Roma, 5 dicembre 2025 – Tra il 30 novembre e il 3 dicembre, i Carabinieri dei Nas insieme all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli hanno effettuato una serie di controlli serrati in 73 shisha bar sparsi per l’Italia. Questi locali, noti per la vendita e l’uso di melassa per narghilè e tabacco per pipa ad acqua, sono finiti sotto la lente d’ingrandimento. L’operazione, coordinata a livello nazionale, ha portato alla denuncia di 14 persone e al sequestro di 22 chili di tabacco, 17 chili di melassa, 44 narghilè e numerosi bocchini monouso.
Shisha bar nel mirino: come sono andati i controlli
I controlli si sono concentrati in città grandi e piccole, da Milano a Napoli, passando per Roma, Torino, fino a centri come Prato e Padova. Gli agenti sono entrati nei locali nelle ore serali, tra le 19 e le 23, proprio quando la clientela è al massimo. In molti casi i gestori sono rimasti sorpresi. “Non ci aspettavamo un controllo così approfondito”, ha raccontato un titolare di un locale a San Lorenzo, Roma.
I Nas hanno trovato soprattutto irregolarità legate all’assenza del cosiddetto “patentino speciale”, il documento necessario per vendere e far consumare prodotti da fumo che non siano sigarette tradizionali. Non sono mancati problemi legati alla tracciabilità: confezioni senza etichetta in italiano, senza bollo fiscale o senza le avvertenze sanitarie obbligatorie.
Sequestri e denunce: i numeri dell’operazione
Durante i controlli sono stati tolti dalla circolazione 22 chili di tabacco per narghilè, 17 chili di melassa, 44 narghilè completi e decine di confezioni di bocchini usa e getta. I sequestri sono avvenuti sia nei locali che nei magazzini, spesso nascosti nei retrobottega. “Abbiamo trovato prodotti senza documenti o con etichette straniere”, ha spiegato un funzionario dell’Adm durante un’ispezione a Milano.
Le 14 persone denunciate sono tutte titolari o gestori dei locali. Dovranno rispondere per la vendita senza autorizzazione e per non aver rispettato le norme sulla sicurezza dei prodotti da fumo. Qualcuno ha detto di non sapere che servisse il patentino: “Pensavamo bastasse la licenza commerciale”, ha ammesso uno dei denunciati di Napoli.
La legge e il patentino: cosa dice il regolamento
In Italia chi vende o permette il consumo di tabacco per narghilè deve avere un patentino speciale rilasciato dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Serve a garantire la tracciabilità dei prodotti e a rispettare le norme sanitarie. Senza questo documento si rischiano multe salate e la chiusura temporanea del locale.
Negli ultimi anni gli shisha bar sono spuntati soprattutto nelle grandi città, attirando un pubblico giovane e vario. Secondo l’Adm, in Italia ci sono più di 200 locali specializzati in questi prodotti. Ma la legge resta poco conosciuta dagli stessi operatori.
Le associazioni di categoria: tra preoccupazione e richieste
Le associazioni dei commercianti guardano con preoccupazione a questa stretta sui controlli. “Serve più chiarezza sulle regole”, ha detto Marco Bianchi, portavoce della Confesercenti Roma. “Molti non sanno che anche per la somministrazione serve il patentino”. Alcuni gestori chiedono procedure più snelle: “Ottenere il patentino è lungo e costoso”, spiega un titolare di Firenze.
Dall’altra parte, le autorità sanitarie sottolineano l’importanza di questi controlli per la salute pubblica. “Fumare il tabacco da narghilè è rischioso quanto le sigarette”, ricorda il dottor Luigi Rossi dell’Istituto Superiore di Sanità. “Garantire la tracciabilità è fondamentale”.
Cosa succederà adesso: controlli più duri e informazione
L’Adm ha annunciato che i controlli non si fermeranno e continueranno nelle prossime settimane, con un occhio di riguardo ai luoghi della movida e ai locali frequentati dai giovani. È in programma anche una campagna per spiegare agli esercenti quali sono gli obblighi di legge.
Intanto, chi è stato segnalato dovrà mettersi in regola entro 30 giorni. Altrimenti scatteranno nuove sanzioni. Solo così, forse, il mondo degli shisha bar potrà trovare un equilibrio tra rispetto delle regole e attività commerciale.










