Bologna, 9 dicembre 2025 – Gruppo Bcc Iccrea e Cassa Depositi e Prestiti hanno annunciato oggi un finanziamento da 31,2 milioni di euro per un nuovo Contratto di Filiera a favore del Gruppo Conserve Italia. L’iniziativa rientra nel V Bando dei Contratti di Filiera e di Distretto, gestito dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (MASAF), e punta a dare nuova forza alla filiera agroalimentare italiana, con un occhio di riguardo alla sostenibilità e al valore per i produttori.
Filiera ortofrutticola: un progetto tutto italiano e cooperativo
Il progetto si chiama “Conserve Italia, una filiera cooperativa tutta italiana: sostenibilità ambientale, valore ai produttori, garanzia ai consumatori e qualità alimentare delle produzioni ortofrutticole”. Oltre a Conserve Italia, ci sono altre sei realtà coinvolte: cooperative che lavorano e trasformano prodotti agricoli o produttori agricoli della base sociale del gruppo. L’obiettivo è chiaro: rendere più sostenibili le pratiche agricole e assicurare trasparenza e qualità lungo tutta la catena produttiva.
Il finanziamento servirà a investire in tecnologie innovative per la trasformazione degli ortofrutticoli e a ridurre l’impatto ambientale. “Vogliamo rafforzare il legame tra produttori e consumatori, garantendo qualità e tracciabilità”, ha detto un portavoce di Conserve Italia. Le cooperative coinvolte, distribuite tra Emilia-Romagna, Veneto e Puglia, parteciperanno attivamente a tutte le fasi del progetto.
Finanziamenti pubblici e privati: un mix per investimenti importanti
Il Contratto di Filiera prevede un contributo pubblico di 10,5 milioni di euro dal Piano Nazionale Complementare (Pnc). La parte restante, 20,7 milioni di euro, arriva da risorse proprie di Conserve Italia e delle aziende collegate, oltre a finanziamenti bancari. In particolare, il Gruppo Bcc Iccrea mette sul piatto 8,7 milioni, pari a quelli stanziati da Cassa Depositi e Prestiti, che offre condizioni agevolate. Gli ultimi 3,2 milioni saranno coperti dalle aziende direttamente.
Questa formula mista, tra pubblico e privato, nasce per sostenere progetti a lungo termine che richiedono investimenti importanti. “Il nostro compito è facilitare l’accesso al credito per le imprese della filiera agroalimentare”, ha spiegato un dirigente del Gruppo Bcc Iccrea. Da parte sua, Cassa Depositi e Prestiti ha sottolineato l’importanza di “accompagnare la transizione verso modelli produttivi più sostenibili”.
Produttori e consumatori: cosa cambierà davvero
Secondo il Ministero dell’Agricoltura, il progetto coinvolgerà direttamente più di 1.500 produttori agricoli associati a Conserve Italia. Gli investimenti riguarderanno soprattutto l’ammodernamento degli impianti di trasformazione, con particolare attenzione agli stabilimenti di San Lazzaro di Savena (Bologna) e Barbiano (Ravenna). Saranno introdotti anche sistemi avanzati per controllare la qualità dei prodotti.
Per i consumatori, la novità più concreta sarà una maggiore certezza sulla provenienza delle materie prime e sulla sicurezza alimentare. “Lavoriamo per offrire prodotti sempre più controllati e trasparenti”, ha spiegato il direttore generale del gruppo cooperativo. Il progetto prevede inoltre corsi di formazione per gli agricoltori, con l’obiettivo di diffondere pratiche agricole rispettose dell’ambiente.
Un modello da seguire per tutto l’agroalimentare italiano
Questa iniziativa si inserisce in un più ampio sforzo di rilancio della filiera agroalimentare nazionale. Negli ultimi anni, i Contratti di Filiera promossi dal MASAF hanno messo in moto oltre 2 miliardi di euro in tutta Italia. Il caso di Conserve Italia è considerato un esempio positivo di collaborazione tra pubblico e privato.
“Siamo convinti che questa sia la strada giusta per valorizzare il made in Italy agroalimentare”, ha detto un funzionario del ministero. Solo facendo sistema la filiera può affrontare le sfide della concorrenza internazionale e della sostenibilità ambientale. Tuttavia, come ricordano gli addetti ai lavori, serve il sostegno costante delle istituzioni per mantenere vivi gli investimenti.
Il prossimo passo sarà la firma ufficiale del contratto, prevista nelle prossime settimane a Roma. Da quel momento partiranno i lavori: nuovi impianti, formazione tecnica, controlli sulla qualità. Un percorso che punta a rafforzare il ruolo dell’Italia nel mercato europeo delle conserve ortofrutticole.










