Miami, 6 dicembre 2025 – Stati Uniti e Ucraina si ritrovano oggi a Miami per una nuova tornata di colloqui bilaterali, confermati dall’amministrazione di Donald Trump. L’incontro, previsto nel pomeriggio al centro congressi di Biscayne Boulevard, arriva in un momento delicato nei rapporti tra Washington e Kiev, segnati da tensioni sul piano militare e diplomatico.
Colloqui Usa-Ucraina: tra speranze e tensioni
La Casa Bianca ha annunciato ieri sera che a guidare la delegazione americana sarà il consigliere per la sicurezza nazionale, John Ratcliffe. Per l’Ucraina, invece, è atteso il ministro degli Esteri, Dmytro Kuleba. L’obiettivo dichiarato è “rafforzare la collaborazione sulla sicurezza e discutere nuove forme di aiuto economico”, spiegano fonti vicine al dossier. Questo incontro segue una serie di riunioni tecniche a Varsavia e Bruxelles nelle scorse settimane, ma questa volta – sottolineano funzionari ucraini – si punta a un vero salto di qualità politico.
La scelta di Miami non è casuale. La città ospita da giorni una nutrita comunità ucraina, che ha organizzato manifestazioni di sostegno davanti all’hotel dove alloggia la delegazione di Kiev. “Siamo qui per ricordare che la guerra non è finita”, ha detto ieri sera Olena Markova, portavoce dell’associazione Ucraini in America, mentre sventolava una bandiera gialla e blu sotto la pioggia.
Sicurezza e aiuti: i nodi da sciogliere
Al centro dei colloqui ci sono i temi della sicurezza militare e dei nuovi aiuti economici. Secondo fonti diplomatiche americane, Washington sta valutando un pacchetto di forniture difensive aggiuntive, che potrebbe includere sistemi radar e droni per la sorveglianza. “L’amministrazione Trump vuole mantenere alta la pressione sulla Russia”, ha detto un funzionario del Dipartimento di Stato, che però ha preferito non entrare nei dettagli.
Sul fronte economico, Kiev chiede lo sblocco di una tranche da 2 miliardi di dollari in prestiti agevolati, già approvata dal Congresso ma bloccata da mesi per questioni burocratiche. “Aspettiamo segnali concreti”, ha confidato un membro della delegazione ucraina poco prima dell’inizio dei lavori. Solo a quel punto – spiegano da Kiev – si potrà parlare di “vera partnership strategica”.
Trump e le divisioni interne
Il presidente Trump, che nei giorni scorsi aveva ribadito la necessità di “evitare un’escalation incontrollata”, segue da vicino i colloqui. In una nota diffusa nella notte, la Casa Bianca ha ribadito che “gli Stati Uniti restano impegnati a sostenere la sovranità ucraina”, ma ha anche invitato tutte le parti alla “massima prudenza”. Un messaggio che riflette le divisioni interne all’amministrazione: da una parte chi spinge per un maggior coinvolgimento militare, dall’altra chi teme ripercussioni nei rapporti con Mosca.
Nel frattempo, il Congresso osserva con attenzione. Il senatore repubblicano Lindsey Graham, vicino a Trump, ha detto che “l’America non può voltare le spalle a Kiev”, mentre tra i democratici cresce la richiesta di più trasparenza sulle condizioni degli aiuti.
Attesa internazionale e prossimi passi
L’incontro di Miami è seguito con interesse anche in Europa. A Bruxelles, fonti della Commissione parlano di “cauto ottimismo” sulla possibilità che Usa e Ucraina trovino un’intesa su nuovi aiuti militari. La Germania, tramite la ministra degli Esteri Annalena Baerbock, ha chiesto a Washington di “coordinarsi con gli alleati Nato” per evitare mosse isolate.
Secondo il programma, i lavori dovrebbero chiudersi in serata con una dichiarazione congiunta. Non è escluso – dicono fonti diplomatiche – che venga annunciata una nuova missione di osservatori americani nell’est dell’Ucraina. Per ora, però, nessuna conferma ufficiale.
A Miami l’atmosfera resta tesa ma carica di aspettative. “Non ci aspettiamo miracoli”, ha ammesso un funzionario ucraino uscendo dall’hotel InterContinental poco dopo le 9 del mattino. Eppure, per le vie della città, la comunità ucraina spera che da questi colloqui arrivi almeno un segnale concreto verso la fine del conflitto.










