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La fine di un’era: l’addio alla MetroCard di New York

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La fine di un'era: l'addio alla MetroCard di New York
La fine di un'era: l'addio alla MetroCard di New York
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New York, 10 dicembre 2025 – Dopo più di trent’anni, la MetroCard di New York sta per dire addio. Il 31 dicembre sarà l’ultimo giorno in cui si potrà usare la storica tessera gialla per salire su metropolitana e autobus. Un pezzo di storia che se ne va, non solo per i pendolari, ma per tutti quelli che con quel piccolo cartoncino hanno attraversato la città.

MetroCard, 30 anni di viaggi e storie newyorkesi

Nata nel 1994 per sostituire i vecchi gettoni di metallo, la MetroCard ha cambiato il modo di muoversi a New York. “All’inizio la gente era diffidente, affezionata ai token”, ricorda Michael Hirsch, storico del New York Transit Museum. Eppure, piano piano, quella tessera gialla è diventata parte della vita di tutti i giorni. Sottile, con la banda magnetica nera, semplice e affidabile, ha accompagnato milioni di persone ovunque.

“Farewell, MetroCard”: una mostra per salutare un’icona

Per celebrare la fine di un’era, il Transit Museum di Brooklyn aprirà il 17 dicembre la mostra “Farewell, MetroCard”. Un viaggio nella storia di questa tessera e nel suo ruolo nella vita della città. Il titolo gioca con il doppio senso di “farewell”, che in inglese vuol dire sia “addio” sia “tariffa”. Un modo per farci pensare a come un oggetto così semplice possa diventare simbolo di New York.

Tra fotografie, video e storie, la mostra racconta anche i primi passi difficili: “Convincere i newyorkesi a lasciare i gettoni non è stato facile”, spiega Sarah Klein, una delle curatrici. Ci sono volute campagne informative e un po’ di pazienza alle porte dei tornelli, ma alla fine la MetroCard ha conquistato tutti.

Edizioni speciali: la MetroCard diventa pezzo da collezione

Negli anni, la MetroCard è diventata anche un oggetto da collezione. Tante le versioni limitate dedicate a icone della città: da Notorious B.I.G. a David Bowie, dai Kiss agli Yankees, fino ai Brooklyn Nets e ai New York Rangers. Alcune di queste tessere sono oggi molto ricercate, altre sono incorniciate nei bar di Manhattan o nei negozi di souvenir a Times Square.

“Quando ho visto la MetroCard con Bowie non ho resistito, ne ho prese tre”, racconta Lisa Morales, 28 anni, del Queens. “Non era solo un biglietto, ma un pezzo di New York”.

Il futuro è senza contatto: arriva Omny

Dal 2026, il sistema di pagamento per i trasporti pubblici sarà tutto digitale, con Omny, la piattaforma contactless già testata negli ultimi anni. Basterà avvicinare carta o smartphone ai tornelli per salire su metro e bus. Un cambiamento pensato per rendere tutto più veloce e sicuro.

La Metropolitan Transportation Authority (MTA) spiega che Omny aiuterà a gestire meglio i flussi di persone e garantirà maggiore sicurezza sanitaria, soprattutto dopo l’esperienza della pandemia. “Un passo avanti necessario per modernizzare il sistema”, ha detto Janno Lieber, presidente della MTA.

Tra ricordi e futuro: l’addio alla MetroCard

In questi giorni, tra i pendolari si sente un mix di nostalgia e curiosità. C’è chi conserva le vecchie tessere come ricordo, magari quella del primo giorno di lavoro o di una notte passata a correre tra Brooklyn e Manhattan. E chi, invece, guarda avanti, verso il digitale. “La MetroCard si smagnetizzava spesso ed era scomoda, ma aveva un suo fascino”, confida John Lee, impiegato a Midtown.

Il 31 dicembre sarà l’ultimo giorno per strisciare la tessera gialla ai tornelli. Dopo di che, resteranno solo i ricordi – e qualche esemplare nascosto nei cassetti o nelle teche del museo. Un piccolo oggetto che per oltre trent’anni ha raccontato il ritmo incessante di New York.

Written by
Sara Lucchetta

Sono una giornalista appassionata di Università, ricerca e tutto ciò che ruota attorno al mondo dello studio. La mia missione su smetteredilavorare.it è quella di esplorare e raccontare le sfide e le opportunità che gli studenti e i ricercatori affrontano ogni giorno. Credo fermamente nel potere della conoscenza e nel valore dell'istruzione come strumento di cambiamento.Oltre a dedicarmi alla mia passione per l'istruzione, mi piace anche tuffarmi nel mondo dello spettacolo e del cinema. Scrivere di film e eventi culturali mi permette di esprimere la mia creatività e di esplorare le diverse sfaccettature della vita. Quando non sono impegnata a scrivere, mi trovate spesso a cercare nuovi film da vedere o a discutere di tendenze culturali con amici e colleghi. La mia curiosità mi guida in ogni racconto e spero che le mie parole possano ispirare e informare chi legge.

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