Corleone, 7 dicembre 2025 – Una tragedia ha straziato questa mattina il cuore di Corleone. In un appartamento del centro storico, una donna di 78 anni, Lucia Pecoraro, ha ucciso la figlia disabile prima di togliersi la vita. È successo poco dopo le 9 in via San Martino. A lanciare l’allarme è stata una vicina, insospettita dal silenzio insolito e dalle finestre sbarrate. Sul posto sono arrivati i carabinieri della stazione locale e i soccorritori del 118, che però non hanno potuto fare altro che constatare i decessi.
Una casa silenziosa, un dramma che nessuno ha visto arrivare
Dalle prime indagini emerge che Lucia Pecoraro avrebbe strangolato la figlia, Giuseppina Milone, 47 anni, affetta da una grave forma di autismo e con problemi recenti alla mobilità. Ha usato una corda. Poi si è impiccata in una stanza vicina. I corpi sono stati trovati intorno alle 9.30. La scena, pur composta, ha lasciato senza parole anche i carabinieri più esperti. “Non c’erano segni di lotta”, ha spiegato uno di loro. “Tutto sembra un gesto meditato.”
Una famiglia conosciuta e rispettata in paese
La famiglia Milone-Pecoraro era ben nota a Corleone. Il marito di Lucia, Salvatore Milone, ex infermiere all’ospedale dei Bianchi, era morto otto mesi fa dopo una lunga malattia. “Era una persona buona, sempre pronta ad aiutare”, racconta un vicino. “Dopo la sua scomparsa, Lucia è cambiata.” Da allora si è trovata a gestire da sola la figlia, che aveva bisogno di assistenza continua.
Il sostegno di servizi sociali e parrocchia
Dopo la perdita, i servizi sociali del Comune si erano attivati per dare una mano. Il sindaco di Corleone, Walter Rà, ha spiegato che “Lucia era seguita dagli operatori comunali e dai familiari più stretti. Avevamo concordato un percorso graduale di assistenza.” Anche la parrocchia di Santa Maria era vicina a loro. “Venivano sempre a messa insieme”, ricorda don Giuseppe, il parroco. “Partecipavano alle attività e non mancavano mai alle celebrazioni.” I parenti andavano a trovarle ogni giorno, conferma il sindaco.
Un peggioramento che ha travolto tutto
Negli ultimi tempi, però, la situazione è diventata più difficile. Giuseppina, oltre all’autismo, ha avuto gravi problemi a camminare. “Un peso in più per la madre”, ammette il sindaco Rà, “anche se nessuno poteva immaginare una fine del genere.” Chi la conosceva dice che Lucia sembrava stanca, ma non aveva mai dato segni evidenti di cedimento. “Era riservata”, racconta una vicina, “ma non mostrava nulla.”
Il paese sotto choc
La notizia si è sparsa in fretta tra le vie del centro. Molti si sono radunati davanti alla casa in via San Martino. Volti tirati, sguardi increduli. “Non ci sono parole,” mormora un anziano del quartiere. Il Comune ha proclamato lutto cittadino per domani. “Tutta la comunità è scossa da questa tragedia,” ha detto il sindaco Rà ai giornalisti.
Indagini in corso, il silenzio della città
I carabinieri hanno avviato gli accertamenti di rito, con rilievi fino al primo pomeriggio. Non sono stati trovati biglietti o messaggi. Gli inquirenti escludono la presenza di altre persone coinvolte. La Procura di Termini Imerese ha aperto un fascicolo per chiarire ogni dettaglio.
Ora Corleone si trova a fare i conti con un dolore profondo e difficile da capire. Una madre e una figlia legate da una vita segnata dalla fragilità e dalla solitudine. Eppure, come si sente ripetere in paese, nessuno avrebbe mai immaginato che potesse finire così.








