Roma, 8 dicembre 2025 – Un viaggio dentro la maternità, raccontato con leggerezza e ironia, arriva nelle sale italiane con “Tua Madre”, il nuovo documentario diretto da Leonardo Malaguti e prodotto dalla casa di produzione Exa. A guidare il progetto, come produttrice esecutiva, c’è la regista Wilma Labate, che ha scelto di affrontare un tema “così complesso e così vasto” con uno sguardo “soffice”, come ha spiegato lei stessa all’ANSA. “Credo che un po’ di humour aiuti a trattare un argomento così sacro. Serve a riflettere in modo più calmo, più sereno”, ha detto Labate, sottolineando quanto serva un approccio meno pesante a un tema che spesso divide.
Maternità a più voci: storie che raccontano l’Italia
Il film, realizzato da un gruppo di giovani autori, si muove tra testimonianze reali e punti di vista diversi, legando tutto attorno a Dania, una venticinquenne regista interpretata da Dania Rendano. Dania scopre di essere incinta e, incerta sul futuro, decide di incontrare donne di età e vissuti differenti per capire se è pronta a diventare madre. Da qui nasce un mosaico di racconti che attraversa città e province italiane, tra chi la maternità la vive, chi la rifiuta e chi la reinventa.
Le proiezioni – partite da Bologna e con tappe previste a Milano, Torino e Napoli nelle prossime settimane – mettono il pubblico di fronte a storie che raramente si sentono nei dibattiti pubblici. “Oggi molti diritti delle donne sono in bilico”, ha osservato Labate. “Mi spaventa questa situazione. È un momento davvero duro: si sta rimettendo in discussione tutto della democrazia, come se volessimo tornare indietro”.
Diritti, scelte e un confronto senza urla
Al centro del documentario c’è anche il tema dei diritti delle donne, tornati al centro del dibattito politico. La ministra per le Pari opportunità e la famiglia, Eugenia Roccella, intervistata da Dania, parla dell’aborto: “Resto fedele a un’idea di donna che vede l’aborto come un problema per la libertà”, dice nel film. Il dialogo tra la ministra e la giovane protagonista resta pacato, senza scontri accesi. “Forse qualcuno avrebbe voluto più battaglia – ammette Labate – ma secondo me è una donna contro le donne, anche contro le madri, senza fare una vera politica per le donne”.
Tra le voci del documentario spicca quella di Silvana Agatone, dell’Associazione dei ginecologi non obiettori ospedalieri. Agatone racconta quanto sia difficile garantire l’accesso all’interruzione volontaria di gravidanza in Italia: “In un Paese con tanti ginecologi obiettori, è importante fare rete per aiutarsi e proteggere le donne”, spiega.
Maternità fuori dagli schemi
Il documentario non si ferma alle storie più comuni. C’è spazio anche per chi vive la maternità in modo diverso. Sabina Galiena, madre di nove figli, dice: “Ogni donna ha il suo modo di essere madre. Si può avere l’istinto materno senza per forza diventare madri”. Poi c’è la storia di Dario Tramacere, transgender diventato madre prima della transizione. Il figlio ha accettato il suo percorso ed è molto protettivo. “Questa è una delle storie che mi ha colpito di più”, confida Labate.
Non mancano nemmeno le voci di chi ha scelto di non avere figli, senza sentirsi in difetto o incompleta. “Sono donne serene”, osserva la regista. “È un cambiamento importante rispetto a 20-30 anni fa, quando per una donna realizzarsi significava soprattutto diventare madre”.
Un’Italia ancora segnata dal patriarcato
Eppure, l’Italia resta un Paese dove il patriarcato pesa ancora sulla vita delle donne. “Lo dimostra il fatto che quasi ogni giorno si registri un femminicidio”, dice Labate. “Molti vorrebbero ancora un controllo totale degli uomini sulle donne, ma noi ci ribelliamo sempre di più e questo non gli va giù”. Il documentario racconta così una società in cambiamento, dove le scelte personali si intrecciano con battaglie collettive ancora aperte.
“Abbiamo vissuto un’illusione, un sogno, grazie alle battaglie per il divorzio e l’aborto”, ricorda Labate. “Ora si cerca di tornare indietro. Mi dispiace per le giovani donne di oggi, ma è importante che scendano in piazza a difendere quei diritti”.
“Tua Madre” prosegue il suo viaggio nelle sale italiane: il prossimo appuntamento è a Roma il 12 dicembre alle 21 al Cinema Farnese. Un momento per riflettere – senza retorica – su cosa significa essere madre o scegliere di non esserlo nell’Italia di oggi.










