Milano, 9 dicembre 2025 – Le Borse europee hanno iniziato la settimana con prudenza. Gli occhi degli operatori sono tutti puntati sulla riunione della Federal Reserve di mercoledì. Si aspetta un possibile taglio dei tassi di interesse di 25 punti base, una mossa che potrebbe segnare una svolta nella politica monetaria americana e influenzare i mercati di tutto il mondo. Intanto, sullo sfondo restano le incognite sulle trattative di pace in Ucraina, dove un’intesa sul Donbass sembra ancora lontana.
Borse europee in attesa, tutti guardano alla Fed
Lo Stoxx 600, l’indice di riferimento europeo, è rimasto vicino alla parità per tutta la mattina. Gli investitori hanno scelto di muoversi con cautela, come spiegano diversi analisti di Piazza Affari. I titoli industriali hanno retto bene, mentre i settori immobiliare ed energia hanno segnato qualche lieve calo. “Il mercato è in stand-by – ha detto un trader milanese poco dopo le 11 – e i movimenti più netti arriveranno solo dopo le decisioni della Fed”.
Petrolio e gas in ribasso, energia sotto pressione
Sul fronte delle materie prime, il prezzo del petrolio continua a scendere. Il WTI ha perso l’1,3%, fermandosi poco sopra i 59 dollari al barile, mentre il Brent ha lasciato sul terreno l’1,2%, avvicinandosi ai 63 dollari. Anche il prezzo del gas naturale in Europa ha segnato un calo dello 0,9%, intorno ai 27 euro per megawattora. Per alcuni operatori di Londra, il calo riflette sia le aspettative di una domanda più debole sia le tensioni geopolitiche ancora irrisolte.
Milano ferma, Francoforte tiene il passo
Tra le principali piazze europee, Francoforte ha guadagnato lo 0,3% a metà giornata, Madrid si è fermata a +0,11%. Parigi ha perso lo 0,24%, Londra lo 0,14%. Milano è rimasta quasi ferma: il Ftse Mib ha chiuso la mattinata con un timido +0,06% a 43.432 punti. “Non ci sono stati spunti particolari – ha spiegato un gestore di fondi romano – ma il fatto che il listino italiano tenga è comunque un segnale di fiducia”.
Mps e Mediobanca brillano, Ferrari perde terreno
Sul listino milanese, alcune blue chip si sono distinte. Mps ha messo a segno un rialzo del 4,98%, mentre Mediobanca ha guadagnato il 2%. Il movimento segue il documento della Consob del 15 settembre, che ha escluso l’esistenza di un patto segreto tra Delfin e Caltagirone nella scalata a Piazzetta Cuccia. Bene anche Buzzi Unicem (+1,86%), spinta da una raccomandazione d’acquisto di Deutsche Bank. In controtendenza, invece, Ferrari ha perso il 3% dopo il downgrade di Morgan Stanley a “equal weight”. “Il downgrade pesa – ha ammesso un operatore – ma la società resta solida”.
Spread stabile, rendimento in leggero aumento
Lo spread tra Btp e Bund tedeschi è rimasto stabile intorno ai 69 punti base. Il rendimento del decennale italiano si è attestato al 3,53%, in aumento di quasi cinque punti base rispetto alla chiusura precedente. Un dato che, secondo alcuni osservatori, riflette sia le tensioni internazionali sia le attese sulle prossime mosse della Bce.
Euro più forte sul dollaro
Sul mercato dei cambi, l’euro si è rafforzato contro il dollaro, arrivando a 1,1651 sul biglietto verde. Gli operatori sottolineano che la forza dell’euro deriva sia dalle aspettative su una Fed più morbida sia dai segnali di stabilità che arrivano dall’Eurozona.
In attesa delle decisioni di mercoledì a Washington e con lo sguardo rivolto alle trattative internazionali, i mercati europei restano cauti. Solo allora si capirà se questa prudenza lascerà spazio a nuove spinte.










