Nardò, 7 dicembre 2025 – Tatiana Tramacere, la giovane di 27 anni scomparsa per undici giorni e ritrovata in una casa di Nardò, resta al centro di una vicenda piena di interrogativi. La famiglia, ancora segnata dalla paura e dalla tensione, mette in dubbio la versione dell’allontanamento volontario raccontata da Tatiana e dal suo amico Dragos Gheormescu, nella cui abitazione la ragazza è stata trovata. “Solo un padre può capire cosa significa ritrovare una figlia sana e salva dopo averla data per persa”, racconta Rino Tramacere, il padre, che però non nasconde le sue preoccupazioni: “Tatiana era dimagrita, non riusciva a stare in piedi. Non ce la faceva a camminare, abbiamo dovuto sorreggerla”.
Tatiana torna a casa, ma resta chiusa nel silenzio
Al ritorno, Tatiana si è subito chiusa in camera sua. “Non vuole vedere nessuno, non parla, non chiede nulla”, spiega il padre. “È ancora sotto choc, ma tornerà quella di sempre: solare, felice, con tanta voglia di vivere”. La giovane ha riacceso il cellulare e segue le notizie, ma – secondo il racconto di Rino – molte delle cose che si leggono sui social la feriscono. “Soprattutto certe cattiverie, cose che non corrispondono al vero”, sottolinea. In casa l’atmosfera resta pesante: la madre di Tatiana, Ornella, ha avuto un crollo psicologico dopo il ritorno della figlia. “Ha resistito per undici giorni di angoscia, poi è crollata per la stanchezza”, confida il padre.
La famiglia sotto assedio: il fratello rompe il silenzio
Da giorni, la casa dei Tramacere è circondata da telecamere e giornalisti. Il fratello di Tatiana, Vladimir, si sfoga: “Ora attaccano anche me, dicono che è colpa mia perché nascondo mia sorella. Ma io la proteggo, come è giusto”. Vladimir ammette che anche loro vogliono capire cosa sia successo: “Cosa vi immaginate, che non siamo i primi a voler sapere perché Tatiana è sparita? Perché era in quella casa e non si faceva sentire?”. Ma per ora, spiega, la priorità è la salute della sorella: “Deve ritrovare la calma, non va messa sotto pressione con domande a cui forse non può ancora rispondere”.
Indagini aperte, ma la famiglia non si arrende
L’avvocato della famiglia, Tommaso Valente, fa sapere che le parole di Tatiana raccolte subito dopo il ritrovamento non sono state formalizzate in un secondo momento. Gli investigatori, almeno per ora, ritengono quelle dichiarazioni sufficienti per chiudere il caso o per escludere accuse contro Dragos Gheormescu. Ma la famiglia non ci sta. “Chi ha detto che la storia finisce qui?”, domanda Vladimir. “Noi speriamo che i carabinieri facciano tutti gli accertamenti, perché quei giorni nessuno li conosce davvero. Non siamo convinti che mia sorella abbia organizzato tutto come leggiamo sui giornali”.
Un mistero che pesa sulla comunità
I dubbi della famiglia Tramacere restano, in una comunità scossa da questa vicenda che ha tenuto Nardò con il fiato sospeso. Tatiana resta nel suo silenzio. La madre cerca di riprendersi dallo stress. Il padre osserva la figlia con apprensione. Eppure, dentro la casa di via XX Settembre, si respira anche un po’ di sollievo: “Abbiamo attraversato il buio e visto di nuovo la luce”, ripete Rino Tramacere. Qui si capisce quanto sia fragile quel confine tra paura e speranza. Nel frattempo gli inquirenti continuano a lavorare, mentre la famiglia chiede risposte chiare su quei giorni ancora avvolti dal mistero.








