Trapani, 7 dicembre 2025 – La Procura di Trapani ha chiesto dieci anni di carcere per Antonino Pizzolato, bronzo olimpico nel sollevamento pesi a Parigi 2024, accusato di violenza sessuale di gruppo insieme ad altri tre uomini. La richiesta è stata presentata ieri in tribunale e riguarda fatti avvenuti nel luglio 2022. Oltre a Pizzolato, sono sotto accusa anche Davide Lupo, Claudio Tutino e Stefano Mongiovì. La parte civile, seguita dall’avvocato Nicola Pellegrino, si è allineata con la procura.
La notte a Trapani: cosa è successo secondo l’accusa
La ricostruzione della Procura parla della notte del 21 luglio 2022, quando una turista finlandese sarebbe stata avvicinata dai quattro in un ristorante nel cuore di Trapani. La giovane, in vacanza con alcune amiche, avrebbe accettato di continuare la serata con loro. Le amiche, sempre secondo la vittima, sarebbero state allontanate con una scusa. A quel punto, approfittando dello stato di ubriachezza della ragazza – confermato da testimoni – i quattro l’avrebbero convinta a seguirli in un residence poco lontano.
La violenza, sostiene l’accusa, sarebbe avvenuta in una delle camere del residence. La vittima avrebbe chiesto più volte di essere riportata in albergo. “Era in lacrime, spaventata”, ha raccontato la pm Giulia Sbocchia durante la requisitoria. La ragazza sarebbe stata accompagnata via solo dopo aver insistito, ancora sotto shock. Nessun segno, ha rimarcato la procura, dimostrerebbe che ci sia stato un consenso.
Processo in corso: le posizioni in aula e cosa aspettarsi
Il processo si è tenuto a porte chiuse davanti al collegio del tribunale di Trapani. Ieri mattina la pm Sbocchia ha illustrato tutte le prove raccolte: testimonianze, messaggi scambiati tra gli imputati nelle ore successive e referti medici del pronto soccorso dell’ospedale Sant’Antonio Abate. “La versione della vittima è stata coerente e dettagliata”, ha sottolineato la pubblica accusa.
Dalla parte della difesa, compreso l’avvocato di Pizzolato, Giuseppe Rando, si sostiene che il rapporto sia stato consenziente. “Non c’è stata alcuna costrizione”, ha detto il legale nelle udienze precedenti. I difensori puntano il dito su alcune “incongruenze” e “zone d’ombra” nella testimonianza della ragazza, soprattutto rispetto alle dichiarazioni di personale del residence e di altri clienti del locale.
L’avvocato Pellegrino, che rappresenta la parte civile, ha chiesto una condanna severa per tutti gli imputati. “La sofferenza della mia assistita è stata evidente fin da subito”, ha spiegato, ricordando che la giovane ha lasciato l’Italia il giorno dopo e poi ha denunciato i fatti alla polizia finlandese.
Reazioni e prossimi passi del processo
La richiesta di dieci anni per Pizzolato e gli altri tre imputati ha lasciato l’aula in un silenzio pesante. Nessun commento dagli imputati al termine dell’udienza. Solo sguardi bassi e mani intrecciate. Fuori dal tribunale, pochi curiosi e qualche giornalista locale. Il Comitato Olimpico Italiano non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali. Nei mesi scorsi aveva già sospeso Pizzolato da tutte le attività federali, in attesa della sentenza.
Il processo riprenderà a gennaio con le arringhe delle difese. Solo dopo, il collegio giudicante, guidato dalla dottoressa Maria Grazia Russo, si ritirerà per decidere. Fino ad allora, i quattro imputati sono a piede libero ma con l’obbligo di firma.
Un caso che scuote lo sport italiano
La vicenda ha colpito duramente anche il mondo dello sport italiano. Pizzolato, originario di Salaparuta e medaglia d’argento ai Mondiali 2023, era visto come una promessa del sollevamento pesi azzurro. Dopo l’apertura dell’inchiesta, la Federazione pesistica ha bloccato ogni sua attività agonistica “per cautela”. Nessun commento ufficiale invece dalla famiglia Pizzolato.
Ora resta da attendere la sentenza del tribunale di Trapani. Un verdetto che potrebbe cambiare non solo il futuro giudiziario dei quattro imputati, ma anche lasciare un segno profondo nell’immagine dello sport italiano.








