Parigi, 7 dicembre 2025 – Esattamente un anno fa, il 7 dicembre 2024, Notre-Dame de Paris riapriva le sue porte dopo un restauro durato cinque anni, a seguito del devastante incendio del 15 aprile 2019. In questi dodici mesi, la cattedrale ha accolto 11 milioni di visitatori, come riportato da Le Parisien. Una media impressionante: 30.000 persone al giorno. Numeri che raccontano la forza di un simbolo capace di attirare pellegrini, turisti e curiosi da ogni angolo del mondo.
Notre-Dame, un anno dopo: la folla e la rinascita
La mattina del 7 dicembre dello scorso anno, le campane di Notre-Dame hanno ripreso a suonare per accogliere i primi visitatori dopo il restauro. Già all’alba, sotto il cielo grigio tipico di Parigi, si era radunata una folla ordinata. C’erano famiglie francesi, gruppi di studenti americani, turisti asiatici con le guide in mano. “Non potevamo mancare”, ha detto una coppia di Bordeaux, in fila dalle 8.30. Da allora, la cattedrale è tornata a essere uno dei luoghi più visitati d’Europa.
Il flusso non si è mai fermato, dicono dal municipio di Parigi. “Abbiamo visto gente arrivare costantemente, anche in pieno inverno”, spiega un responsabile dell’ufficio turistico. Le code si sono allungate sul sagrato, con attese che in certi momenti hanno superato l’ora. Eppure, nessuno si è lamentato. “Aspettare vale ogni minuto”, racconta un giovane turista giapponese.
Cinque anni di lavoro per riportare in vita Notre-Dame
Il restauro di Notre-Dame è stato uno dei cantieri più impegnativi degli ultimi decenni in Francia. Le fiamme avevano distrutto la guglia e danneggiato parte della volta. Il presidente Emmanuel Macron aveva promesso una ricostruzione “in cinque anni”. Obiettivo centrato quasi al giorno: il 7 dicembre 2024 la cattedrale era pronta ad accogliere di nuovo il pubblico.
Dietro questo successo ci sono centinaia di artigiani e restauratori. “Abbiamo lavorato senza sosta”, racconta Jean-Luc Martinez, uno degli architetti responsabili. Le impalcature sono rimaste in vista fino all’ultimo, mentre all’interno si pulivano le pietre annerite e si sistemavano le vetrate. Solo con la rimozione dei ponteggi Parigi ha potuto rivedere la sua cattedrale.
Lavori ancora aperti su abside, sacrestia e rosoni
Nonostante la riapertura e l’onda di visitatori, i lavori su Notre-Dame non sono finiti. In queste settimane gli operai sono concentrati sull’abside, la parte posteriore della chiesa. “Stiamo sistemando le strutture portanti e le decorazioni”, spiega un portavoce della diocesi. Subito dopo toccherà alla sacrestia e ai famosi rosoni, le grandi vetrate circolari che sono un simbolo dell’arte gotica.
Le aree interessate restano parzialmente chiuse, ma i visitatori possono comunque vedere la navata centrale e molte delle cappelle laterali. “Abbiamo deciso di riaprire a tappe”, sottolinea il rettore Patrick Chauvet. L’idea è chiudere tutti i lavori entro il 2026.
Un simbolo che parla a Parigi e al mondo
La rinascita di Notre-Dame non è solo quella di un edificio: è diventata un segno di speranza per tutta la città. Nei bistrot del quartiere latino si parla ancora delle immagini dell’incendio trasmesse in diretta, dei vigili del fuoco che salvarono le reliquie più preziose. Oggi, la cattedrale è tornata a essere un punto di riferimento per i parigini e per milioni di fedeli.
“Notre-Dame è il cuore di Parigi”, dice Anne Hidalgo, sindaca della capitale. E i numeri lo confermano: secondo l’ufficio del turismo, i visitatori hanno generato un indotto superiore ai 100 milioni di euro nell’ultimo anno. Un segnale chiaro: la cattedrale non è solo un luogo di culto, ma anche un motore economico e culturale.
Il futuro: lavori da finire e sguardi puntati
Nei prossimi mesi, tutta l’attenzione sarà sui lavori ancora in corso. Restaurare i rosoni sarà una sfida tecnica non da poco, richiederà tempo e molta esperienza. Ma l’entusiasmo tra i visitatori resta alto. “Vedere Notre-Dame così viva è una gioia”, confida una guida storica della città.
Parigi si prepara a festeggiare un altro anno con la sua cattedrale ritrovata. E mentre le impalcature si spostano da una parte all’altra dell’edificio, resta la certezza: Notre-Dame continuerà ad attirare sguardi e passi da ogni parte del mondo.








