Roma, 5 dicembre 2025 – Questa mattina, nel cuore della capitale, è scattato un blitz della Direzione distrettuale antimafia che ha portato all’arresto di Angelo Senese, considerato il braccio destro della famiglia criminale capeggiata dal fratello Michele Senese. In manette sono finiti anche altri tredici soggetti, tra cui volti noti della malavita romana come Ettore Abramo, detto Pluto, vice del gruppo ultras della Lazio vicino a Diabolik, insieme a Girolamo Finizio, Kevin Di Napoli, Alvise e Leopoldo Cobianchi. Le accuse sono pesanti: dal tentato omicidio alla detenzione illegale di armi, passando per un tentato sequestro di persona e un’estorsione aggravata dal metodo mafioso.
La mente dietro le quinte dopo l’arresto di Michele
Dalle indagini della Dda emerge un quadro chiaro: dopo la cattura di Michele, soprannominato “o’ Pazzo”, a comandare davvero era Angelo Senese. “Era lui a tirare le fila, a gestire i traffici e a tenere i contatti con gli altri clan,” spiega un investigatore che ha seguito il caso da vicino. La squadra mobile ha messo in luce un sistema ben oliato di riciclaggio e traffici di droga, con alcune piazze di spaccio tra le più attive della città. Nel mirino anche due omicidi ordinati, rimasti però solo tentativi, e una lunga serie di episodi violenti che hanno segnato Roma tra il 2022 e il 2024.
Pressione e paura: estorsioni e sequestri ai commercianti
Tra le accuse spiccano anche un tentativo di sequestro e un’estorsione ai danni di un noto gioielliere romano. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, un uomo si è presentato come emissario dei Senese per ottenere denaro e preziosi. Ma la vicenda ha preso una piega inaspettata: la stessa famiglia Senese, insieme al clan napoletano Di Lauro — storici rivali ma questa volta uniti — ha reagito duramente contro l’iniziativa autonoma del malvivente. “Non era autorizzato da nessuno,” rivela una fonte vicina alle indagini.
Da Afragola a Roma: la scalata dei Senese
La storia criminale dei Senese parte da Afragola, nella provincia di Napoli. Angelo e Michele crescono nel clan Moccia, nemici storici della Nuova camorra organizzata guidata da Raffaele Cutolo. A soli 22 anni, secondo le prime ricostruzioni, vengono spediti a Roma: una fuga dalla pressione crescente in Campania ma anche una mossa strategica per allargare il controllo su nuovi territori. Nella capitale, i due fratelli costruiscono un’organizzazione indipendente, stringendo legami con la Banda della Magliana e i Casamonica. Il traffico di droga diventa presto la loro principale fonte di guadagno e potere.
Sequestri, blitz e il lungo dominio dei Senese su Roma
Il primo grande colpo arriva nel 1994, quando la procura sequestra beni per circa 8 miliardi di lire: garage, case, auto di lusso e ville in quartieri residenziali della città. Via Telegono, via delle Vigne, viale dei Tamerici: sono gli indirizzi che raccontano la mappa del potere accumulato nel tempo. Nel 2013, con l’arresto di Michele Senese per l’omicidio di Giuseppe Carlino, cambia la guida degli affari criminali. Da quel momento, spiegano gli investigatori, “tutto passa nelle mani di Angelo”.
Un colpo che scuote la malavita romana
L’operazione di oggi è un duro colpo alla criminalità organizzata nella capitale. Gli arresti sono scattati all’alba, tra Tuscolano e Magliana, con decine di agenti impegnati nelle perquisizioni. “È un segnale chiaro — commenta un funzionario della Dda — che dimostra come le mafie siano ancora ben radicate a Roma”. Le indagini non si fermano: ora si cercano complici e si analizzano i movimenti di denaro legati al clan.
Solo il tempo dirà se la caduta di Angelo Senese sarà davvero la fine di un’era o se, come spesso accade in questi ambienti, qualcun altro prenderà il suo posto nell’ombra.










