Pechino, 8 dicembre 2025 – Le esportazioni cinesi tornano a sorprendere. A novembre hanno segnato una crescita del 5,9% rispetto all’anno scorso, un balzo che nessuno si aspettava dopo mesi di incertezze sui mercati internazionali. A svelarlo sono i dati delle Dogane cinesi, diffusi questa mattina, che arrivano proprio a poche settimane dalla tregua commerciale firmata tra i presidenti Xi Jinping e Donald Trump alla fine di ottobre.
L’export riparte grazie alla tregua tra Pechino e Washington
Il balzo di novembre è netto, soprattutto se si pensa a ottobre, quando le esportazioni avevano fatto segnare un calo dell’1,1% – un dato rivisto al ribasso rispetto alla stima iniziale dell’-0,8%. Quel calo, il primo dopo mesi, aveva acceso qualche campanello d’allarme sulle prospettive dell’economia cinese. “La ripresa è legata direttamente al clima più sereno tra Pechino e Washington”, ha detto un funzionario del Ministero del Commercio cinese, sottolineando come la fine delle tensioni abbia spinto gli ordini, in particolare quelli diretti agli Stati Uniti.
Importazioni in ripresa, ma sotto le attese
Le importazioni invece tirano un po’ il freno. Sempre stando ai dati delle Dogane, la crescita si è fermata all’1,9% su base annua, meno di quanto speravano gli esperti, che puntavano a un +2,8%. A ottobre l’aumento era stato dell’1%. Nonostante le promesse di Pechino di alzare gli acquisti dall’estero – un punto chiave per riequilibrare la bilancia commerciale con i paesi occidentali – la domanda interna resta ancora cauta. “Il mercato interno procede con prudenza, anche se le autorità confermano l’impegno a sostenere i consumi”, ha commentato un economista della Bank of China.
Surplus commerciale in crescita ben oltre le previsioni
Unendo i dati, il surplus commerciale cinese per novembre arriva a quota 111,68 miliardi di dollari, più alto delle stime degli analisti che si aspettavano intorno ai 100 miliardi. Questo saldo positivo è il risultato della forte spinta delle esportazioni, unita alla crescita più contenuta delle importazioni. “Un surplus così ampio potrebbe riaccendere il dibattito sulle politiche commerciali di Pechino”, osserva un analista di Shanghai, ricordando che questo tema è spesso stato al centro delle tensioni con Washington e Bruxelles.
Mercati in fermento, ma prudenza resta d’obbligo
La reazione dei mercati non si è fatta attendere. La borsa di Shanghai ha aperto in rialzo, con i titoli dei grandi esportatori in evidenza. Anche lo yuan si è rafforzato rispetto al dollaro. “Gli investitori hanno accolto con favore il rimbalzo delle esportazioni”, spiega un broker locale, “ma restano cauti sulle prospettive a medio termine”. A livello internazionale, la notizia ha suscitato interesse sia negli Stati Uniti che in Europa. “Seguiamo con attenzione come si evolveranno gli scambi commerciali”, ha detto un portavoce della Commissione europea.
L’incognita del futuro: quanto durerà la ripresa?
Nonostante il segnale positivo di novembre, il futuro dell’export cinese resta incerto. Gli esperti ricordano che la ripresa è anche frutto di fattori temporanei – la tregua commerciale e la domanda stagionale – e mettono in guardia da possibili nuove tensioni geopolitiche che potrebbero frenare i flussi nei prossimi mesi. “La Cina deve continuare a lavorare per rafforzare i rapporti con i partner e stimolare la domanda interna”, conclude un docente della Tsinghua University. Per ora, però, il dato di novembre è un segnale chiaro di speranza per l’economia del Dragone.










