Londra, 4 dicembre 2025 – Judi Dench, una delle voci più famose del teatro e del cinema britannico, ha annunciato il suo addio alle scene. La causa è il peggioramento della degenerazione maculare che la tormenta da anni. L’attrice, nota soprattutto per il ruolo di M nella saga di James Bond e per film come Notes on a Scandal e Philomena, ha spiegato che la vista che cala l’ha costretta a lasciare il palco e il set. Non riesce più a riconoscere le persone.
La lotta di Judi Dench contro la degenerazione maculare
“Non mi vedrete più davanti alla macchina da presa, perché semplicemente non ci vedo più”, ha detto Dench in un’intervista trasmessa da ITV, accanto all’amico e collega Ian McKellen. I due hanno ricordato i tempi di Macbeth nel 1979, ma il discorso è diventato più personale quando Judi ha ammesso: “Vedo solo la tua sagoma. Ma ormai non riconosco più nessuno”. Una frase semplice, senza drammi, che però racconta quanto sia dura convivere con una malattia che limita l’autonomia e la vita sociale.
La degenerazione maculare è una malattia che colpisce la parte centrale della retina, rendendo sempre più difficile vedere con chiarezza. Dench ne aveva già parlato nel 2012, ma negli ultimi mesi la situazione è peggiorata molto. A gennaio ha confessato di non poter più uscire da sola. “Gli amici mi aiutano a imparare le battute, ma io ho una memoria fotografica”, ha detto l’attrice, spiegando quanto sia diventato complicato affrontare ruoli lunghi o impegnativi.
Un addio che pesa sul teatro britannico
A novant’anni, Judi Dench resta una delle ultime grandi dame della scena inglese. Dopo la scomparsa di Joan Plowright quest’anno e di Maggie Smith nel 2024, è rimasta quasi da sola a rappresentare una generazione che ha fatto la storia della recitazione britannica. Il pubblico londinese, abituato a vederla sul palco del West End o sul grande schermo, ha reagito con tristezza e gratitudine alla notizia.
Nonostante tutto, Dench non si è ritirata del tutto dalla vita pubblica. Di recente è apparsa in uno spot natalizio in Gran Bretagna, dimostrando che il legame con il pubblico e con il mestiere resta forte. “Non posso più recitare come prima, ma non voglio stare con le mani in mano”, ha confidato agli amici più cari.
Il cuore resta con Shakespeare e i giovani
Con Ian McKellen, Dench è impegnata in un progetto per riportare Shakespeare nelle scuole britanniche. L’idea è usare la recitazione per avvicinare i ragazzi alle opere del Bardo. “Vogliamo far sentire Shakespeare vivo, non solo un nome sui libri”, ha spiegato McKellen nell’intervista. Un modo per dare qualcosa al teatro e per trasmettere ai giovani la passione che ha animato una carriera lunga più di sessant’anni.
Un’eredità che supera il cinema
La decisione di Dench chiude un capitolo importante per il teatro e il cinema britannico. Dal debutto negli anni Cinquanta fino ai grandi successi internazionali, il suo cammino resta un modello per attori e spettatori. “Non ho rimpianti”, aveva detto tempo fa al Guardian. “Ho avuto una vita piena e fortunata”. Ma dietro queste parole si sente il peso di una scelta difficile, fatta giorno dopo giorno, tra copioni imparati con fatica e volti sempre più sfocati.
Il pubblico continuerà a ricordare Judi Dench per la sua voce unica, lo sguardo intenso e quella capacità rara di dare vita a personaggi complessi. Ora che si chiude questo capitolo, resta l’immagine di un’artista che ha affrontato con dignità la sfida più dura: il tempo che passa e i limiti imposti dalla malattia.









