerte. La stessa Fed ha avvertito dei rischi legati a inflazione e crescita globale. Gli esperti sono divisi: c’è chi vede nelle criptovalute un rifugio sicuro in caso di nuove crisi finanziarie, chi teme invece altre correzioni se il quadro economico peggiorerà.
Cardano, Dogecoin e Solana: il dettaglio delle perdite
Non solo Bitcoin è sceso. Anche altre monete digitali hanno perso terreno. Cardano è calato del 7%, tornando ai livelli più bassi delle ultime tre settimane. Dogecoin e Solana hanno ceduto rispettivamente il 4,5% e il 4,3%, mentre Binance Coin ha perso il 2,8%. Le vendite si sono concentrate soprattutto nelle prime ore della mattina europea.
Alcuni investitori hanno segnalato problemi temporanei di liquidità su alcune piattaforme minori, ma non si sono registrati blocchi o interruzioni importanti sui servizi principali. “Il sistema ha retto bene – ha detto un portavoce di Kraken – segno che il mercato sta diventando più maturo”.
Volatilità e attesa: cosa aspettarsi nei prossimi mesi
Con le prossime mosse delle banche centrali e i dati economici di fine anno all’orizzonte, gli operatori restano prudenti. Il settore delle criptovalute si conferma molto sensibile ai segnali che arrivano dalla politica monetaria degli Stati Uniti. Solo nelle prossime settimane si capirà se questa correzione è l’inizio di un trend più lungo o solo una pausa in un mercato che continua a essere tra i più seguiti dagli investitori in tutto il mondo.










